Il 12 Gennaio 2012 è una data che entrerà di diritto nella STORIA di Cerignola. Uno squarcio provocato dall’ABBATTIMENTO, ad opera di una RUSPA, non solo dell’edificio dell’ex Albergo Moderno, inagibile da tanti anni, ma anche di altre costruzioni, tra le quali una medioevale. Tale sfregio lasciò SGOMENTI gli ABITANTI del Rione “TERRAVECCHIA” e della CITTA’ per essere stati posti di fronte al “fatto compiuto”, senza interpello alcuno. Sono trascorsi 9 lunghi anni di SILENZIO. Tutto è rimasto cristallizzato. C’è solo DEGRADO AMBIENTALE ed è sotto gli occhi di tutti. Vogliamo evitare percorsi di novelle parole, che oggi suonerebbero con poca valenza, lasciamo invece risuonare la nostra VOCE, come elevatasi il 20 Gennaio 2013 ed espressa da tre DOCUMENTI che, ad onore del vero, pure trasmessi come di seguito, non trovarono, e tutt’oggi non trovano, alcuna RISPOSTA da parte dei DESTINATARI. Il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” fece pervenire, mediante Raccomandata semplice del 30.01.2013, protocollata al n. 2117 del 20 Gennaio 2013, al Dott. Antonio Giannatempo, Sindaco di Cerignola, all’Arch. Salvatore Buonomo, Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici – Bari e al Dott. Luigi Rocca, Soprintendente per i Beni archeologici per la Puglia – Taranto, i testi in questione, qui integralmente riportati:
1 – “Oggetto: Terra Vecchia – Borgo Medievale. Interventi di demolizione. Il Centro studi e Ricerche “Torre Alemanna”, la Sede locale dell’Archeoclub d’Italia ed il Museo Etnografico Cerignolano, che condividono ed affermano, da più decenni, le medesime finalità di conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio storico – culturale locale, intendono intervenire in riferimento ai lavori che hanno interessato la Terra Vecchia: la demolizione, in data 12.1.2012, dell’intera insula all’ingresso del Centro Storico, parte della quale trasformata in Albergo nella prima metà del ‘900, da moltissimi anni dismesso. L’ultima demolizione ha cancellato, in data 7.1.2013, l’Edificio ad angolo, ascrivibile al sec. XVI per le connotazioni architettoniche. Si stanno diffondendo due ipotesi di intervento: l’una per la realizzazione di una Piazza, l’altra per la costruzione di Edifici. Noi, opponendoci tenacemente alla seconda ipotesi, che verrebbe a stravolgere le caratteristiche di ambientazione della Terra Vecchia, sosteniamo, ed a giusta ragione, la prima, quella più sostenuta dai residenti, e dalla gran parte dei cittadini, perché una Piazza amplierebbe lo scenario di ingresso al Borgo e ne valorizzerebbe la fruizione. La Piazza, rispondente in pieno alle connotazioni del luogo, deve essere lastricata, non a verde, rialzata rispetto al piano stradale per impedire il parcheggio. Si allega una relazione del Prof. Salvatore Delvecchio ed una Planimetria di riferimento a sostegno della nostra tesi. Si resta in attesa di un cortese e sollecito riscontro, che chiarisca la situazione al fine di promuovere la salvaguardia del Borgo Medievale. Distinti saluti – IL PRESIDENTE Prof. Matteo Stuppiello”.
2 – “TERRAVECCHIA – L’arte antisociale di sorprendere i benpensanti con il dato del “fatto compiuto”, non ha permesso al Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, alla Sede locale dell’Archeoclub d’Italia e al Museo Etnografico Cerignolano un intervento per fermare l’abbattimento, in data 12.1.2012, di una parte dell’insula della Terra Vecchia comprendente l’ex Albergo Moderno, dismesso da anni, prospiciente Largo Costantino Imperatore, luogo di accesso al Centro Storico della città. Nessuno ha potuto fermare la ruspa. Nessuno: né chi nulla sapeva, né chi qualcosa pur doveva sapere. Successivamente, ancora, in data 7.12.2013, è stata demolita la casa ad angolo, parte residua dell’isolato manomesso. Il territorio veniva ferito in due riprese e la ferita, da allora, è là a raccontare come si devasta impunemente un territorio, inteso come materiale, ambientale e sociale. Nulla a tutt’oggi è stato fatto. Ma qualcosa è stato detto: costruire case. Il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, la Sede locale dell’Archeoclub d’Italia non sono d’accordo. Si oppongono a tale eventuale soluzione. La Terra Vecchia deve rimanere quella che è. Come estensione, dopo il presente danno, risulterà contratta, ma non si può tollerare venga inquinata da una edilizia ad essa estranea. Quella ferita può tramutarsi solamente in una Piazza, tutta a basole e pietre bianche (materiale fortemente presente e nel Centro Storico e nell’intera Città moderna). Il Sindaco si faccia carico di ciò: una Piazza. Una costruzione, comunque la si progetti, risulterà sempre un’aggiunta non assimilabile al Centro Storico e ne mortificherebbe il “silenzio” già tanto notevole. La Piazza invece, oltre a rimarginare la ferita non chiesta da nessun cittadino benpensante, è un segno d’amore sociale e di introduzione al tessuto urbano storico e alle numerose piazze, piazzali o larghi, di cui la Terra Vecchia ne conta parecchi. La monumentalità adeguata della Piazza, perché è questo che suggeriamo venga fatto, è tutta nell’unitarietà dell’invaso spaziale, contornato [leggendo in senso orario] da Palazzo Ducale, Palazzo Bruni, Palazzo Matera, Chiesa di San Giuseppe, Torre dell’Orologio. Si ribadisce: deve essere una Piazza da Centro Storico Medievale, che può essere utilizzata come fruizione sociale quotidiana ma, anche, senza nulla aggiungere, per le feste specifiche dei Centri Storici. Va da sé che la Piazza non vuole il verde né esplicherà servizio di parcheggio. E rifiuta altresì i dissuasori cimiteriali, cippi e catene di cattivo gusto; basta la dissuasione strutturale dell’elevazione dal piano stradale. Cerignola, 20 gennaio 2013 – Il Vice Presidente Prof. Salvatore Delvecchio”.
3 – PLANIMETRIA – Cerignola, 20 gennaio 2013 a firma dell’autore Salvatore Delvecchio.
RISPOSTE: ZERO. A tutt’oggi, dopo 9 anni esatti.
Cerignola, 20 Gennaio 2021 Matteo Stuppiello
Pubblichiamo una serie di SIGNIFICATIVE FOTO, scattate dal Sig. MARIO FORTUNATO, appassionato di fotografia, che ha risposto tempestivamente al nostro invito, autorizzandoci alla pubblicazione delle IMMAGINI sul nostro sito. Al Sig. MARIO FORTUNATO giungono i nostri ringraziamenti per la sua DISPONIBILITA’ E SENSIBILITA’ CULTURALE.
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