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ALTRA SIGNIFICATIVA TESTIMONIANZA STORICA SULLA PORTA DELLA TERRA: UN GRAFFITO CHE RICORDAVA LA BATTAGLIA DI CERIGNOLA DEL 28 APRILE 1503 – SECONDA PARTE

Non scriviamo nulla di inesatto se affermiamo che la PORTA di una CITTA’ o di un BORGO, a prescindere dall’aspetto MONUMENTALE, si identifica come un bel “BIGLIETTO DA VISITA” e non semplicemente come “VARCO” di accesso o di uscita e di DIFESA per gli ABITANTI.
I viandanti che, per la prima volta o di passaggio, attraversavano la PORTA PRINCIPALE della TERRA, certamente, prima che si APRISSERO le VALVE lignee della stessa, avevano il tempo necessario per OSSERVARE, VEDERE e perché no STUDIARE o addirittura ANNOTARE nella mente o su di un taccuino tutto ciò che AMMIRAVA, in quanto probabile fonte di interesse culturale. Sappiamo e conosciamo molto bene i numerosi STUDIOSI di ANTICHITA’ (le “ANTICAGLIE”) che viaggiavano dappertutto per l’Italia, nell’intento di individuare PAESI, CITTA’, BORGHI, CASALI, CONTRADE … della PUGLIA da studiare.
Ma veniamo alla meravigliosa e inestimabile TESTIMONIANZA STORICO-DOCUMENTALE, purtroppo andata distrutta, riportata dal Prof. VINCENZO BUONASSISI (1), storico, giornalista e docente a cavallo tra il XIX e XX secolo, molto poco conosciuto. A lui va il merito di aver reso noto la notizia con DOVIZIA di particolari, rendendola pubblica per la PRIMA VOLTA nel 1908.
Riportiamo nel TESTO la citazione BIBLIOGRAFICA dalla quale andremo ad attingere a piene mani, riportandone un ampio stralcio così da non sciuparne la bellezza e la conseguenzialità della narrazione: VINCENZO BUONASSISI, La battaglia di Cerignola – CONFERENZA, CERIGNOLA – STAB. TIP. EDIT. “SCIENZA E DILETTO” – V. TARONNA, MCMVIII. Leggiamo nel foglio interno del pregevole lavoro, quanto segue: “CONFERENZA – Tenuta la sera del 22 febbraio1908, per incarico della Sezione della Dante di Cerignola, nel Salone del Palazzo di Città”.
L’Autore ci ha lasciato una descrizione precisa e sapiente di questa TESTIMONIANZA, irrimediabilmente perduta nella materia, ma per fortuna superstite nelle pagine della nostra NOBILISSIMA STORIA.
Il periodo storico a cui si riferisce è quello immediatamente successivo alla BATTAGLIA di CERIGNOLA, combattuta tra FRANCESI e SPAGNOLI, con la vittoria di quest’ultimi il 28 aprile 1503, al comando del Gran Capitano Consalvo da Cordova. Sul giorno sorgono non pochi dubbi (2). Il BUONASSISI ci informa che la notizia la trae da un antico “scartafaccio”.
Veniamo ora a trascrivere, tutto d’un fiato, quello che scrive nella sua pubblicazione del 1908: “[…] In un vecchissimo scartafaccio, contenente antichi rogiti e contratti notarili, che risalgono a moltissimo tempo fa, di mano più recente trovai una scrittura, dove si parla della battaglia di Cerignola e ne ripeto qui queste parole: E fu vittorioso (Gonzalvo) non senza grande agiuto di questa Terra, come per più libri se ne ragiona, con haverlo soccorso da gente, grano e danaro. Di questa scrittura parlai di proposito in un articolo su una rivista e la assegnai alla prima metà del 700; lo scartafaccio mi fu gentilmente dato ad esaminare dal compianto dottor Gala, colto e modesto signore … Doveva esserci un’altra iscrizione, allusiva alla battaglia, sulla porta del borgo, come ci fa sapere lo scartafaccio del quale ho tenuto parola più innanzi: io non ne so nulla e sarei graditissimo a chi me ne desse notizia, perché immagino che questa fosse di ben maggiore importanza di quella che ho riportata … (26) Riporto da un mio articolo, che la rivista Scienza e Diletto, diretto dall’egregio prof. Pescatore, benemerito presidente della nostra sezione della Dante, accoglieva, anni fa, nelle sue colonne, qualche cosa che riguarda l’iscrizione della Chiesetta della Madonna delle Grazie e lo scartafaccio, del quale ho fatto cenno e che mi fu gentilmente dato ad esaminare dal compianto Dott. Gala: “Su una pagina di un vecchissimo scartafaccio che contiene moduli di rogiti e di atti, scritti in un barbaro latino e con caratteri irti di sigle e di abbreviature, ha letto questa notizia: epitaffio fora alla porta della Cerignola fatto a te(m)po di francesi et sta anco à S.ta Maria della Gratia di d.a t.a. Alli 28 d’Aprile ad hore 24 di venerdì se fè gio.ta campale tra l’esercito di francia di 20m soldati è l’esercito di Spagna sotto il governo di ferrante consalvo grà Capitano et fu vittorioso nò senza grande agiuto di q.sta t.a come più libri se ne ragiona cò haverlo soccorso de genti di grano et denaro come sta notato a S.ta Maria della Gratia di d.ta t.ra al corno destro dove sta la resurretione di n.stro Sig.re dove raggiona anco della d.ta guerra e morte del Vicere francese et altri Sig.ri a tèpo di ferràte