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IL CESTAIO ANTICO MESTIERE LOCALE*

Il CESTAIO un mestiere antico, nato con l’uomo. Il sapiente e saggio modo di INTRECCIARE i rami di alberi, arbusti,  dando forma e consistenza in un ordine creato dall’AGILITA’ delle dita del CESTAIO.

Non ci sono attrezzi particolari, una RONCOLA (“la ronk(e)l(e)” per tagliare i rami, nel passato, una FORBICE (“la fur(e)c(e)”) da potatura  più recentemente, un COLTELLO (“u kur(e)tidd(e)”) a lama corta ed uno a lama lunga per tagliare le canne in quattro strisce.

Intrecciare i rami non è una vera e propria attività professionale, è un’ “arte” molto povera che non mancava di gioiosa fantasia. Le tecniche  non venivano apprese in bottega, venivano essenzialmente ereditate da padre in figlio. Un lavoro che quasi sempre utilizzava tempi morti del ciclo agrario, i momenti di pausa e di riposo.

Nei RIONI cittadini vi erano CESTAI e la comunità riconosceva il contadino-artigiano che lavorava per conto proprio e per gli altri.

Nato con l’uomo, s’è detto. Di fatti possiamo citare momenti storici clamorosi come quello biblico quando Mosè fu abbandonato in un CESTO nel NILO. Oppure come nella PARABOLA dei PANI e dei PESCI che ci fa vedere una infinità miracolosa di CESTI. O ancora le testimonianze soprattutto plastiche espresse nell’arte dagli Egiziani, ai Romani, ai nostri tempi.

Ma veniamo alle notizie relative alla presenza di  artigiani CESTAI (“i panar(e)dd(e)r(e)”, i kan(e)str(e)r(e)” in Cerignola. L’ultimo CESTAIO è stato il Sig.  MICHELE LUCENTE, nato a Cerignola il 21 febbraio 1922 e deceduto a Cerignola il 13.4.2010 nella sua casa in via Savona, 21/D, figlio di Francesco e di Rosa Lonigro, nativi di VALENZANO (BA) (1).

In due notevoli ed istruttive interviste (il 27 febbraio alla casa e il 5 marzo 2005 sul MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO (1979) (2), all’epoca l’ottantaduenne artigiano MICHELE racconta e narra con vivo entusiasmo e con buona memoria le sue vicissitudini relative al mestiere di CESTAIO rispondendo esaurientemente alle domande (di tanto si ringrazia vivamente la Famiglia Lucente).

Si parte dall’origine. I genitori e i nonni paterni Francesco e Caterina De Toma e un fratello di Francesco, Cosimo, spinti dallo scarso lavoro, agli inizi del ‘900, dal paese di Valenzano, si trasferiscono a Cerignola. Per la verità già nella metà del secolo precedente era iniziato questo ricco flusso immigratorio che dai vari paesi della provincia di Bari ( Andria, Corato, Giovinazzo, Terlizzi, Ruvo … Valenzano) venivano a lavorare come contadini ed artigiani, portando con loro anche le famiglie, nel nostro vasto e fertile agro: oliveti, vigneti, mandorleti, orti, cereali soprattutto … derivanti da possedimenti agricoli, gran parte trasformati e messi a coltura nella prima metà ‘800. C’era lavoro per tutti sia per i contadini che per gli artigiani impiegati a centinaia nei campi, nelle cantine, nei frantoi … con la produzione e manutenzione delle attrezzature manufatti da essi richiesti. A tutto questo va aggiunto l’indotto come linfa vitale: i carradori, i bardari, i sellai, i fabbri, i maniscalchi, i falegnami, i bottai, i funai, gli arrotini , i meccanici … i CESTAI. E per questa vita CONTADINA, ma anche CASALINGA, si inseriscono i Cesti, i Panieri, i Canestri. A questo punto riportiamo quanto ci aveva detto l’artigiano MICHELE LUCENTE.

