Domenica 1° febbraio 1981 ebbe luogo, presso la Sala-Teatro di Corso Roma n. 94 (oggi Corso Aldo Moro n. 40) dei PP. Cappuccini, la conferenza sul tema: “1° Campagna di Scavi a S. Maria di Ripalta” – Relatrice la dr.ssa MARIA LUISA NAVA dell’Istituto di Storia Antica dell’Università di Milano e Ispettrice alle Antichità di Foggia.
CRONACA DI UNA PREPARAZIONE
In altro articolo (1) ho avuto già modo di affermare di aver conosciuto la succitata archeologa a Trinitapoli, presso la sezione degli amici dell’Archeoclub d’Italia di Trinitapoli, perché invitato dall’amico prof. Donato Maggio, allora Presidente, a partecipare ad una conferenza tenuta dalla dr.ssa Maria Luisa Nava, il 6 maggio 1979, sul tema “Le Stele Daunie”. In quella occasione lo stesso Donato, a fine conferenza, mi presentò all’Archeologa.
Il 1° settembre 1980, mi recai con il prof. Salvatore Delvecchio presso il sito di Santa Maria di Ripalta, zona in cui si stavano effettuando gli Scavi, iniziati sin dall’estate precedente, diretti dalla dr.ssa Maria Luisa Nava della Soprintendenza Archeologica di Taranto. La zona interessata era vicino alla COLONNA di granito su cui sovrasta l’antica statua, in marmo bianco, raffigurante la Vergine (per tutti l’Immacolata). Giunti sul posto ci presentammo, qualificandoci come rappresentanti dell’Archeoclub di Cerignola, e chiedemmo della Dott.ssa Nava; purtroppo, era già andata via. Alla nostra gentile richiesta di poter visitare gli scavi e sapere, dagli operatori, alcuni ragguagli, sopraggiunse una risposta affermativa. Stavano procedendo con lo scavo in tre grandi quadrati e si era già dato inizio allo scavo, effettuando i rilievi per ogni singolo reperto che affiorasse, durante la rimozione degli strati; i dati venivano riportati su carta millimetrata.
All’indomani mattina tornammo sul posto e ci riferirono che la dr.ssa Nava non si era recata nel sito.
Tornammo il 9 settembre 1980 e con piacere constatammo che la dr.ssa Maria Luisa Nava era presente sul posto. Mi riconobbe e ci disse che sapeva delle nostre due precedenti visite. Prontamente feci presente di aver rinvenuto della ceramica NEOLITICA, nella zona poco distante da lì ed in particolare presso la contrada CALVARIO, dietro autorizzazione ad effettuare un sopralluogo dal proprietario Natale Alicino. Sin da subito si mostrò molto interessata. Tornando allo scavo, momentaneamente era fermo per l’effettuazione delle foto ufficiali da parte della Soprintendenza Archeologica. Lo scavo era arrivato alla base della CAPANNA evidenziandone la presenza del PAVIMENTO della stessa realizzato in CONCOTTO di argilla e tra l’altro si notavano benissimo alcune buche che ospitavano i pali di sostegno della capanna stessa. Tornando a casa, telefonai prontamente a Donato Maggio dell’Archeoclub di Trinitapoli per informarlo della nostra visita agli Scavi di Santa Maria di Ripalta. Lo stesso mi invitava per il giorno 11 settembre a incontrarci dato che, come associazione, avevano predisposto un loro sopralluogo. Unitamente agli amici di Trinitapoli, effettuammo il sopralluogo senza la presenza della dr.ssa Nava perché impegnata in un altro scavo a Canosa di Puglia.
Il 14 settembre 1980, mi recai presso gli scavi, con l’amico Ins. Peppino Fatone, per effettuare delle diapositive con l’avvallo, ricevuto da tempo, della dr.ssa Nava.
La definizione del giorno della conferenza, oggetto dell’articolo, giunse il 21 gennaio 1981 a seguito di una mia telefonata alla dr.ssa Maria Luisa Nava, la quale, con la gentilezza che la contraddistingue, mi rispose confermandomi la data del 1° febbraio alle ore 10:00.
Mi recai personalmente a Foggia, presso la sede della Soprintendenza Archeologica di Via Le Maestre 13, il 23 gennaio 1981, per consegnare a mano la nota di richiesta ufficiale alla dr.ssa Nava a tenere la conferenza per il 1° febbraio su la “1^ Campagna di Scavi a S. Maria di Ripalta”.
CONFERENZA DEL 1° FEBBARIO DEL 1981
1° FEBBRAIO 1981 – domenica – Festa del nostro Santo Protettore minore, SAN TRIFONE MARTIRE.
Al tavolo, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, il Vicesindaco, l’ing. Nicola Alicino, la dr.ssa Maria Luisa Nava, relatrice, e lo scrivente.