cònsalvo grà capitano e l’esercito di Francia era di ventimiglia cobattèti e fu rotto avàte d.a chiesa di S.ta Maria della Gratia. Fermiamoci un pochino ad esaminare queste parole. Al tempo in cui viveva lo scrittore di esse, un’iscrizione, epitaffio, ricordante la celebre battaglia era fora la porta della Cerignola, ed un’altra a Santa Maria della Gratia. Adesso l’iscrizione della chiesetta rimane ancora: l’altra, quella fora la porta non c’è più, perché della porta non restano avanzi e Cerignola , divenuta una bella città, con strade ampie spaziose , non è è più l’umile borgo di quattro secoli addietro. E’ detto che l’iscrizione fora la porta fu fa.ta a tempo di Francesi : si vorrà suppongo, accennare appunto al tempo in cui duravano ancora le guerre tra Ferdinando il cattolico e Luigi XII per la conquista del Napoletano. Pertanto la iscrizione se ci restasse, sarebbe di un valore inestimabile: conterrebbe particolari preziosi intorno alla battaglia, esposti da testimoni di veduta, o almeno da quella della chiesetta, ha per noi lo stesso valore….Dov’era ? la porta della Cerignola ?….all’epoca delle guerre tra Francesi e Spagnuoli l’abitato non era altro che quella parte della città, che viene adesso chiamato terra vecchia: era un aggregato di case, intersecato da viuzze strette, cinto però di mura con torri e bastioni e con due porte, la principale a mezzogiorno e la chiamavano la porta della terra; l’altra….la chiamavano la portella. Lo scartasfaccio parla, senza dubbio, della principale, per la quale s’usciva e s’entrava nel paese più spesso: se l’iscrizione ricordava un fatto importante e, come è da supporre, glorificava i vincitori, tirando in ballo, forse, l’aiuto di Dio, la mano della provvidenza o che so io, è naturale che la mettessero in un posto ,dove tutti potessero agevolmente vederla e leggerla o farsela leggere. Ora, come si ha da intendere quel fora la porta ? Si trattava una colonna, di un obelisco, di un monumento staccato insomma, o di una lapide incastrata nel muro ? Io propenderei a credere che fosse una lapide e null’altro; e che quella preposizione fora indichi che la iscrizione era dalla parte esterna alle mura. In che lingua era scritta l’iscrizione ? Era precisamente la stessa che quella della Madonna della Grazia ? Se volessimo attenerci a ciò che dice lo scartafaccio, parrebbe che le due fossero identiche; ma se invece penso che esse dovevano essere ben diverse. Le parole che sono ancora leggibili sulla parte della chiesetta, non sono poi un’iscrizione, dove si voglia dare al vocabolo il suo vero e solenne significato; sono un semplice ricordo, e chi si sbizzarrì ad inciderle con un chiodo, con un ferro appuntito, o anche con la punta d’una spada o d’un pugnale, narra laconicamente l’avvenimento, non loda, non vitupera, non compiange….L’iscrizione fora la porta doveva certamente essere espressa con altra forma, non senza una certa magnificenza di dettato, che potremo anche supporre ampollosa e gonfia, se chi la scrisse o la fece scrivere fu uno spagnuolo. E la lingua doveva essere latina; mentre il povero graffito della chiesetta è in umile volgare, il quale se anche adesso non viene sempre usato nelle iscrizioni, allora non meritava mai tanto onore. Per mala ventura , ripeto, non c’è più né iscrizione, né porta e bisogna poi che ci rassegniamo. Chi sa che cosa sarà avvenuto della lapide! E’ murata in qualche casa ? Fu ridotta in frantumi ? E quando fu demolita la porta ? […]”(3).
Su questo ultimo interrogativo risponderemo nella III PARTE.
Abbiamo preferito riportare il testo nella sua narrazione capillare, lasciandoci guidare per mano, per assaporarne tutte le considerazioni ed osservazioni opportune prodotte dall’egregio Autore il Prof. VINCENZO BUONASSISI. Allo stesso va il merito l’aver pubblicato, per la prima volta, il testo della ISCRIZIONE graffita nell’interno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie (4) ed è proprio lo storico Cav. FRANCESCO CIRILLO a darne pieno merito al Prof. Vincenzo Buonassisi quando scrive ed afferma, nel 1914, che: “[…] Delle diverse interpretazioni di più professori edotti pare la migliore sia quella del prof. Buonassisi[…]” (5) . Mentre, per lo studio Paleografico scientifico dello stesso Graffito, va il merito al compianto amico PROF. FRANCO MAGISTRALE, Docente di Paleografia Latina – Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali – Università di Bari, invitato dallo scrivente, sin dal 10 luglio 1980, a nome delle nostre Istituzioni Culturali a voler intraprendere l’analisi scientifica in merito alla TRADUZIONE e alla TRASCRIZIONE della TESTIMONIANZA STORICO-DOCUMENTALE (GRAFFITO). Effettuando due importanti sopralluoghi, per conto nostro, nel 1981 e nel 1992.
