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LA INFINITA STORIA DELLA CHIESA MADRE: LA RICHIESTA DI SOSTITUIRE UNA CAMPANA ROTTA 1816

Come il recupero di un “frammento” di ceramica quasi sempre viene magnificato e sottoposto ad attenti studi in quanto potenziale informativo, così l’acquisizione di un documento apparentemente marginale (missiva, nota contabile, etc.) può svelare episodi e comportamenti umani degni di considerazione.

E’ il caso del documento in oggetto, il quale, se da una parte si inserisce nella plurisecolare storia della Chiesa Madre, dall’altra consente la conoscenza dell’amore e dell’impegno nel risolvere anche problemi minuti: riguarda la richiesta di una CAMPANA in sostituzione di un’altra non più funzionante.

Si tratta di sollecitare  “risposte” ad una istanza mossa alle Autorità da parte del Reverendo  “Capitolo della Chiesa NULLIUS di Cerignola” nel 1816. Il Documento (1), dallo scrivente rintracciato il 12 marzo 1980 nell’ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA (all’epoca era DIRETTORE l’egregio Dott. PASQUALE DI CICCO, che ringrazio con profonda stima della collaborazione sempre prestatami e che mi consentì di effettuare fotocopia  e di pubblicarlo.

Questo il documento: “ Napoli 6. Aprile 1816  /  Il Segretario di Stato / Ministro di Grazia e Giustizia, e degli Affari Ecclesiastici.   All’Intend(ent)e di Capitanata / Il Deputato  del Capitolo della Chiesa di Cerignola nell’esporre che la Campana di quella Chiesa sia rotta, ha chiesto di cambiare questa con altra di quelle esistenti nel deposito di Barletta. Vi rimetto la supplica del med(esim)o;  affinchè  prese le convenienti dilucidazioni, riferiate col parere sull’assunto. Vi ripeto i sentimenti della mia stima.  (firmato) N(icola) Detommasi” .

Segue altro Documento: “ Eccellenza – il Can(oni)co  Giuseppe de Sanctis deputato del Capitolo della Chiesa Nullius di Cirignola in Capitanata, supplicante umilmente l’espone , come essendosi rotta una Campana del peso di circa cantaja dodeci, che serviva per uso di chiamare tutti i fedeli in Chiesa all’esercizio delle Sacre funzioni, e comechè un tal mezzo s’è reso del tutto inutile per essere la medesima nello stato di non potersene far più uso; così ne ricorre alla religiosità di V. E. acciocchè si benigna di permettere, che la medesima possa essere cambiata con una di quelle esistentino nel deposito di Barletta, obbligandosi il supp(lican)te di corrispondere al dipiù del peso, che vi possa essere, e l’avrà a grazie ut Deus”.

La risposta: “Adì . 8 aprile 1816 / al Il. Sindaco di Cerignola / Per informare V.E. il Seg(retari)o di Stato Ministro di Grazia e giustizia, e degli affari ecclesiastici sulla domanda fatta da cotesto Capitolo di voler cambiare una Campana resa inservibile con una di quelle esistenti nel deposito di Barletta, vi incarico a riferirmi l’occorrente con tutti gli schiarimenti possibili / Vi saluto con istima”.

 A margine, sulla sinistra guardando il Documento si legge “Su di una campana / chiesta dal Capitolo / di Cerignola / N(icola) D(etommasi)”. Aggiungiamo che il Sindaco di Cerignola nel 1816 era Domenico Durante.

Ancora a tergo del Fascicolo sul margine superiore è scritto: “ Cerignola Aprile 1816 / Grazia, e Giustizia / Quel Capitolo domanda una Cam/pana sistente nel Deposito di Barletta”.

Fin qui il Documento, con la richiesta ufficiale. Purtroppo la documentazione si ferma qui. Non c’è un successivo “carteggio”. Probabilmente non se ne fece nulla e non conosciamo quale fosse il motivo o i motivi. Invece noi qualche altra informazione possiamo aggiungerla che va ad arricchire la questione sulla CAMPANA ROTTA e la sua sostituzione. Ma procediamo con ordine.

