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A CHIUSURA DELL’ANNO 2022 IL MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO (1979) ACCOGLIE IN VISITA DIDATTICA GLI ALUNNI/E DELLA II C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” DI CERIGNOLA

Per il Museo Etnografico Cerignolano (1979) l’anno 2022 si chiude positivamente con piena soddisfazione dei SOCI e COLLABORATORI del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, dell’ Archeoclub d’ Italia aps Sede di Cerignola e del Museo Etnografico Cerignolano (1979) che ne gestiscono paritariamente le ATTIVITA’ CULTURALI.

Con la VISITA DIDATTICA, del 21 dicembre,  dei 19 alunni/e della CLASSE II, SEZIONE C del Liceo Classico “NICOLA ZINGARELLI” di Cerignola, accompagnati dalle Proff.sse SILVIA DI CESARE e MATTEA CAIAFFA, il Museo Etnografico Cerignolano (1979) è stato letificato ed onorato dalla loro presenza motivata.

La VISITA DIDATTICA  già programmata ed inserita: “Al termine di un percorso di educazione civica dal titolo “CERIGNOLA E IL SUO TERRITORIO”: la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra” – Visita il museo etnografico per capire a pieno lo stile di vita dei braccianti della nostra Città, terzo agro per estensione in Italia”. Riporto quanto è stato scritto dalle Prof.sse  Silvia Di Cesare e Mattea Caiaffa.

Il MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO (1979) è un sicuro e costante punto di riferimento culturale per la CITTA’ sin dal 1° Maggio 1979, giorno della sua INAUGURAZIONE UFFICIALE. Ha visto GENERAZIONI avvicendarsi in questi lunghi QUARANTATRE anni e fra giorni entreremo nei QUARANTAQUATTRO anni. Il suddetto MUSEO è una RICCHEZZA CULTURALE insostituibile per la CITTA’ e lo è soprattutto per l’ UTENZA SCOLASTICA di ogni ordine e grado.

Ma torniamo alla Visita-Didattica in oggetto, sul TEMA proposto nella loro PROGRAMMAZIONE DIDATTICA. Alle ore 10:00, la Classe II, Sezione C del Liceo Classico “Nicola Zingarelli” di Cerignola, è stata accolta con entusiasmo dallo scrivente e dal giovane Socio delle nostre Istituzioni Culturali, già sopra riportate, VALERIO CALVIO  “Guida ufficiale del Museo Etnografico Cerignolano (1979)”.  

Dopo il referente  SALUTO di benvenuto e RINGRAZIAMENTI alle suddette Docenti, alla Dirigente Scolastica, Dr.ssa Giuliana Colucci e agli Alunni/e, siamo entrati subito nel TEMA della VISITA-DIDATTICA:

 “VITA DEI BRACCIANTI DELLA NOSTRA CITTA’

La quotidianità per la quasi totalità dei nostri BRACCIANTI alla fine del secolo XIX, inizi sec. XX, veniva affrontata e scandita all’insegna del SEMPLICITA’, della POVERTA’, dal LAVORO e soprattutto dalla MISERIA. Nei seminterrati abitativi, “Jusi”, era la loro misera alcova, chi stava meglio economicamente abitava in case a piano terra. Lo “JUSO” consistente in un UNICO ambiente umido e malsano, posto al disotto del piano stradale scendendo, dall’unico ingresso, attraverso una rampa di scalini sbeccati e sconnessi, ambiente che era veicolo di perniciose malattie di vario genere, soprattutto polmonari, che portava tristemente alla morte, perché non vi era possibilità di curarsi visto i costi dei farmaci. Vi coabitavano in modo FORZATO e VIOLENTO nuclei familiari di dieci e anche più persone con una promiscuità INENARRABILE. Ma non era solo questo, vi era ancora di peggio. La presenza di un cavallo o un mulo, forza lavoro e quindi economico, con i suo letame e orina, produceva miasmi irrespirabili. La mattina alle tre, bisognava portare l’animale fuori, bardarlo con i “guarnimenti” indispensabili per legare lo stesso al CARRETTO, parcheggiato fuori, caricare l’aratro, monovomere e sistemarlo sul carretto, posto di traverso a chiusura dello stesso. Seconda operazione, prima di partire per la “interminabileGIORNATA LAVORATIVA, bisognava caricare il letame sullo stesso carretto e subito dopo, partire per la destinazione.

Aggiungiamo  vi erano, in casa, come altra fonte economica gli animali da cortile: galline e conigli. Di notte dentro, di giorno fuori, le galline a razzolare e beccare dappertutto, i conigli nelle gabbie. E ancora vi coabitavano con le persone degli ospiti indesiderati perché fastidiosi, stiamo parlando di insetti quali le ZECCHE, PIDOCCHI e soprattutto PULCI che avevano come loro regno i “SACCONI” fatti di tela grezza riempiti di paglia di grano e creavano fastidio prurito perché pungeva . Questi “materassi” erano privi di lenzuola e di coperte, inoltre la presenza degli insetti non faceva altro che tormentare di notte la povera gente nelle poche ore di sonno o riposo. E non è finita. Vi erano le BLATTE, che trovando in questi ambienti umidi e malsani la loro fonte di sopravvivenza, prosperavano alla grande. E ancora altri animali considerati clandestini: i TOPI, un vero e proprio flagello.

