Ricerca, Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali dagli anni 60
 

LA CAPPELLA DEI SANTI SIMONE E GIUDA (ANNO 1375) NELLA CHIESA MADRE

GIUSTINA SPECCHIO, Studi e Ricerche nell’Archivio Segreto Vaticano sulla Chiesa Madre, in “LA CICOGNA” – Quindicinale di vita cerignolana – Anno V – n.11 – 15 febbraio 1983, p. 3. (1)

“Il Centro Studi e Ricerche “Torre alemanna”, in riferimento all’analisi dei documenti concernenti la Chiesa Madre, prende questa volta in esame un capitolo del “Libro delle Indulgenze di Gregorio XI – anno 1375” presso l’Archivio Segreto Vaticano (2). Il documento appare subito di evidente interesse storico in quanto è una delle rare testimonianze nel ‘300 e fa riferimento ad una “… Capolla beatorum Symonis et Iude in Territorio de Cydoniola Canusinae diocesis…” una cappella, intitolata ai santi Simone e Giuda nel territorio di Cerignola, facente parte in condizioni di Nullius della diocesi di Canosa, fondata “congruis honoribus”, lasciti ed eredità, certo  di benestanti locali. L’importanza di tale cappella doveva essere notevole se la visita in essa in determinate ricorrenze liturgiche, tra le quali riteniamo opportuno ricordare solo quella degli Apostoli Pietro e Paolo, permetteva ai fedeli di lucrare indulgenze secondo le regole canoniche, indulgenze estese anche a quanti beneficiassero la cappella di “lasciti”. Ciò che non appare chiaro, a distanza di tanti secoli, è l’esatta ubicazione (3) della cappella. Consideriamo quindi alcuni dati interessanti. Con il termine “capolla” (capella o cappella) si indicava, e tuttora si indica, una piccola chiesa sia isolata, sia adiacente, sia incorporata in altro edificio sacro o profano, ma anche una edicola con altare, posta lateralmente nelle navate delle chiese. Non abbiamo documenti che avvallino la tesi che si tratti di una cappella campestre. In un documento del 1593 è riportato, fra l’altro, l’elenco delle messe da celebrarsi nella Chiesa Madre e al giovedì è segnata una messa in suffragio di un certo Antonio de Isaia (4) con commemorazione dei santi Simone e Giuda, che certamente dovevano avere un culto proprio e probabilmente una cappella (e perché non quella indicata dal documento), ad essi dedicata. Inoltre nello Scadenziario di Federico II  (5), del XIII secolo, è riportato l’elenco dei baroni che giurarono fedeltà all’Imperatore: al primo posto, in posizione di rilievo, troviamo un certo Ruggero de Isaia, Baiulo, titolo onorifico che designava gli amministratori fiduciari dell’Imperatore con pieni poteri giuridici. Dunque la famiglia de Isaia vantava una posizione di prestigio di lunga data nella vita civica locale. Da quanto detto ci sembra possibile affermare che la cappella di cui parla il documento, da noi letto, doveva essere  importante e, probabilmente, inglobata nella chiesa Madre, forse un altare posto in una navata laterale della stessa: non certo, infatti, casuale ci appare la precisazione che  anche la festa dei Beati Apostoli Pietro e Paolo è una occasione per lucrare quelle indulgenze, concesse da Gregorio XI su richiesta di quanti volevano che la cappella citata fosse maggiormente visitata. Non è forse intitolata agli Apostoli Pietro e Paolo la nostra chiesa Madre come si legge in varie pergamene del XIII ?”

Cerignola, 9 agosto 2016                                          Matteo Stuppiello

Bibliografia e Note

(1) – Articolo già pubblicato: GIUSTINA SPECCHIO, Studi e Ricerche all’Archivio Segreto Vaticano su la Chiesa Madre, “LA CICOGNA” – Quindicinale di vita cerignolana – Anno V – n.11 – 15 febbraio 1983, p. 3.

(2) – ARCHIVIO SEGRETO VATICANO – Coll. REG. VAT. 286 foglio 256 (verso) – (Libro delle indulgenze di Gregorio XI – anno 1375). Il documento è stato rintracciato dal Prof. Roberto Cipriani il quale mi ha fornito oltre la fotocopia tratta dall’originale anche la trascrizione che termina con la seguente dicitura “Lectio a cura di Roberto Cipriani / ottobre-novembre 1973”.

(3) – Per l’ubicazione siamo orientati ad ipotizzare che potrebbe essere la CAPPELLA posta alla fine della navata di sinistra, della Chiesa Madre, prima del Cappellone, nel passato dedicato alla Madonna di Ripalta, ora a San Francesco d’Assisi. Quindi la CAPPELLA dei SANTI SIMONE E GIUDA la individuiamo in quella con volta a crociera in STILE GOTICO, anche se in parte crollata o demolita e poi restaurata nella parte sinistra, dove sono ancora superstiti lacerti di AFFRESCHI purtroppo di difficile interpretazione perché ampiamente spicconati nel passato. Dei COSTOLONI in pietra, sicuramente AFFRESCATI ,  che sostenevano la CAPPELLA, ne sono rimaste le tracce, anch’essi abbondantemente spicconati, dalla base dei CAPITELLI, anche questi illeggibili, che poggiavano sui PILASTRI POLISTILI, dai quali originavano diramandosi in tre possenti cordoli. Sulla parte superiore dei pilastri sono superstiti ampie zone AFFRESCATE.

(4) – ARCHIVIO VATICANO SEGRETO“Libro delli Benifattori, constitutioni, et / riforme…dall’anno della Salute 1593…” – f. 186, coll. ORDINE D. N.4 del Capitolo CIRIGNOLA. Documento rintracciato dal Prof. Roberto Cipriani negli anni’70.

(5) – “Quaternus de excadenciis et revocatis Capitinatass Frederici Secundi”, Montecassino, MCMIII, p.13.

Cerignola – Chiesa Madre – “Parrocchia San Francesco d’Assisi” – CAPPELLA dei SANTI SIMONE E GIUDA  – Lacerti di AFFRESCHI – Foto Matteo Stuppiello 21.12.1987.

Cerignola – Chiesa Madre – “Parrocchia San Francesco d’Assisi” – CAPPELLA dei SANTI SIMONE E GIUDA – Particolare – Foto Matteo Stuppiello 21.12.1987.

La foto riproduce parte del documento del 1375 e viene pubblicato per la prima volta –  ARCHIVIO PRIVATO MATTEO STUPPIELLO.