La richiesta partita nel 1816 ci fa pensare al prestigioso programma che la Chiesa Nullius di Cerignola si preparava per  raggiungere un ambìto traguardo e cioè la EREZIONE a CATTEDRALE della CHIESA MADRE – PARROCCHIA “SAN PIETRO APOSTOLO”,  con la nomina del 1° VESCOVO Diocesano, unita a quella di ASCOLI SATRIANO. Un grande prestigio per la CHIESA CERIGNOLANA, non più NULLIUS, come lo era da sempre, ma VESCOVILE, CONCATTEDRALE con la CHIESA  di Ascoli Satriano. Tutto questo viene sancito dalla BOLLA PONTIFICIA di Erezione e con la ISTITUZIONE della CATTEDRA VESCOVILE si apriva uno scenario che comportava per tutti (CAPITOLO CATTEDRALE, SACERDOTI, CITTADINI, ORDINI RELIGIOSI) enormi vantaggi prestigiosi. Nella “Notificazione  al Clero ed al Popolo delle due Diocesi”, Napoli, 1919, a firma di Mons. GIOVANNI SODO, Vescovo Ascoli Satriano e Cerignola, leggiamo: “[…] il Sommo Pontefice Pio VII  accogliendo i voti e le suppliche della Cittadinanza e del Clero di Cerignola, con la Bolla che comincia Quamquam per nuperrimam del 14 giugno 1819, dichiara che l’Arcipretura Nullius, che da più secoli era di giurisdizione quasi Episcopale, veniva eretta in Sede Vescovile unita aeque principaliter alla Sede Vescovile di Ascoli[…]” (2). Il PRIMO Vescovo delle Sedi unite fu Mons. ANTONIO NAPPI (*Livardi di Nola (NA) 22.1.1752  +Nola (NA) 2.5.1830) ebbe la Nomina regia per Ascoli Satriano il 20 marzo 1818, Nomina pontificia per le Sedi unite il 20 luglio 1819 (3 ).

Si prevedevano lavori di restauro e soprattutto di ampliamento e quindi anche sull’efficienza delle CAMPANE. Come già scritto prima la CAMPANA ROTTA, probabilmente, non era più stata sostituita e doveva essere la CAMPANA più GRANDE delle tre. Due antiche CAMPANE datate 1792 (4) sono rimaste sull’antico CAMPANILE del 1599 (5), la TERZA, la più grande, ebbe una sorte diversa: stiamo parlando della CAMPANA ROTTA. Purtroppo ci duole non poter fornire nessun tipo di dati né ICONOGRAFICI, né EPIGRAFICI riportati sulla CAMPANA. Nessuno si è mai preoccupato nel passato di registrarli. Sappiamo che questa CAMPANA fu rifusa e donata dal CAPITOLO CATTEDRALE e portata nella nuova CATTEDRALE –  DUOMO “TONTI”. La cerimonia  solenne  di Inaugurazione dell’apertura del DUOMO fu effettuata il 14 settembre 1934. Ma lasciamo la parola alla memoria scritta: “DIARIO DEI FESTEGGIAMENTI – Benedizione delle campane – I festeggiamenti per l’inaugurazione del Duomo si possono considerare incominciati con la bella cerimonia della benedizione delle campane, svoltasi sul ripiano della scalea del Duomo il 2 settembre. Le campane sospese a delle travi rivestite di foglie e fiori attirarono sin dal mattino il pubblico in folla, accorso per ammirare l’opera della Fonderia Giustozzi di Trani. Le quattro campane formano una massa bronzea di 25 quintali circa, di cui la più grande pesa q.li 10 e kg. 60. E’ chiamata “Maria di Ripalta” e porta impressa all’Effigie della nostra Celeste Patrona, quelle di S. Trifone, S. Pietro Apostolo e il SS. Crocifisso. Essa non è se non la campana grande dell’antica Cattedrale offerta dal Capitolo perché fosse rifusa e intonata alle altre, ciò che si è fatto a spese del Comitato per i lavori straordinari, presieduto dal Podestà Comm. Dott. Alfredo Reibaldi. Nel labbro è ricordato Fr. Vittorio Consigliere, che la benedisse. Intorno alle Immagini vi sono motti in latino[…]” (6).

Un particolare che probabilmente non è conosciuto e ci siamo chiesti da sempre  come riuscivano a portare sopra al Campanile della Chiesa Madre, le pesanti Campane e poi portarle giù:  La CAMPAMA GRANDE, quella “ROTTA”, ma anche le altre del 1792; e sicuramente quelle precedenti del ‘500. Questo lo sappiamo.

Durante i lavori di RESTAURO della CHIESA MADRE nel 1977, che seguivo molto spesso,  ebbi modo di vedere , il 27 febbraio 1977 in un mia visita ai suddetti restauri, un particolare emerso dopo la rimozione dell’intonaco, da parte dei muratori, alla VOLTA che sovrasta l’ingresso della Sacrestia, una vistosa e grande TOMPAGNATURA  a forma CIRCOLARE, riempita con mattoni recenti murati in modo disordinato e conoscevo già il motivo di tutto. Inoltre collegando quanto avevo già letto su un Documento in fotocopia, sin dal 1974 il quadro mi era completo. Infatti riporto quanto viene scritto nel su indicato Documento relativo alla descrizione della CHIESA MADRE nel 1840:“[…]Perpendicolarmente, quasi al Vano della detta Sacrestia, vedesi un forame dell’ampiezza di pal. 6. In quadro, coverto di legname, costruito a bella posta nelle occorrenze della salita delle Campane sul Campanile, che non forma alcun diturpamento […]” (7). A fine  Restauro è stato passato lo scialbo sui vari conci litici che vanno a costituire la volta di questo ambiente e l’effetto è notevole, questo è stato esteso anche alla TOMPAGNATURA coprendola. Due FOTOGRAFIE della SOPRINTENDENZA ne sono la testimonianza del PRIMA e del DOPO (8). Come era PRIMA lo si può notare in modo evidente, per chi lo sa, mentre DOPO non è possibile notarlo per chi non ne era a conoscenza.  Secondo me, pur passando lo scialbo sulla TOMPAGNATURA avrei trovato un modo  lasciando un “SEGNO” forte come TESTIMONIANZA ad onore della “memoria storica”. Adesso chi visita la CHIESA MADRE nulla VEDRA’ ma, almeno SAPRA’.