Ne viene fuori un quadro davvero DESOLANTE ma purtroppo reale. In questo UNICO AMBIENTE ABITATIVO si individuavano i vari “angoli”, zona cucina, zona preparazione del pane e della pasta, zona per lavare i pochi e poveri indumenti, zona approvvigionamento dell’acqua che veniva acquistata dagli ambulanti acquaiuoli, che trasportati sui carretti versavano i contenitori, barili chiamati “mantegne” nel grosso orcio di argilla, “rasola”, manufatti realizzati nelle nostre FORNACI. Cosa si mangiava ?. Consumato contemporaneamente in un UNICO GRANDE PIATTO per tutti. Era un pasto frugale fatto da legumi, o verdure spontanee,  patate, pancotto. Naturalmente a questo quadro DEPRIMENTE  dove la  MISERIA era PALPABILE,  faceva da contrasto sociale il Palazzo del benestante, del possidente. Le stanze sono diverse e spaziose con balconi e finestre. Non c’è umidità. C’è più igiene. Non ci sono animali in casa. Mobili raffinati, lavorati da bravi ebanisti intagliatori. La utensileria da cucina consistente in tegami di rame molto costosi; la utensileria da tavola, posate in alpacca (lega metallica – argentone). Le FAMIGLIE ricche usavano IN DETERMINATE  ricorrenze anche POSATE d’ARGENTO. Le stoviglie da fuoco raffinate e ancora di più quelle da tavola consistenti in piatti in maiolica, brodiere, boccali in argilla invetriata e decorata, provenienti dalle fornaci di Grottaglie o di Terlizzi. In casa non vi era promiscuità, vi era tanta riservatezza proprio per il numero delle stanze ben divise. Materassi di lana con biancheria ricamata e coperte di seta. Abiti femminili acquistati nelle sartorie o nei negozi che ritiravano abiti dell’ultima moda più costosa da Napoli, da Parigi. La tavola apparecchiata per consumare cibi raffinati a base di carne, latticini, frutta, arrosto, dolci e tanto altro tutto acquistato da privati o proveniente dalle loro masserie.   

Scattano subito le domande degli alunni/e, per ognuno vi è prontamente una risposta esauriente. Si passa nel cuore del Museo la stanza dedicata all’agricoltura e all’artigianato locale scomparso.

Riallacciandomi a quanto detto prima nella sostando nella “Stanza del BRACCIANTE”, segnalo su una parete delle piccole ZAPPETTE (raschietti) a misura di BAMBINI. Arriva subito la spiegazione. Per una particolare operazione che veniva effettuata sui vastissimi campi di GRANO, in inverno, con il freddo, vi era la SCERBATURA ovvero la rimozione dell’erba infestante che nascevano e si sviluppano vicino le piantine del grano non essendovi ancora i diserbanti chimici. Chi effettuava questa operazione sul campo ? Erano centinaia di BAMBINI tra i cinque e otto anni. La mattina prestissimo venivano caricati sui carretti e portati sul posto di lavoro, dirigevano i lavori  i CURATOLI (SOPRASTANTI) i quali  fornivano ai bambini di questi piccoli attrezzi, subito dopo venivano messi a costituire la PARANZA, una lunghissima riga trasversale e al loco comando (SOPRASTANTI) dovevano muoversi in modo sincrono , rimuovere l’erba e procedere alacremente senza attardarsi, piegati per ore sotto l’occhio vigile dei vigili  CURATOLI, che stavano comodamente seduti sui propri cavalli. Un’azione INDEGNA e IMMORALE a danno dei BAMBINI perché per pochi centesimi, utilissimi in famiglia, venivano sottratti alla SCUOLA, ai GIOCHI, a SOCIALIZZARE subendo danni irreparabili sotto tutti i punti di vista. A questo punto qualche ALUNNO a sentire questa triste e allucinante narrazione, trovandosi vicino alla guida, il giovane VALERIO, esplicita un commento non comprensibile per lui (alunno) ma esteso a tanti studenti di oggi sul fatto di studiare molto poco in quei lontani periodi del passato andava quasi bene rispetto ad oggi , interviene opportunamente il giovane VALERIO,  che con il suo innato garbo, che lo contraddistingue, replica allo stesso che ieri vi era la volontà per molti GIOVANI RAGAZZI figli di BRACCIANTI di voler studiare, di apprendere, ma gli veniva negato lo studio, dalla mancanza di scuole pubbliche ma soprattutto  perché costretti a lavorare per guadagnare la misera paga per portare a casa “un tozzo di pane”, ma si manifestava, ancora, anche con un loro deciso PENSIERO e cioè che studiando si poteva arrivare ad un “CAMBIAMENTO SOCIALE” e “RISCATTO SOCIALE” della numerosa “CLASSE BRACCIANTILEforza lavorativa TRAINANTE che purtroppo tardava ad arrivare ( si arriverà all’azione di GIUSEPPE DI VITTORIO).  Aggiungeva ancora Valerio al ragazzo e ai suoi coetanei presenti, che studiano nel loro Liceo Classico le materie umanistiche: latino, greco, filosofia, reputandole materie difficili, ma per i ragazzi che vivevano quella triste condizione  sociale di cui si è narrato prima, per loro RAGAZZI BRACCIANTI  l’“impossibile” era  AFFRONTARE quotidianamente  la FAME, la SOLITUDINE, l’UMILIAZIONE, la VERGOGNA.

