Ricerca, Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali dagli anni 60
 

UN PEZZO “FRANCESE” A CERIGNOLA

La costante ed insistente azione di ricerca, di indagine e di studio, che il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, la Sede locale dell’Archeoclub d’Italia e il Museo Etnografico Cerignolano che conducono, ormai da anni, con attento rigore scientifico, ha portato di recente al chiarimento di un interessante fatto di cronaca accaduto nel 1831.

Alcuni anni fa raccoglievo una testimonianza verbale dal sig. Antonio Galantino, imprenditore edile: nel 1966 ebbe dal Genio Civile di Foggia l’appalto del III°  Stralcio di ristrutturazione per l’ex palestra G.I.L. nel Campo Sportivo Comunale; i lavori iniziarono tra il 1966 e il 1967.

Nei pressi della predetta palestra, durante la messa in opera della fogna, lo scavatore intercettò una grossa lastra litica che, rimossa, si mostrò come copertura di una tomba: questa risultava costruita di mattoni e presentava nel suo interno pochi resti umani ed alcuni frammenti di abito che facevano pensare ad una uniforme: su un frammento di legno una data incompleta, formata da un’insieme di chiodini, 1.800 circa. Il sig. Galantino non seppe fornire ulteriori informazioni utili per avviare una ricerca documentale.

Nel mese di febbraio di quest’anno, 1990, mentre con il permesso di d. Pio Cialdella, Parroco della Cattedrale, consultavo i registri dei defunti per un’altra mia ricerca, sul Registro intitolato “Liber mortuorum  qui / i8ncipit ab anno / 1831” al foglio 47 r. leggevo quanto segue: “adì 26 d(ett)o  (cioè 26 ottobre 1831), come indicato più sopra Iames C. Adye, maggiore di Artiglieria, di S(ua) M(aestà) Britannica, di passaggio in questo comune, è morto in Locanda di Francesco Alfano, ed è stato seppellito nella villa di Egmont, perché protestante”. Evidentemente non era stato consentito ad una persona non cattolica di essere inumata in una tomba del camposanto, in quell’anno ancora in costruzione ma già in uso: dovette insorgere un vero problema di stato e la soluzione venne dalla Casa Ducale Francese , d’Egmont, antica feudataria della nostra città: questa fece costruire una tomba per seppellire il militare inglese, collocandola nella Villa Ducale a ridosso del suo Palazzo.

Un “pezzo” di terra straniera, francese , a Cerignola:  così si chiariva la presenza di questa tomba, individuata  nel 1966, e, soprattutto, si riusciva a dare un nome a chi vi era stato inumato. Sembra opportuno ed interessante ricordare un altro episodio sempre da riferire alla Casa Ducale di Cerignola.

Questo consolato francese aveva dato più volte rifugio al nostro concittadino Giuseppe Tortora, anziano liberale ricercato e perseguitato dalla polizia borbonica: durante una irruzione improvvisa della polizia nel Palazzo Ducale per arrestare il Tortora il vice console  francese, Antonio Frejaville  “protestò” energicamente contro la violazione del domicilio di uno straniero, come leggiamo in GIUSEPPE TORTORA, Cenni biografici, Faenza, 1881, p.61. Tortora finì i suoi giorni proprio in quel Palazzo il 26 giugno 1852.

Cerignola, 27 maggio 2016              Matteo Stuppiello

  • (1) – Da “MERIDIANO 16” – Settimanale di informazione e dibattito – Anno V – n-23 – 19 luglio 1990, Lucera, p.2; articolo già pubblicato sul nostro sito Web il 1 Settembre 2014.

Cerignola – Ex Palestra G.I.L. – Foto Matteo Stuppiello – 1.1.1981.