Ricerca, Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali dagli anni 60
 

Giuseppe Pavoncelli

La Foto è tratta da: AA.VV., IN MORTE DI GIUSEPPE PAVONCELLI, in “L’APE” – Foglietto Quindicinale – ANNO II – NUM. 9, Cerignola, 8 maggio 1910 – Cerignola – Tip. Edit. “PESCATORE”.

(*Cerignola 24.8.1836  †Napoli 2.5.1910)

“E’ il nome più fulgido nella storia di Cerignola; è stato uno degli uomini più illustri, che onorano non una regione soltanto, ma l’intero paese, una delle più autorevoli, simpatiche e stimate figure del Parlamento Italiano, che senza distinzione di partito pendeva dalle sue labbra quando alla Camera con indiscussa competenza parlava di agricoltura, di enologia o di tariffe doganali… Creò le sue cantine, tra le più vaste del mondo…il nome glorioso di Cerignola e di Puglia per opera di Pavoncelli i cui vini in bottiglie si trovaron presto alle mense di principi, di Re e d’Imperatori. Creò scuole e cooperative, mezzadri e fittavoli e Casa Pavoncelli divenne un faro luminoso, cui tutti miravano diffondendo i suoi vividi raggi nel mondo…Per lunghi anni componente la Giunta del Bilancio, delegato del Governo per la stipulazione dei trattati di commercio. Presidente della Giunta italiana all’Esposizione di Parigi, componente i Consigli superiori del Lavoro e dell’Agricoltura, fu nel 1898 Ministro dei Lavori Pubblici…” da NICOLA PESCATORE, GIUSEPPE PAVONCELLI, in AA.VV., IN MORTE DI GIUSEPPE PAVONCELLI…, op. cit.. Proprio nel XIX secolo , l’agricoltura della Puglia  e, particolarmente, del Tavoliere, risentiva dell’arretratezza dei metodi di coltivazione, compromesse spesso dalla condizione dei territori e dalle condizioni atmosferiche.   La Casa Pavoncelli  fu esempio nel Tavoliere per il rinnovamento  agrario: e “ questo esempio fu dato da Federigo e Giuseppe Pavoncelli…Dei loro cinquemila ettari, la metà fu trasformata in vigne con grandi stabilimenti vinicoli; e metà nella coltivazione razionale del grano e dei foraggi: con l’aumento del bestiame da lavoro: con piantate di olivi; con drenaggi e canali di scolo, con costruzione di case coloniche e stalle e ricco corredo di macchine e attrezzi. La grande industria agricola si sostituiva alla vecchia agricoltura”. Giuseppe Pavoncelli dette impulso nella costruzione dell’Acquedotto Pugliese. Fu il primo Presidente di tale Ente perché “tenace promotore”  Nel 1911 fu posta una “Targa” marmorea  a Caposele all’ingresso della Grande Galleria dell’Appennino, a ricordo  di Giuseppe Pavoncelli.

PAVONCELLI”– CERIGNOLA  1905, Edito da STAB. TIP. L. PIERRO e FIGLIO – NAPOLI. Si tratta di un pregevole ALBUM fotografico fatto realizzare dalla Casa Pavoncelli  a ricordo del VII Congresso Internazionale d’Agricoltura tenutosi a Roma nell’aprile del 1903. I congressisti, dopo i lavori, visitarono le maggiori aziende agricole italiane, il 20  dello stesso mese invitati sia da Giuseppe Pavoncelli che dal Signore  de La Rochefoucauld Duca  di Doudeauville e Bisaccia – Cerignola, visitarono la Cantina “Santo Stefano”.L’on. Giuseppe Pavoncelli fu tumulato nella loro Cappella funeraria nel Cimitero di Cerignola.

COMMEMORAZIONE DI GIUSEPPE PAVONCELLI – XI Luglio MCMXI, in RASSEGNA PUGLIESE – DI SCIENZE LETTERE ED ARTI, Nuova Serie, Anno XXVIII, Trani-Roma, Febbraio 1911 – Vol. XXVI – N. 2; Giugno 1911 – Vol. XXVI – N. 6; Luglio 1911 – Vol. XXVI – N. 7.

MATTEO STUPPIELLO, La vitivinicoltura ieri, San Ferdinando di Puglia, 1998.

Cerignola, 14 febbraio 2017 Matteo Stuppiello