A questo punto riprendo a spiegare le altre fasi relative alla CEREALICOLTURA. La produzione del GRANO che veniva raccolto e CUSTODITO nelle FOSSE GRANARIE sul PIANO “SAN ROCCO”. Valerio prende la parola soffermandosi proprio sul PIANO DEELLE FOSSE GRANARIE di Cerignola. Aggiunge che questo BENE STORICO-ARCHEOLOGICO-AMBIENTALE è stato sottoposto a VINCOLO TUTELATIVO dallo STATO, nel 1982 (1),su esplicita RICHIESTA  della nostra Istituzione Culturale, il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” nel 1978 (2), per la quale azione nessun’atra Istituzione si era affiancata. Fummo lasciati letteralmente SOLI nella DIFESA. Il PIANO REGOLATORE del 1972 (3), redatto dall’Amministrazione Comunale ne aveva prevista la distruzione per poter  realizzare  una Scuola Media, un Teatro all’aperto con una ampia esedra, palazzi, verde attrezzato. Naturalmente si era creato un forte attrito tra il Governo cittadino e la nostra Istituzione Culturale che ha segnato una immane “FRATTURA” nel tempo nei rapporti istituzionali collaborativi. Il VINCOLO ha provveduto a SALVAGUARDARE l’UNICO PIANO DELLE FOSSE GRANARIE AL MONDO.

Un ulteriore passaggio interessante di questa VISITA DIDATTICA, sono state le numerose domande molto opportune ed interessanti degli ALUNNI/E, tra queste vi è una rivolta da un alunno che chiede esplicitamente il nome e l’uso di un ATTREZZO molto particolare, Valerio risponde: è un ARGANO, ovvero assolve alla funzione di CARRUGOLA. Serviva per trasportare in alto i materiali usati per l’edilizia: TUFI, MATTONI, CALCE, TRAVI di legno, LASTRE di PIETRA e tanto altro. Molti di questi possenti ARGANI di LEGNO erano stati usati per la costruzione del DUOMO “TONTI”.       .         

Terminata la VISITA-DIDATTICA  lo scrivente e il giovane Valerio Calvio invitano le docenti ad apporre la propria  firma sul “REGISTRO DELLE FIRME”, anche gli ALUNNI/E chiedono di aggiungere la loro firma come ricordo e testimonianza della loro costruttiva esperienza didattica con acquisizione di notevoli dati informativi, a loro sconosciuti, sulla vita dei braccianti a Cerignola

Cerignola, 29 Dicembre 2022                                       Matteo Stuppiello 


Bibliografia e Note

(1) – SALVATORE DELVECCHIO – GIUSTINA SPECCHIO – MARIOLINA OCCHIONERO – MATTEO STUPPIELLO, Schede didattiche sul territorio di Cerignola, Edito dal DISTRETTO SCOLASTICO N° 34, dal CENTRO STUDI E RICERCHE “TORRE ALEMANNA”, DALL’ARCHEOCLUB D’ITALIA SEDE DI CERIGNOLA e DAL MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO, Cerignola – 1987, Tipolitografia “F. Miulli”, Via Nazional3e, 68 San Ferdinando di P7uglia (FG),  SCHEDA N. 9 – FOSSE GRANARIE.

(2) – MATTEO STUPPIELLO, Le fosse – Studio sistematico sulle fosse granarie di Cerignola, Edito dal Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” , Cerignola, 8 Settembre 1981, Ciclostilato in proprio, pp. 12-13, nota (35).

(3) – Ibid., p. 9.                                    


1 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Valerio Calvio 21.12.2022.

2 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Valerio Calvio 21.12.2022.

3 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Valerio Calvio 21.12.2022.

6 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Valerio Calvio 21.12.2022.

7 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Valerio Calvio 21.12.2022.

8 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Matteo Stuppiello 21.12.2022.

9 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Matteo Stuppiello 21.12.2022.

10 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Matteo Stuppiello 21.12.2022.

11 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Matteo Stuppiello 21.12.2022.

12 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Matteo Stuppiello 21.12.2022.

13 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Matteo Stuppiello 21.12.2022.

14 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Matteo Stuppiello 21.12.2022.

15 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Foto Matteo Stuppiello 21.12.2022.

16 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Registro delle Firme – Foto Matteo Stuppiello 21.12.2022.

17 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Visita degli ALUNNI/E DELLA 2C DEL LICEO CLASSICO “NICOLA ZINGARELLI” – Cerignola – Registro delle Firme – Foto Matteo Stuppiello 21.12.2022.