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GIOVANI DELLA PICCOLA “CIDINIOLA” PARTECIPARONO ALLA DECISIVA BATTAGLIA DI LEPANTO LA DOMENICA 7 OTTOBRE 1571

Una INTENSA ed INESAURIBILE ricerca storica prima o poi ti fa approdare a delle verità celate per secoli che meritano di essere divulgate per dare PRESTIGIO alla CITTA’. Affondare le radici nella ricerca puntigliosa, ma faticosissima e bisogna fermamente CREDERE, è una impresa immane ma, nonostante le tante sconfitte, ti sostiene, ti corrobora e ti da la forza per smuovere le “montagne” che, purtroppo, si sostanziano in numerosi OSTACOLI.

La nostra piccola “CIDINIOLA” nel XVI secolo era una cittadina in fermento culturale, che concentrava il suo centro spirituale ubicato nell’antico BORGO MEDIOEVALE “TERRA VECCHIA”; ci riferiamo all’antica CHIESA MADRE “SAN PIETRO APOSTOLO”, unica CHIESA PARROCCHIALE. Proprio in quegli anni ’70 del CINQUECENTO, la stessa stava subendo una notevole trasformazione nell’assetto definitivo murario artistico, come la vediamo oggi ad opera di un illuminato ARCIPRETE NULLIUS DON LEONARDO DE LEO, che fu l’artefice e committente delle CUPOLETTE, datate 1571, con l’iscrizione incisa su pietra calcarea collocata nel punto di chiave, nella calotta  della cupola sovrastante l’ingresso principale, sede primitiva dell’ALTARE MAGGIORE; 1572 l’iscrizione incisa sulla pietra calcarea è collocata nel punto di chiave della cupoletta che sovrasta la seconda campata della navata centrale; 1573 la iscrizione incisa sulla pietra calcarea è collocata nel punto di chiave della cupoletta che sovrasta la terza campata dopo il transetto della navata maggiore; 1575 l’iscrizione incisa su pietra calcarea è posta come punto di chiave nella cupoletta che sovrasta la Cappella del SS.mo Salvatore, posta sulla destra dell’ingresso principale .

La data 1571 è una data MEMORABILE e SIGNIFICATIVA per la CHIESA MADRE, per la piccola “CIDINIOLA”, per la CRISTIANITA’. E’ l’anno della notissima BATTAGLIA navale di LEPANTO, combattutasi tra la flotta della SANTA LEGA e quella OTTOMANA, con la VITTORIA della prima.

