Ricerca, Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali dagli anni 60
 

IL MONUMENTALE ALTARE MAGGIORE (SEC. XVII) NELLA CHIESA DEL PURGATORIO (SEC. XVI)

La CHIESA del PURGATORIO (sec. XVI) è uno SCRIGNO di OPERE d’ARTE arrivate fino a noi da custodire gelosamente, da tutelare e da salvaguardare da manomissioni.

Una CHIESA fatta costruire nel XVI secolo dalla Contessa Donna ANNA DE MENDOZA, moglie di Don CARLO CARACCIOLO DEL SOLE di Napoli, Feudatario di Cerignola. La stessa Contessa fece venire i Padri GESUITI a Cerignola nel 1578, ospitati nel CASTELLO, antica residenza dei Feudatari (1).

I Padri Gesuiti rimasero a Cerignola nella loro Chiesa e Collegio fino al 1592 (2) per trasferirsi nella vicina Barletta lasciando come presenza attiva una “Congregazione di spirito” (3) arrivata fino a noi nella denominazione di Arciconfraternita della Morte ed Orazione, più conosciuta come del PURGATORIO, ottenendo il Regio Assenso nel 1754 (4). La detta Confraternita veniva considerata di nobili, ne facevano parte i ceti più facoltosi della città, una Confraternita fatta di numerosi “Gentiluomini”, composta nella maggior parte di “galantuomini e proprietari” (5).

Per la SALVAGUARDIA e TUTELA sia della Chiesa che delle opere d’arte in essa contenute c’è stata una estenuante DIFESA da parte del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, dell’ Archeoclub d’Italia Sede di Cerignola e del Museo Etnografico Cerignolano (1979). Nel 1982 (6), a nome del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” inviavo  all’Arch. RICCARDO MOLA, Soprintendente ai Beni ARCHITETTONICI, ARTISTICI, AMBIENTALI e STORICI della Puglia (Bari) il VINCOLO TUTELATIVO, allegando una dettagliata SCHEDATURA, curata dallo scrivente, della CHIESA e di tutto quello che conteneva nell’interno. Aggiungo che con mia nota, nello stesso anno, sempre a nome della medesima Istituzione Culturale, avevo fatto richiesta di apposizione di VINCOLO per altri MONUMENTI. La risposta arriva con sollecitudine. Infatti il SOPRINTENENTE mi fa pervenire una  nota scritta nel medesimo anno nella quale mi informa che ”[…]questo Ufficio comunica che ha già dato disposizione per l’avvio di pratiche di vincolo ai sensi della legge 1089/39 dei complessi monumentali in oggetto […]” (7) VINCOLO arriva notificato al proprietario: l’ENTE ECCLESIASTICO con DECLARATORIA del 20.3.1984 (8).

Ma veniamo alla descrizione del PREGEVOLISSIMO ed ARTISTICO ALTARE MAGGIORE dedicato alla VERGINE ANNUNZIATA, Titolare della Chiesa *.

ALTARE MAGGIORE

L’Altare (1) di squisita fattura seicentesca, in marmi policromi, con pregevolissime tarsie compositive, è così distribuito nei suoi elementi e particolari:

1 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.

REGISTRI

– due REGISTRI: quello superiore, ampiamente sviluppantesi in altezza, risulta sormontato da una cornice di coronamento, notevolmente aggettante, con modanatura ampia e bombata, seguita da una ricca seri di minute e leggiadre modanature che movimentano i giochi di luce.

La tarsia marmorea, cesellata nel fondo in marmo bianco, reca ad ornamento una serie di fiori, nel marmo medesimo, molto stilizzati, a tre punte che si alternano a foglie cuoriformi; gli interspazi, in marmo marrone chiaro brecciato con una notevole varietà di sfumature del medesimo colore, separano dei piccoli bottoni di colore azzurro.

Segue la “gola”, con la stessa decorazione ad intarsio, sempre su fondo di marmo bianco, sulla quale viene a scandirsi una serie di motivi geometrici in marmo marrone-beige, distinti da piccoli tondi, di marmo color vinaccia chiaro e verde chiaro, alternati.

Quindi l’imponente fronte del gradino o registro: una larga lastra monolitica, marmorea di colore bianco lievemente venato, accoglie la ricchissima ed articolata decorazione ad intarsio  che lascia intravedere il marmo di fondo solo nelle due fasce estreme, nei raccordi geometrici e in alcune parti compositive simmetriche, foglie, volute e fiori. Sul fondo, a tarsia di delicato e pregevolissimo marmo nero, si sviluppano le barocche decorazioni a riprodurre vedute, fiori, girali, foglie, viticci, farfalle e uccelli: tutto in un festoso inanellarsi, intrecciarsi, espandersi e contrarsi;  le farfalle svolazzano, gli uccelli, con la testa in su, raccolgono compostamente il nettare che gocciola dai calici floreali.

I marmi tanti, la composizione cromatica é varia nelle sue molteplici tonalità del marrone, beige, bianco, verde e rosa-incarnato.