Ricordava molto bene il suo primo PANIERE (“u pan(e)r(e)”) realizzato nel 1926 che conservava ancora, utilizzato per mettervi le lumache (“i ciamar(e)uk(e)”). Sin da piccolo, invogliato dal  padre che chiamava “tatà”, imparava l’antica tradizione artigianale del CESTAIO.

Sposatosi nel 1946 con Maria De Vivo, nativa di Valenzano (3), nell’anno successivo, con la sua ritrovata indipendenza famigliare, inizia l’attività di CESTAIO. Abitava in Vico I Chiomenti, n. 82. Ebbe numerosa prole e dopo la giornata di lavoro nei campi, svolgendo mansioni di contadino: vendemmiatore, potatore, innestatore, zappatore, cavatore di fossi per l’impianto di vigneti o di oliveti, mandorleti, frutteti…, la sera si dedicava, per poter aggiungere qualcosa alla scarsa economia, all’intreccio dei rami per realizzare i CESTI. La moglie lo ha sempre collaborato sfogliando i rami riunendoli in fascetti. Il lavoro continuò fino al 1961, poi seguitò a fare il contadino ed andò ad abitare a Cerignola Campagna. Nel 1975 si trasferì a Cerignola e vi rimase fino al 1993 quando ritornò ad abitare di nuovo a Cerignola Campagna riprendendo in pieno il mestiere di CESTAIO.

Acquistò la moto ed un piccolo rimorchietto per trasportare i materiali e i manufatti. Vendeva la merce vicino al passaggio a livello (oggi soppresso in seguito alla costruzione del cavalcavia). Tutto è durato fino al 2000 quando con l’ultimo trasferimento definitivo a Cerignola continuò ad andare a Cerignola Campagna con la moto e il piccolo rimorchio ad intrecciare Cesti, Canestri e Panieri, fino al 2003 per ritirarsi in pensione. Essendo l’ultimo CESTAIO le sua notizie costituiscono una testimonianza storica fondamentale.

La materia prima per costruire i CESTI sono i rami da intrecciare. Venivano ben SCELTI e SELEZIONATI a seconda delle esigenze richieste dal manufatto. Il SALICE (vimine – “vim(e)n(e)”) è un buon legno perché si presta molto bene ad essere lavorato; il PIOPPO; l’ OLMO è il migliore insieme al MELOGRANO; l’OLIVO (i succhioni  (“i maskul(e)n(e)”); il GELSO, la CANNA di canneto, la TAMERICE. A proposito di quest’ultima pianta vi era un modo di dire dialettale che spesso i CESTAI-CANESTRARI erano soliti ricordare agli acquirenti “la tammar(e)c(e) non (e)v(e) nisciun(e) kkè dd(e)c(e)”( sulla Tamarice nessuno ha nulla da ridire).  Tutti questi materiali venivano raccolti in parte nelle nostre contrade, presso l’OFANTO, in zona TRESSANTI, POSTA ANGELONI, ma anche verso MANFREDONIA nelle zone acquitrinose e si arrivava fino a MATTINATA raccogliendo rami di alberi posti ai margini (“u ras(e)l(e)n(e)” ) delle strade. Preoccupante era quando in estate veniva acceso il fuoco alle sterpaglie nelle cunette, nei canaloni  o si effettuavano lavori di bonifica. La “raccolta” andava bene per tutte le stagioni. Nell’ultimo periodo, ricorda Michele Lucente, dal 1961 in poi, i materiali venivano acquistati da alcuni operai che li raccoglievano per loro: fra questi, FRANCESCO SCIUSCO e LINO CALVIO.

La vendita dei manufatti veniva effettuata in loco e fuori. MICHELE LUCENTE, con il padre Francesco, andavano con il carretto tirato dall’asino, carico fino all’inverosimile di canestri, cesti, panieri e con quel ricco assortimento andavano nei seguenti paesi: Stornara, Stornarella, Carapelle, Orta Nova, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli, Canosa di Puglia, Margherita di Savoia, Barletta e così via fino a Molfetta. Ma anche a Zapponeta, Manfredonia fino a Mattinata. In questi due ultimi paesi vendevano soprattutto canestri per trasportare il pane da infornare.