La manifestazione si aprì con l’intervento del sottoscritto nell’elargire i dovuti ringraziamenti e nel comunicare ai presenti le motivazioni attestanti l’istituzione della Fondazione dell’Archeoclub d’Italia – Sezione di Cerignola. A tal proposito rimando, a grandi linee, a quanto viene riportato appresso, nell’articolo del prof. Salvatore Delvecchio. Nel discorrere, tra le priorità culturale da perseguire, rivolsi espressamente all’Amministrazione Comunale, nella persona del Vicesindaco e dell’Assessore alla Cultura, Ins. Ripalta Netti, presente, la richiesta di attivarsi con noi nella collaborazione per porre le premesse programmatiche nell’ISTITUZIONE di un DEPOSITO COMUNALE ARCHEOLOGICO. Conclusi così, è nostro desiderio, per il bene comune della Città, che l’Amministrazione Comunale veda con occhio favorevole, anzi favorevolissimo, questa nostra iniziativa e che non sia avara di contributi, dato che non c’è spesa che si possa ritenere eccessiva difronte alla certezza della crescita culturale della Città.
Prese la parola l’ing. Nicola Alicino, il quale, a nome del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale, si complimentò sia con i soci Fondatori dell’ARCHEOCLUB di CERIGNOLA sia con la dr.ssa Maria Luisa Nava per i lavori di scavo archeologico svolti in contrada S. Maria di Ripalta. Ai complimenti seguirono le promesse di sostegno e vicinanza dell’Amministrazione Comunale alla nascente organizzazione dell’ARCHEOCLUB di CERIGNOLA.
Seguì la presentazione della dr.ssa MARIA LUISA NAVA, al suo PRIMO incontro con la cittadinanza. La dott.ssa Nava fu stretta collaboratrice del prof. SILVIO FERRI, insigne studioso ed archeologo, deceduto alcuni anni prima. A lui va il merito di aver recuperato e studiato, per primo, le STELE DAUNIE. L’opera del MAESTRO è stata continuata dalla dr.ssa NAVA, la quale continua l’opera di approfondimento e di divulgazione della problematica relativa alle STELE DAUNIE. Studiosa delle Civiltà protostoriche del Gargano, ha curato la sistemazione delle Stele nel Castello Svevo-Angioino di Manfredonia, di lì a poco, MUSEO del GARGANO. Impegno e dinamismo caratterizzarono la dr.ssa Nava, con nomina da Ispettrice alle Antichità di Foggia nella Soprintendenza Archeologica. Diresse diversi scavi, tra cui gli stessi nella nostra contrada di S. Maria di Ripalta.
Prese la parola la dr.ssa NAVA che si apprestò dapprima a dichiarare la sua personale felicità per essere stata invitata all’inaugurazione ufficiale dell’ARCHEOCLUB di CERIGNOLA per poi dare inizio alla sua relazione inerente alla “1° Campagna di Scavi a S. Maria di Ripalta”.
Ora, a questo punto, lascio alla penna del prof. Salvatore Delvecchio il commento sui momenti salienti di quella lucida e dotta conferenza:
“In occasione della fondazione dell’ARCHEOCLUB d’ITALIA sezione di Cerignola la inaugurazione è stata affidata alla dr.ssa Maria Luisa Nava dell’Istituto di Storia Antica dell’Università di Milano e Ispettrice alle Antichità di Foggia, la quale ha esposto una relazione sui lavori da lei stessa diretti, nell’estate ’80, relativi alla “1° Campagna di Scavi a S. Maria di Ripalta”. La conferenza, promossa dall’Archeoclub di Cerignola, patrocinata dal Comune, si è tenuta nella Sala-Teatro dei PP: Cappuccini. La manifestazione è stata confortata dal numeroso pubblico e da rappresentanti le forze politiche, religiose, culturali. Il presidente Matteo Stuppiello ha aperto i lavori dando in due punti la ragione dell’evento: – quello di “accorciare” le distanze tra potere politico, culturale e il pubblico; – presentare al pubblico cerignolano l’illustre ospite i cui lavori hanno allargato l’orizzonte storico della nostra città. A chiusura della manifestazione il presidente ha offerto alla dr.ssa Maria Luisa Nava, a nome dell’Archeoclub di Cerignola, una pregevole cartella contenente otto serigrafie ispirate alla ex Chiesa Madre. Esiti della relazione – l’andamento espositivo della relazione, sobrio ed efficace, è consistito in un discorso a ritroso nel tempo per rispetto ai metodi di sondaggio che dalle zone epidermiche passa a quelle sottostanti. Dopo una preliminare, sommaria descrizione geografica e geologica del sito, sono stati indicati i quadrati o superfici da scavare, ciascuna di mq. 16, si è passati alla esplicazione dei messaggi contenuti nelle numerose diapositive proiettate su schermo. Lentamente e sorprendentemente è emersa una visione della storia dell’uomo primitivo vissuto sulle nostre terre che, senza soluzione di continuità, si è poi intrecciata a quella dei nostri giorni. Stante la tensione del grande arco di tempo considerato e la tendenza dell’uomo a permanere in zone