Si arriva al 1993, quando su richiesta, del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, dell’Archeoclub d’Italia Sede di Cerignola e del Museo Etnografico Cerignolano (1979,) al Dott. GAETANO GENTILE, allora Presidente del ROTARY CLUB di Cerignola, di promuovere e patrocinare il MEETING: “La battaglia di Cerignola (28 Aprile 1503) riflessi storici, economici, artistici” (6), tenutosi presso l’Hotel Herdonia, il 28 maggio 1993. Partecipano con delle interessanti relazioni i compianti amici Prof. FRANCO MAGISTRALE, il Prof. RAFFAELE LICINIO e la Prof.ssa GIUSTINA SPECCHIO. Nella stessa occasione, dalle nostre ISTITUZIONI CULTURALI, con il patrocinio del ROTARY CLUB di Cerignola, viene allestita una MOSTRA FOTOGRAFICA e realizzata un’artistica LITOGRAFIA (7), elaborata graficamente ed acquerellata a mano dal Prof. SALVATORE DELVECCHIO.

Cerignola, 4 Novembre 2020 Matteo Stuppiello


Bibliografia e Note
(1) – VINCENZO BUONASSISI “[…]Nacque a Napoli – Sezione Porto il 4 dicembre 1856 da Antonio e Decaro Adelaide. Rimase vedovo in seguito alla morte della moglie Amatucci Clotilde, per cui Lo troviamo a Cerignola nella qualità di Professore in Lettere presso la Scuola Tecnica . Seminò nei giovani il vero senso della cultura ed i nobili sentimenti di Patria. Morì a Cerignola, in Via Fanfulla, 10 il giorno 27 giugno del 1928 alle ore 13, come da atto di morte n. 412[…]” da TOMMASINO CONTE, La Battaglia di Cerignola ci conduce a Buonassisi, in “LA CICOGNA” – Quindicinale di vita cerignolana , Anno X – n. 2 – 30 settembre 1987, p. 5. Ricordo di aver visto l’URNA racchiusa dal marmo chiaro con incisa sopra la scritta che riportava il nome e cognome corrispondenti al Prof. VINCENZO BUONASSISI e che contenevano le OSSA dello stesso. La CAPPELLA funeraria, nel nostro CIMITERO, proprietaria la FAMIGLIA VIETRI. La collocazione dell’URNA, ricordo posta nell’IPOGEO, con accesso sul retro della CAPPELLA soprastante. Si veda MATTEO STUPPIELLO, La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, San Ferdinando di Puglia, 1999, p. 11.
2) – Si veda MATTEO STUPPIELLO, Lettera di Consalvo da Cordova ai Reali di Spagna (29 aprile 1503) – un inedito sulla Battaglia di Cerignola, San Ferdinando di Puglia, 2003.
(3) – VINCENZO BUONASSISI, La battaglia di CerignolaCONFERENZA, Cerignola, MCMVIII, nota (21) pp. 33-34; 45; 59-62.
(4) – MATTEO STUPPIELLO, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, San Ferdinando di Puglia, 1999.
(5) – FRANCESCO CIRILLO (Cav.), Cenni storici della Città di Cerignola, Cerignola, 1914, p. 19.
(6) – RAFFAELE LICINIO – FRANCESCO MAGISTRALE – GIUSTINA SPECCHIO, La battaglia dei Cerignola (28 aprile 1503) riflessi storici e artistici, San Ferdinando di Puglia, 1995.
(7) – Litografia – “La battaglia di Cerignola (28 aprile 1503): riflessi storici, economici e artistici”– Rotary Club di Cerignola – Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” – Archeoclub d’Italia Sede di Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Hotel Herdonia, 28 aprile 1993, Orta Nova. A tergo GIUSTINA SPECCHIO, La battaglia di Cerignola (28 aprile 1503), San Ferdinando di Puglia, 1993. Elaborata graficamente ed acquerellata a mano dal Prof. SALVATORE DELVECCHIO.
Si veda ancora: SALVATORE DELVECCHIO – MARIOLINA OCCHIONERO – GIUSTINA SPECCHIO – MATTEO STUPPIELLO, Schede didattiche sul territorio di Cerignola, San Ferdinando di Puglia, 1987, 2° di copertina.

1 – Da M. STUPPIELLOLettera di Consalvo da Cordova ai reali di spagna (29 aprile 1503) – Un inedito sulla Battaglia di Cerignola, San Ferdinando di Puglia, 2003.