Arrivati nelle città girando per le strade, il padre, a voce alta, intonava il seguente verso ”pan(e)r(e) e kkanistr(e)”. Generalmente il carico veniva tutto venduto e venivano anche raccolte le prenotazioni per il successivo turno.

Dopo la separazione lavorativa con il padre, Michele Lucente, dal 1946 al 1961, girava da solo pedalando per chilometri sulla bicicletta caricandola di cesti posto in uno molto più grande ancorato su un portabagagli posteriormente, altri pendenti ai lati di questo ed ancora una settantina di cesti e panieri infilati in un lungo filo di ferro. A volte, la bicicletta, sbilanciata, tendeva ad impennarsi. La partenza a mezzanotte circa, per arrivare la mattina di buon’ora nei paesi sopra menzionati. Sul percorso capitava anche la pioggia, la neve, il sole cocente, il vento … Tutto si consumava con estremo sacrificio con la sola e grande consolazione di aver venduto tutto.

I nomi dei manufatti: erano tanti e vari, adatti per ogni uso: u pan(e)r(e),  u panaridd(e), u panarazz(e), u kanistr(e), u kan(e)stridd(e), u mizz(e) kanistr(e), u kanistr(e) a bbar(e)kett(e), u cist(e), u c(e)st(e)n(e), u spur(e)t(e).

Il paniere  con il grosso manico da parte a parte serviva per la raccolta della frutta; il canestro per riporre la frutta, i biscotti, i taralli, gli scaldatelli, il pane, il bucato, le uova ….; il cesto grande veniva usato per la vendemmia, poteva contenere 40-50kg. di uva che veniva trasportato a spalla. Inoltre  nel canestro a barchetta (navetta) la donna di casa riponeva gli attrezzi che servivano per il ricamo, il cucito, la filatura della lana. Ma vi erano anche canestri che legati a brevi tratti di corde ad un asse di legno alle estremità, fungevano da piatti di bilance adoperate, soprattutto, dagli ambulanti che vendevano frutta e verdura per le strade. (Inoltre il CESTAIO “impagliava” cioè rivestiva le damigiane, i bottiglioni di vetro e damigiane a sviluppo verticale. Il Museo Etnografico Cerignolano (1979) ha in dotazione una cospicua “raccolta” dei citati manufatti, frutto di spontanee donazioni di cittadini.

Vediamo ora di ricordare alcuni CESTAI. Della folta schiera di CESTAI attivi a Cerignola, nel passato recente, ricordiamo ANTONIO e TOMMASO PEDICO, padre e figlio che lavoravano in Corso Roma (oggi Aldo Moro n. 34); GIOVANNI ALBANESE, nonno e l’omonimo nipote che lavoravano in uno dei vichi De Martinis (si ringrazia il Sig. Giuseppe Delvecchio per le notizie); DOMENICO ABBASCIA’ , lavorava per uso proprio in via Solferino, 18 ( si ringrazia il Sig. Domenico Catucci per le notizie); ANTONIO DENTE con il padre VINCENZO in via Galileo Pallotta, 43 negli anni ’50 – ’60, vendevano i loro manufatti in Piazza Mercadante, ceste ai contadini per la vendemmia ed effettuavano i rivestimenti alle damigiane (si ingrazia il Sig. RICCARDO DICHIO per le notizie).

Michele Lucente ricordava un certo PEPPINO vicino l’Edificio (“la Defizi(e)”) Scolastico Elementare “Carducci”, altri due “NANUCCE” (forse Domenico) nella strada della Farmacia di don Fedele in via Vittorio Veneto, l’altro nei pressi della Chiesa di San Gioacchino, forse gli artigiani Cestai Albanese. Ricorda ancora che in via San Leonardo vi erano altri quattro-cinque CESTAI.

