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TRESSANTI E LA STORIA TRADITA

Il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, La Sede locale dell’Archeoclub d’Italia e il Museo Etnografico Cerignolano (1979) dal 19 al 25 marzo 2016 hanno presentato alla Città una Mostra Fotografica sulla Storia di Tressanti, antico e glorioso Casale Medievale vandalicamente distrutto dalla RUSPA nel doloroso biennio 1975-1976.

La Mostra, costituita da un corpus fotografico di oltre cento unità e di esigui lacerti di pavimenti in cotto (delle stanze del Convento), figuli (della volta del Salone del Convento) e tozzetti maiolicati con mattoni in cotto (del pavimento della Cappella del Convento), ha offerto ai visitatori la DOLOROSA SEQUENZA del BENE perduto e la MODALITA’ dell’ABBATTIMENTO. Perché ? Per una così detta Cooperativa Agricola e relativa Cantina SFUMATE NEL NULLA!

L’insediamento di quanto distrutto ebbe vita, ai suoi albori lontani, sin dal NEOLITICO e senza soluzione di continuità fra avventure e disavventure umane e naturali per via dei terremoti, si protrasse sino alla seconda metà del XX secolo.

Attraverso i secoli quell’insediamento si era costituito quale palinsesto documentale su cui le varie civiltà si erano succedute attivamente come in una ideale e concretissima corsa a staffetta: il TESTIMONE, l’oggetto, la COSA INSEDIATIVA destinata a crescere, passava di mano in mano, di civiltà in civiltà, da una MANO all’ALTRA, proiettata sempre più in là diversamente dimenticata.

L’ultimo staffettista invece, ovvero l’insieme insensato dell’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, della CHIESA LOCALE e del SILENZIO delle ISTITUZIONI preposte alla Difesa dei Beni Ambientali, Culturali ed Archeologici, lasciò cadere il “TESTIMONE” nel FANGO.

L’azione insistita di Difesa di TRESSANTI da parte dell’allora universitario Matteo Stuppiello e di pochi suoi collaboratori non fu accolta da nessuno: rimase isolato, anzi, fu duramente respinto.

Hanno però potuto e saputo dare conto di quanto non doveva essere fatto per evitare l’avvicendamento, al glorioso passato, del SILENZIO, della POVERTA’ e del NULLA che hanno sostituito l’ANTICO BORGO, palinsesto come già detto, ricco di STORIA, di ARTE, di LAVORO e di vitale economia.

Nelle CENTO FOTO in esposizione e nella ricca opera libraria a cura del prof. Matteo Stuppiello, di quel PASSATO rimane la testimonianza pregnante della MEMORIA, la SOLA, oggi e domani, a riempire un vuoto non più colmabile. Un prima e un poi senza continuità.

Cerignola, 27 marzo 2016                                                                                    Salvatore Delvecchio

 

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“Locatione di Tre Santi”, in ATLANTE DELLE LOCAZIONI, di Antonio e Nunzio Michele di Rovere compilato nel 1686 ed esistente nell’Archivio di Stato di Foggia Dogana delle Pecore – Serie I – Fascio 20″, in “Foggia, Paesi e terre della Capitanata nelle mappe seicentesche del Tavoliere e nelle stampe di antichi incisori”, raccolta a cura di Giuseppe de Troia, Foggia, 1973, Tav. XIV “Locatione di Tre Santi”. L’immagine è tratta da M. MAGNO, “La Capitanata dalla pastorizia al capitalismo agrario” (1400-1900), Roma, 1973.