sconosciute, qualche eventuale lato (ancora da verificare) viene praticamente vanificato a vantaggio della continuità storica della dinamica antropologica in questa zona incantevole al di qua dell’Ofanto. La testimonianza è tutta nei residui vissuti venuti alla luce dai diversi strati del terreno esaminato. E’ stata una esposizione chiara e continua, sostenuta dai Dati Concreti insiti nell’esilità e fragilità delle cose rinvenute (pietre, cocci, ossa, ceneri ed altro). Il fatto è che quelle cose, decodificate nella forma e nella funzione e rapportati nella scala stratigrafica di rinvenimento, sono risultati sufficienti a ricostruire costumi, tipi di lavori, ipotesi di commercio, economia. Tre gli strati significativi. Il più esterno ha dato reperti e tracce di fondamenta riferiti al periodo alto-medioevale-normanno. Ola cui vitalità oscilla tra il VII e l’XI se. D.C.; tali fondamenta, si ritiene possano essere avanzi di probabile costruzione monastica; il secondo ha restituito “segni” della epoca detto del Bronzo –medio-finale: fondi di capanne in concotto con tracce di cavità ospitanti pali da sostegno; dei pitoi (capaci contenitori di derrate); ceramica con orlature ed applicazioni lavorate; infine l’ultimo, quello Appenninico, con la messa in luce di una fornace o forno a volta depressa che, se da una parte ha spinto l’analisi archeologica fin dal lontano XIV se. A.C. dall’altra ha permesso di cogliere un aspetto flagrante di lavoro organizzato. Una data questa che sarà cronologicamente meglio definita, avendo la dr.ssa Nava affidato a specialisti le ceneri da sottoporre all’esame de C 14. La seconda campagna di scavi a S. Maria di Ripalta, auspicata dalla relatrice, dovrebbe offrire un ulteriore arricchimento perché si nutre la speranza di rintracciare qualche tomba se non proprio una necropoli” (2).
Al termine della interessante conferenza seguirono i ringraziamenti e gli applausi dei presenti. La Segretaria dell’ARCHEOCLUB di CERIGNOLA, prof.ssa Anna Di Micco, consegnò alla dr.ssa Nava, a nome dell’Associazione, tre splendide ORCHIDEE e dallo scrivente, una CARTELLA contenente 8 serigrafie di altrettanti artisti sulla CHIESA MADRE di Cerignola.
All’ARCHEOCLUB di CERIGNOLA, da parte del dr.tt. Giovanni Spadaro e a nome dell’Archeoclub di Trinitapoli, è stata offerta una Targa ricordo. A conclusione della manifestazione culturale, la dr.ssa Maria Luisa Nava consegnò le Tessere ai 15 soci fondatori dell’Archeoclub di Cerignola, congratulandosi con ognuno di essi.
Tra i tanti convenuti alla manifestazione registriamo la presenza della Pro Loco, l’UCIM, la IV Commissione Comunale Cultura, alcuni esponenti della Giunta e del Consiglio Comunale, esponenti di vari partiti politici, l’AGe, Mons. Franco Vitullo per il Vescovo, il Distretto Scolastico e la Pro Duomo.
Quel PRIMO FEBBRAIO del 1981 è stata “SCRITTA”, per la PRIMA VOLTA e in ASSOLUTO, una PAGINA STORICA nel campo dell’ARCHEOLOGIA per la Città di Cerignola.
Il successivo 6 febbraio mi recai a Foggia, presso la sede della Soprintendenza Archeologica, dalla dr.ssa Maria Luisa Nava per consegnarle la lettera di ringraziamento, una copia del Manifesto e una copia delle nostre pubblicazioni del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”. Colsi l’occasione per avanzare alla relatrice alcune idee, tra cui la richiesta di un ipotetico patrocinio, a proposito di una sua possibile pubblicazione sulla “1° Campagna di Scavi a S. Maria di Ripalta” con corredo fotografico, da inoltrare all’Amministrazione Comunale e la possibilità di effettuare una conferenza sulle STELE DAUNIE, a chiusura dell’anno sociale. Ad entrambe le richieste, la dr.ssa Nava non esitò a rispondere, con sollecitudine culturale, in maniera affermativa.
Cerignola, 1 Febbraio 2021 Matteo Stuppiello
Bibliografia
(1) – MATTEO STUPPIELLO, L’impegno quarantennale dell’Archeoclub – Sede di Cerignola – Nell’instancabile impegno per la salvaguardia dei Beni Culturali della Città, Cerignola, 10 Gennaio 2021 – www.archeoclubcerignola.com.
(2) – SALVATORE DELVECCHIO, Gli scavi a S. Maria di Ripalta, in “LA CICOGNA” – Quindicinale di vita cerignolana – anno 3° – n. 12 – 20 febbraio 1981, p. 12.
Echi si stampa
- SALVATORE DELVECCHIO, Cerignola – l’Archeoclub – La Scoperta del passato, in “PUGLIA” – 6 Febbraio 1981, p. 12.
- MICHELE CIANCI, Iniziata l’attività della sezione dell’Archeoclub – Cerignola – Scavi a S.M. di Ripalta, in “LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO”, 10 Febbraio 1981, p. 6.
- SALVATORE DELVECCHIO, Gli scavi a S. Maria di Ripalta, in “LA CICOGNA” – Quindicinale di vita cerignolana – Anno 3° – n. 12 – 20 febbraio 1981, p. 12.