Ricerca, Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali dagli anni 60
 

UN FRAMMENTO DI CIELO NEL MUSEO

Il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, l’Archeoclub d’Italia Sede di Cerignola e il Museo Etnografico Cerignolano (1979), continuando il tradizionale appuntamento con la Città, in occasione delle Feste Patronali a settembre, sin dal 1972, presentano quest’anno la MOSTRA DOCUMENTALE:  “UN FRAMMENTO DI CIELO NEL MUSEO”.

Si tratta del PREGEVOLISSIMO, ARTISTICO, MONUMENTALE MANTO (1932) che ADORNAVA la ICONA di MARIA SS.MA di RIPALTA (sec. XIII) durante i sei mesi di permanenza nel Medievale SANTUARIO, posto sulla RIPA ALTA del fiume OFANTO, a circa 10 Km. da Cerignola.

Lo stesso DOCUMENTO, importantissimo per le sue connotazioni Artistiche e per i suoi rimandi Storici, sarà esposto, in tutta la sua maestosità e pregevolezza, nella Mostra “UN FRAMMENTO DI CIELO NEL MUSEO”, allestita dal 1 al 5 settembre 2017, nella Sala-Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino”, in Corso Aldo Moro, 89. La Mostra sarà aperta al pubblico, tutti i giorni, dalle ore 19:30 alle ore 21:30.

Viene esaltata la bellezza Artistica del Manufatto in tutta la sua ridondante Ricchezza Operativa e Lavorativa, che si manifesta con un indubbio risultato positivo nel PREGEVOLISSIMO RICAMO in sottili fili metallici color oro con pietre dure colorate incastonate: sicuramente opera di tantissime ore e giornate di lavoro, che ha visto impegnate le numerose Giovani Orfanelle, guidate dalle esperte, sapienti e veterane, nell’Arte del RICAMO, Suore della Carità della “PIA OPERA MONTE FORNARI”, prima presenti nell’ex Convento dei PP. Cappuccini nel Ottocento, poi trasferite nel 1933, negli ampi spazi dell’ex Monastero dei Padri Domenicani (sec. XVI), a fianco della Chiesa Parrocchiale “San Domenico Confessore”, sull’esteso Piano delle Fosse Granarie (sec. XIII).

Il MANTO REGALE, anche se noi lo vogliamo studiare e vedere in retrospettiva, certamente non può essere paragonato cronologicamente nel tempo (nel nostro caso molto recente, 1932), ma possiamo evidenziare la funzione che i MANTI rivestivano: quella di piena SACRALITA’ e REGALITA’. Il nostro MANTO, infatti, aveva una funzione esclusivamente SACRA. La STORIA, nei secoli, ci ha tramandato quello appartenuto al Normanno, RE RUGGERO II, opera del XII secolo realizzato a Palermo ma mai restituito a questa Città, oggi  esposto nel Museo Schatzkammer di Vienna; quello di SANT’ENRICO II Imperatore “commissionato da Ismael di Bari, Duca di Apulia” nel XII secolo, custodito nella Cattedrale di Bamberga;  quello di FEDERICO II di SVEVIA (sec. XIII), “custodito nel Tesoro del duomo di Metz” (Francia).

Il PREGEVOLE e ARTISTICO MANTO fu commissionato nel 1932 ad opera di due nostri BENEMERITI  CONCITTADINI emigrati oltre Oceano, in AMERICA, a New York, dove, già nel 1913, era presente una Comunità di numerosi CERIGNOLANI: essi vollero fare un DONO alla loro CITTA’, ma soprattutto alla loro e nostra PROTETTRICE MARIA SS.MA DI RIPALTA dimostrando così il loro amore ed affetto indissolubili oltre Oceano.

“NICOLA PELLECCHIA  –   GIUSEPPE BRUNO”

“NEW YORK: 1932”

questi i nomi di coloro ai quali LA CITTÀ DEVE E DOVRÀ ESSERE SEMPRE GRATA. Un ringraziamento a Don Benito Mininno, allora Parroco del Santuario di Maria SS.ma di Ripalta, che il 9 agosto 1991, 26 anni fa, volle DONARE al Museo Etnografico Cerignolano (1979) il MANTO con la precisa volontà di conservare nel tempo questo “PREZIOSO” manufatto sul quale sono evidenti i segni dell’usura causata dalla profonda devozione del popolo cerignolano aduso a toccare, sfiorare e baciare i lembi inferiori del Manto. Lo stesso, collocato in una grande TECA in LEGNO, appositamente realizzata per LUI, dal 6 settembre 1991 è in esposizione nel MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO (1979) nella Sala Litoteca. Questo intervento lo ha preservato da una irreparabile ed irreversibile perdita per tutti noi.