Riporto quanto lo storico GIUSEPPE CRUDO (1) scrive a proposito della partecipazione dei GIOVANI CERIGNOLANI, e non solo, alla BATTAGLIA DI LEPANTO: “[…]Non è per altro fuor proposito che qui si faccia la seguente osservazione. Nella cronaca manoscritta del Cenna qui più volte citata trovasi fatta menzione di un tal D. Giovanni De Gratiis , canonico di Venosa, il quale, nel 1571, essendo stato condotto col battaglione di Venosa dal molto illustre signor Silvio Maranta, venosino, capitano comandante dello stesso, quale Cappellano di questa patria milizia, alla  avrebbe potuto essere dapprima Canonico, come dice il cronista, poi, dopo, o nella campagna medesima del 1571 fatta da D. Giovanni d’Austria contro i Turchi, intervenne a quella campagna di guerra , e fu presente alla battaglia navale tenutasi il 7 ottobre presso alla Curzolari, , tanto poi celebrata sotto il nome di battaglia di Lepanto. Ora trovandosi appresso a poco nella stessa epoca una tanta somiglianza di nomi tra il testè ricordato priore ed il detto canonico, corre dubbio che ambedue costoro non fossero in fondo in fondo poi altro, se non che l’unico, medesimo ed identico individuo, il quale benissimo avrebbe potuto essere dapprima Canonico, come dice il cronista, poi dopo, o nella campagna medesima del 1571, avrebbe fatta la regolare professione nell’Ordine gerosolimitano ed in seguito avesse avuta la benemerenza dei servigi prestati in quella pericolosa spedizione, la dignità ed il beneficio del priorato di questa Chiesa della SS. Trinità di quella di S. Giovanni in Illiceto, ovvero e professione e promozione siano avvenute in seguito della detta campagna d’armi, e finalmente poi fosse morto verso l’anno citato 1590. Ma tale nostra opinione affacciata in forma di dubbio non faccia peso sulla storia che narriamo, ed abbiasi in conto di cittadina e patria erudizione (1) […]. A questo punto l’autore GIUSEPPE CRUDO riporta nella nota (1) quanto segue e che ci interessa più da vicino: “[…] Non senza gran ragione io Don Iacovo Cenna I.U.D. Archi° della Cattedrale di Venosa ho voluto in queste mie fatiche dell’Antiquità e Nobiltà di detta Città ponere questa guerra navale dell’Altezza di Don Giovanni d’Austria. A causa che in essa guerra vi andò il Molto Illustre Silvio Maranta di Venosa, Capitano del Battaglione di detta Città. E portò seco la più bella e fiorita gioventù, che si ritrovava non solo in Venosa , ma in tutte l’infr.tte terre a lui soggette Venosa, Melfi, Ascoli, Candela, e Deliceto, Rapolla, Barile, Atella, Ripacandida, Maschito, Forenza, La Cirenza, lo Palazzo, Gensano, Minervino, Spinazzola, Montemilone, Canosa, la Cidignola, e Lavello. Di tutte le sopradette terre scelse li più gioveni di fazzione e di apparenza, e portò seco quaranta giovani di detta sua città di Venosa, giovani scelti.  Tra li quali portava sempre seco Giovanni Antonio Porfido, Paulone Grimaldo, et Gio. Iacovo Grimaldo. Portò medesmamente in sua partenza per Cappellanoil Molto R.do D.Gioanne de Gratiis can.co di Venosa e musico eccellente, il quale nel ritornonel ritorno che fè mi raccontò molte cose fatte in detta guerra e spetialmente che a tempo che l’Altezza di D. Giovanni fu nella galera dove che con tanta bella compagnia era detto Capitano Silvio Maranta, stette un pezzo a mirarlo, dopoi pigliò per brazzo detto Silvio, e li disse: “Capitano dell’Oro, hoggi si conoscerà la fedeltà e guagliardia vostra”, al quale rispose detto Capitanio, e disse: “Che che non per altro effetto si trovava in quel loco”. E che dopo nell’istesso giorno con una spada a due mani nelle Galere Turchesche fè tanto, che a tutti parve un altro Rodomonte. Ritornò vivo con tutti i suoi soldati nella Città di Taranto, e llà fattosi chiamare da Venosa Federico Maranta suo figlio, nelle braccia di quello passò da questa a miglior vita. Fu da suo figlio portato in  Venosae sepellito con molta pompa funerale nella Cattedrale nella Cappella di essi S.ri Maranta”. Altrove dice quanto segue: “Silvio Maranta Seniore, fratello carnale del sudetto Lutio (Vescovo di Lavello e Montepeloso) fu armigero terribile et capitano del Battaglione di Venosa. Costui nell’anno 1571, havendo fatta mostra dei suoi soldati in detta Città se n’andò con quelli in Taranto, dove imbarcato se portò gagliardamente con tutti suoi soldati alla giornata di D. Giovanne d’Austria, quale finita, tornò di novo in Taranto  dove passò da questa a miglior vita. Il che saputo da Federico Maranta suo figlio andò di subito et portò in Venosa il corpo del padre morto e con le debite sollennità e pompa funerali fè sepellire quello nella Cattedrale di detta Città e nella Cappella loro pr.a de li Maranta”.

A conclusione la CRONACA del CENNA ci porta a conoscenza che ben 20 CITTA’ danno il loro contributo in uomini, o meglio in ragazzi, il fiore della gioventù e, sono portato a pensare, appartenenti alle FAMIGLIE più in vista delle suddette CITTA’. Purtroppo non conosciamo il numero dei GIOVANI e nemmeno le FAMIGLIE di appartenenza. Notizia certa è che GIOVANI nostri concittadini parteciparono alla famosa BATTAGLIA di LEPANTO il 7 ottobre 1571.

Cerignola, 29 gennaio 2019                                           Matteo Stuppiello

Bibliografia

  • GIUSEPPE CRUDO, La SS. Trinità di Venosa memorie storiche, diplomatiche, archeologiche, Trani – Per i Tipi dell’Editore Cav. V. Vecchi, 1899 – Ristampa anastatica – Editrice Appia 2, pp. 377-378.         

La foto è tratta da Wikipedia

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CERIGNOLA – Chiesa Parrocchiale “SAN FRANCESCO D’ASSISI” (1934) – CHIESA MADRE (da tempo immemorabile) “SAN PIETRO APOSTOLO” – CHIESA CATTEDRALE (1819) – Rione Medioevale “TERRAVECCHIA” – Una delle Cupolette – Foto Matteo Stuppiello 5.12.1982.