Cerignola, 14 aprile 2024                                                    Matteo Stuppiello

* Si veda MATTEO STUPPIELLO, Il Cestaio antico mestiere locale, Tipolitografia “Miulli”, via Roma 52 – San Ferdinando di Puglia (Fg). E’ la SCHEDA a tergo della LITOGRAFIA realizzata graficamente ed acquerellata a mano, a tiratura limitata in N. 200 copie, dal Prof. SALVATORE DELVECCHIOI Giovani interpretano il Museo Etnografico Cerignolano VII Edizione – il Cestaio antico mestiere locale Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005” (4).

Note

(1) – Ringrazio l’amico NICOLA BORRELLI per la ricerca dei dati anagrafici presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Cerignola effettuata il 29.3.2018.

(2) – Della simpatica visita e intervista di Michele Lucente sul Museo Etnografico Cerignolano eravamo presenti oltre lo scrivente il mio collaboratore e Socio, il Maestro d’Arte Michele Divito. Per l’occasione Michele Lucente volle fare dono di una GRANDE ACCETTA e una ZAPPA a PUNTA che erano stati gli ATTREZZI del suo mestiere.

(3) – Ringrazio, Suor CHIARA LUCENTE, figlia di Michele, dell’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice – Cerignola – per la sua ampia collaborazione nel fornirmi fotocopie di certificati di nascita, di matrimonio del Comune di Valenzano; Certificato di Stato del Comune di Cerignola e Certificato di Matrimonio del Comune di Bitonto della Chiesa Matrice – Parrocchia  S. Rocco di Valenzano.

(4) – ANTONIO TUFARIELLO, Quell’antico mestiere – LA MOSTRA / In “vetrina” i prodotti dei maestri cestai – Con acquerelli di Lucente, artista in pensione, “LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO” – 19 Marzo 2005, p. 13.

(1)

Sig. MICHELE LUCENTE
nato a Cerignola il 21 febbraio 1922 e deceduto a Cerignola il 13.4.2010

nella sua casa in via Savona, 21/D, figlio di Francesco e di Rosa Lonigro,

nativi di VALENZANO (BA).

La Foto donata da Michele Lucente il 13.03.2005.

1 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del CAPANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

2 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

3 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

4 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

5 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

6 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

7 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

8 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

9 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

10 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

11 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

12 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

13 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

14 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

15 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

16 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

17 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

18 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

19 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE come prodotto finale presso la sua abitazione – Foto Michele Divito 20.07.1996.

20 – Cerignola – Cerignola Campagna – Michele Lucente alla prese della costruzione ed elaborazione del PANIERE – u pan(e)r(e) – come prodotto finale – Foto Michele Divito 20.07.1996.

21 – Cerignola – Il Sig. MICHELE LUCENTE nella sua casa in via Savona, 21/D – Foto Michele Divito 05.04.2005.

22 – Cerignola – I coniugi MICHELE LUCENTE e la consorte MARIA DE VIVO nella sua casa in via Savona, 21/D – Foto Michele Divito 05.04.2005.

23 – Cerignola – Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005 – Foto Michele Divto 19.03.2005.

24 – Cerignola – Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005 – Foto Michele Divito 19.03.2005.

25 – Cerignola – Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005 – Foto Michele Divito 19.03.2005.

26 – Cerignola – Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005 – Foto Michele Divito 19.03.2005.

27 – Cerignola – Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005 – Foto Michele Divito 19.03.2005.

28 – Cerignola – Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005 – Foto Michele Divito 19.03.2005.

29 – Cerignola – Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005 – Foto Michele Divito 19.03.2005.

30 – Cerignola – Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005 – Foto Michele Divito 19.03.2005.

31 – Cerignola – Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005 – Foto Michele Divito 19.03.2005.

32 – Cerignola – Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005 – Foto Michele Divito 19.03.2005.

33 – Cerignola – Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005 – Foto Michele Divito 19.03.2005.