Lascio al giovane MICHELE BRASCHI il compito di scrivere dell’arte del ricamo e di  descrivere artisticamente il MANTO:  “Un’arte minore che non sempre viene valorizzata degnamente negli edifici sacri, per serene vedute messa da parte, ritenendola effimera, ridondante e sfarzosa. Atteggiamenti che nascono da menti che non colgono a pieno il valore delle opere ricamate a mano. Esse derivano dall’arte del ricamo a filo d’oro lavorato a mano, hanno una propria connotazione sensibile, costituita da elementi decorativi fisici, che nel corso dei secoli hanno assunto un significato simbolico e rituale. Materialmente il tessuto dei parati sacri è ordinato alla vista e al tatto, come possiamo ammirare nel MANTO in esposizione nella Sala-Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” e muove a sensazioni e sentimenti verso l’ordine, la perfezione ed il raccoglimento religioso. Colori e superfici delle sete, dei broccati, dei velluti leggeri e di tante altre stoffe pregiate, hanno sempre avuto una rilevanza sensibile e simbolica, grazie anche alle variopinte cromie dei materiali che si utilizzavano, rendendo pregevoli le opere, pregevoli sia per tipo del ricamo scelto, per la tecnica e la lavorazione dei materiali utilizzati, grazie al fascino che emanavano, così da poter essere scelte nei sacri riti. L’esposizione del MANTO che copriva la cornice argentea dell’ICONA di MARIA SS.MA di RIPALTA, PROTETTRICE della CITTA’ di CERIGNOLA, é per tanto da inquadrare in un’occasione culturale per RITROVARE e RISCOPRIRE il fascino di un’arte minore che va con il tempo perdendo il suo ruolo nella liturgia, sostituita da lavori di basso valore, realizzati in serie ed a macchina. Non mi riferisco assolutamente al valore economico perché non possono essere paragonati fra loro. Le opere lavorate a mano di antica bellezza non sono involucri inanimati bensì testimonianze spirituali, derivate da passione per il lunghissimo tempo dedicato per vedere l’opera conclusa sino a quando non si raggiunge un’estetica di importante bellezza che esprima la bellezza del creato anche attraverso le mani di uomini e donne. Il MANTO dell’ICONA è composto da un unico telo in faglia foderato da un tessuto azzurro, ha un disegno elaborato a margine dell’opera e si sviluppa lungo tutto il bordo incorniciando ulteriormente l’ICONA. Le  misure sono cm. 330 x cm. 266 con motivi ad impostazione simmetrica, costituiti da volute sinuose, di manifattura italiana. I moduli decorativi sono di particolare bellezza e unicità, caratterizzati dall’alternanza di diversi motivi floreali, rose, gigli e margherite a cinque petali con elementi vegetali che si intersecano tra loro. La decorazione nasce dalla parte basale del manto, salendo man mano ai lati destro e sinistro. Il campo centrale del MANTO della MADONNA è completamente decorato con l’applicazione di stelle a sei punte, alternate da piattine in oro con sottile cordoncino in oro, rifinite con canuttiglia. La maggior parte della decorazione dei ricami alla sua base, cioè sotto ogni ricamo, è sostenuta da un’armatura che crea spessore e volume al ricamo, impreziosito da pietre dure di vari colori. Nella parte centrale dell’opera è presente il MONOGRAMMA MARIANO, sovrastato da un IMPONENTE CORONA REGALE, anch’essa arricchita da pietre dure colorate di varie forme, al di sopra della quale è ricamata una pergamena che riporta i nomi dei COMMITTENTI del MANTO “NICOLA PELLECCHIA e GIUSEPPE BRUNO”. Nella  parte sottostante al MONOGRAMMA di MARIA, in un’altra pergamena è ricamata la scritta: “NEW YORK 1932”. Il ricamo è completamente realizzato a mano utilizzando filati dorati, oro riccio, canuttiglia, frange a fuselli, paillettes e laminette d’oro. Il disegno indica una produzione ottocentesca, ancora ispirata ai motivi consolidatisi nel corso dei secoli precedenti alla realizzazione del MANTO.”

Cerignola, 29 Agosto 2017                                  Prof. Matteo Stuppiello

Cerignola – Rione Terra Vecchia – Chiesa Madre – Parrocchia “San Francesco d’Assisi” – Navata centrale lato sinistro – L’ICONA di MARIA SS.MA di RIPALTA, per l’inagibilità della Cattedrale – Duomo “Tonti”, il 6 aprile 1991, al rientro dal Santuario Diocesano resterà momentaneamente nella Chiesa Madre – Il MANTO che riveste l’ICONA è quello esposto alla Mostra – Foto Matteo Stuppiello 27.4.1991.

Cerignola – Rione Terra Vecchia – Chiesa Madre – Parrocchia “San Francesco d’Assisi” – Navata centrale lato sinistro – L’ICONA di MARIA SS.MA di RIPALTA, per l’inagibilità della Cattedrale – Duomo “Tonti”, il 6 aprile 1991, al rientro dal Santuario Diocesano resterà momentaneamente nella Chiesa Madre – Il MANTO che riveste l’ICONA è quello esposto alla Mostra – Foto Matteo Stuppiello 27.4.1991.

Cerignola – Rione Terra Vecchia – Chiesa Madre – Parrocchia “San Francesco d’Assisi” – Navata centrale lato sinistro – L’ICONA di MARIA SS.MA di RIPALTA, per l’inagibilità della Cattedrale – Duomo “Tonti”, il 6 aprile 1991, al rientro dal Santuario Diocesano resterà momentaneamente nella Chiesa Madre – Il MANTO che riveste l’ICONA è quello esposto alla Mostra – Foto Matteo Stuppiello 27.4.1991.