Cerignola, 11 marzo 2018                                        Matteo Stuppiello

 

Bibliografia e Note

(1) – ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA – Intendenza, Governo, Prefettura di Capitanata – Affari Ecclesiastici, busta 2, fascicolo 49: “Il capitolo di Cerignola domanda una campana esistente nel deposito di Barletta. 1816”.

(2) – GIOVANNI SODO, Notificazione al Clero ed al Popolo delle due Diocesi, Napoli, 1919, p. 1.

(3) – SALVATORE DELVECCHIO-MATTEO STUPPIELLO, A S.E. MONS. GIOVANNI BATTISTA PICHIERRI . LA DIOCESI DI CERIGNOLA-ASCOLI SATRIANO NELL’ARALDICA EPISCOPALE (1819 – 1991), San Ferdinando di Puglia, 1991, seconda di copertina; TAV. I r. e v.; AA.VV., Cronotassi iconografica e araldica dell’episcopato pugliese, RRGIONE PUGLIA – ASSESSORATO ALLA CULTURA , UNIONE REGIONALE DEI CENTRI DI RICERCHE STORICHE ARTISTICHE ARCHEOLOGICHE E SPELEOLOGICHE DI PUGLIA, Bari, 1986, pp. 98-103. Le SCHEDE  su “Cerignola” e “Ascoli Satriano” sono a cura di MATTEO STUPPIELLO del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” – Cerignola.

(4) – MATTEO STUPPIELLO, San Pietro Apostolo: note storiche epigrafiche e iconografiche, in SALVATORE DELVECCHIO – MATTEO STUPPIELLO, A S. E. Mons. Vincenzo D’Addario Vescovo coadiuvatore delle Diocesi di Ascoli Satriano e Cerignola nel suo ingresso a Cerignola, 29 giugno 1986 festa dei SS. Pietro e Paolo App.,San Ferdinando di Puglia, 1986, pp. 9-10.

(5) – Ibid., p. 1.

(6) – “DIARIO DEI FESTEGGIAMENTI – Benedizione delle campane”, in “VITA NOSTRA” – Bollettino Interdiocesano delle Diocesi di Ascoli Satriano e Cerignola –  ANNO II – N. 21 – Cerignola, 1° Settembre 1934  – NUMERO SPECIALE per la INAUGURAZIONE DEL DUOMO “TONTI” DI CERIGNOLA, Cerignola, Prem. Tip. PESCATORE, p. 14. Questo “Numero Speciale” mi è stato donato dalla Sig.na  Leonarda Davilio il 10.9.1989.

(7) – [TEODOSIO DIBISCEGLIA], Descrizione del 1.9.1840 nella vertenza tra Mensa Vescovile e Capitolo Cattedrale, p. 51. La citazione è incompleta in quanto del documento, che è a stampa, mi furono dati in fotocopia solo pochi fogli e senza titolo completo. Chi mi fece le fotocopie e me ne fece omaggio fu Don Antonio Occhionegrelli nel 1974, allora era Cancelliere Vescovile.

(8) – AA.VV., Restauri in Puglia 1971-1983 II, Ministero per i Beni culturali e Ambientali – Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici della Puglia, Schena Editore, Fasano di Brindisi, 1983, p. 281, foto 40.10; p. 284, foto 17.

 

La foto è tratta da: AA.VV., Restauri in Puglia 1971-1983 II, Ministero per i Beni culturali e Ambientali – Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici della Puglia, Schena Editore, Fasano di Brindisi, 1983, p. 283, foto 40.14.

 

La foto è tratta da: AA.VV., Restauri in Puglia 1971-1983 II, Ministero per i Beni culturali e Ambientali – Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici della Puglia, Schena Editore, Fasano di Brindisi, 1983, p. 281, foto 40.10.

 

La foto è tratta da: AA.VV., Restauri in Puglia 1971-1983 II, Ministero per i Beni culturali e Ambientali – Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici della Puglia, Schena Editore, Fasano di Brindisi, 1983, p. 284, foto 40.17.

 

Il Documento nell’ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA – Intendenza, Governo, Prefettura di Capitanata – Affari Ecclesiastici, busta 2, fascicolo 49: “Il capitolo di Cerignola domanda una campana esistente nel deposito di Barletta. 1816”.