34 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

35 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

36 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

37 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

38 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

39 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Due caratteristici CANESTRI dove venivano collocati, sopra due grossi tovaglioli bianchi di stoffa, l’impasto del pane lievitato che si portava al forno a legna – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

40 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – PANIERE con l’uncino che si agganciava ad un ramo dell’albero per la raccolta della frutta – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

41 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – La Foto mette in luce l’intreccio del CANESTRO posteriore – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

42 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – CANESTRO per contenere la verdura e ortaggi – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

43 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – PANIERE che conteneva la frutta – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

44 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – PANIERE che conteneva le uova usato dall’ambulante – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

45 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – CANESTRO per contenere frutta – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

46 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – PANIERE per contenere la frutta – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

47 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – PANIERE “a barchetta” per contenere la frutta – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

48 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – CESTINO contenente lana e fuso, appartenuti alla mia nonna paterna MARIA LUGIA TROTTA, abitante a Monte Santangelo, da lei donatemi in data 29.09.1974 per la sua lavorazione – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

49 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – CESTINO contenente lana e fuso per la sua lavorazione – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

50 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Damigiana a sviluppo verticale per contenere vino – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

51 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – PANIERE per la raccolta della frutta – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

52 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – La Foto mette in luce l’intreccio del CANESTRO posteriore – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

53 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – CANESTRO per la raccolta della frutta – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

54 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Damigiana a sviluppo verticale per contenere vino – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

55 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Damigiana a sviluppo verticale per contenere vino – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

56 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Particolari di ambienti del Museo – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

57 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Particolari di ambienti del Museo – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

58 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – La foto riproduce un grosso CANESTRO – u spur(e)t(e) – di forma ovale che veniva utilizzato nella vendemmia per la raccolta dell’uva – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

59 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – La foto riproduce un grosso CANESTRO – u spur(e)t(e) – di forma ovale che veniva utilizzato nella vendemmia per la raccolta dell’uva Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

60 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – La foto riproduce la parte basale esterna che mette in rilsato l’intreccio di un grosso CANESTRO – u spur(e)t(e) – di forma ovale che veniva utilizzato nella vendemmia per la raccolta dell’uva Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

61 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Particolare del CANESTRO – La parte basale esterna che mette in risalto l’intreccio – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

62 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Particolare del CANESTRO – La parte basale esterna che mette in risalto l’intreccio – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

63 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Particolare del CANESTRO – La parte basale esterna che mette in risalto l’intreccio – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

64 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Particolare del CANESTRO – La parte basale esterna che mette in risalto l’intreccio – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

65 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – La foto riproduce il PANIERE, realizzato e donato da MICHELE LUCENTE il 20.07.1996, presente nel Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Foto Matteo Stuppiello 22.03.2024.

66 – ANTONIO TUFARIELLO, Quell’antico mestiere – LA MOSTRA / In “vetrina” i prodotti dei maestri cestai – Con acquerelli di Lucente, artista in pensione, “LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO” – 19 Marzo 2005, p. 13.

67 – LITOGRAFIA realizzata graficamente ed acquerellata a mano, a tiratura limitata in N. 200 copie, dal Prof. SALVATORE DELVECCHIOI Giovani interpretano il Museo Etnografico Cerignolano VII Edizione – il Cestaio antico mestiere locale.

68 – Si veda MATTEO STUPPIELLO, Il Cestaio antico mestiere locale, Tipolitografia “Miulli”, via Roma 52 – San Ferdinando di Puglia (Fg). E’ la SCHEDA a tergo della LITOGRAFIA realizzata graficamente ed acquerellata a mano, a tiratura limitata in N. 200 copie, dal Prof. SALVATORE DELVECCHIOI Giovani interpretano il Museo Etnografico Cerignolano VII Edizione – il Cestaio antico mestiere locale Mostra grafico-pittorica degli Alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Sacro Cuore” – Cerignola – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” – Corso Aldo Moro, 89, Cerignola, 19-28 Marzo 2005