Segue una fascia in marmo, riccamente brecciato di colore giallo ocra; ancora una fascia in marmo bianco e, poi, il secondo gradino, molto più basso del primo e sormontato da una modanatura bombata, notevolmente aggettante, che riprende la decorazione della precedente; la fronte riproduce le medesime tarsie figurative rimpicciolite e con le medesime sfumature cromatiche.

2 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Registri – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.

3 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Registri – Particolari – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.

4 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Registri – Particolari – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.

CIBORIO

CIBORIO: questo elemento si presente a notevole sviluppo verticale, distribuito in due piani, separati da una robusta cornice polimodanata, di notevole aggetto, in marmo bianco con decorazione a bassorilievo, sulla superficie dorsale, raffigurante una serie continua di palmette traforate; la sottostante “gola” presenta una tarsia a motivi geometrici, in marmo beige con bottoni centrali, di colore vinaccia chiaro.

La parte superiore del tabernacolo, piuttosto tozza, presenta la parte mediana, liscia, con marmo brecciato color rosa-incarnato e verde chiaro, gli spigoli risolti in mastodontiche volute che occupano tutta l’altezza con intarsio, sul fondo in marmo bianco, di fasce di marmo rossastro, alternate a motivi geometrici, con bottone centrale in marmo verde; il dorso di ciascuna voluta presenta, nella parte superiore, a bassorilievo, una palmetta, seguita da una fascia di marmo marrone chiaro ad intarsio e, ancora, da due calici floreali, in marmo nocciola chiaro, a rilievo, fissati con stucco.

La parte inferiore si presenta con due lati estremi arrotondati e lisci, in marmo brecciato color verde chiaro e rosa-incarnato; lo specchio prospettico é limitato da una fascia in marmo verde che si dilata in basso a formare due basi di appoggio con fianchi concavi;  al centro è riprodotto l’ingresso di un tempio, con stipiti a paraste e frontone, in marmo bianco. Nel centro delle paraste una fascvia ad intarsio, in fine marmo brecciato, è impreziosita da quattro palmette in madreperla, ad intarsio, due al centro e due in alto e in basso; completa l’ornamentazione il timpano che, sempre ad intarsio, in marmo verde lievemente brecciato fa da sfondo a tre palmette in madreperla, poste a destra, sinistra e sulla punta di una cupola nella medesima madreperla.

5 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Ciborio – Foto Matteo Stuppiello 18.4.1981.

CUSTODIA

La CUSTODIA é chiusa da una porticina metallica, impreziosita da un pregevolissimo sbalzo. Il telaio fisso è formato da una cornice polimodanata, lobata nella parte superiore; l’anta (porticina) è circondata da una piccola e delicata modanatura, incisa a sbalzo e riprodurre un serto vegetale che delimita il campo descrittivo: una rappresentazione ricca di tensione, un quadro barocco dal quale le figure sembrano distaccarsi nel pregevole sbalzo.

La parte inferiore é caratterizzata da un ricco movimentato nuvolato, dal quale emergono, nella intierezza del loro corpo, due angeli che reggono, l’uno con la mano destra e l’altro con la sinistra, un alto candelabro a più luci, mentre con l’altro braccio, nascosto, reggono, in tutta la sua sfarzosità, l’Arca dell’Alleanza, sovrastata da un ricchissimo nuvolato, sul quale appaiono due teste di angeli.

Alla base del lobo, troviamo il triangolo, simbolo della Trinità, che poggia su un articolato gruppo di nuvole e contiene, al centro l’Ostensorio raggiato; dietro il triangolo si irradia una ricchissima serie di fasce raggiate che invadono tutta la formella, espandendosi ovunque ed emergendo in tutti gli spazi vuoti.

Ancora due nuvolati, a sinistra e a destra, sui quali emergono testine di angeli che guardano con intensità la Trinità, dalla quale si diffonde la luce, completano la decorazione insieme ad altre nuvole, appena accennate, nella zona lobata.

Il ciborio continua inferiormente con una lastra marmorea color giallo ocra brecciata, seguita da modanatura aggettante e, all’altezza del secondo  scalino, da una raffinata fascia marmorea bianca con pregiatissime palmette a sviluppo verticale, a bassorilievo, traforate ed alternate in altezza, con la base notevolmente bombata.

6 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Ciborio – Custodia – Foto Matteo Stuppiello 18.4.1981.

7 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Ciborio – Custodia – Particolare – Foto Matteo Stuppiello 18.4.1981.

CAPIALTARI

– due splendide  ed articolate volute CAPIALTARE completano la parte superiore: queste, a “dorso di bruco”, in finissimo marmo bianco, sono decorate, sulla parte frontale, ad intarsio in marmo brecciato marrone-rossastro.

8 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Capialtare destro – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.

TAVOLA della MENSA

– la parte inferiore dell’altare presenta la TAVOLA della MENSA, in fine marmo bianco; sui lati in corrispondenza del secondo registro con i sottostanti cantonali vi è un gradino notevolmente aggettante, in marmo bianco, con grandi fiori stilizzati, gli stessi già esaminati, arricchiti da due fiori, dal lungo gambo, che escono dal punto centrale delle foglie cuoriformi per divergere con le corolle verso il basso, dove risaltano sul fondo in marmo nero: i petali dei fiori sono, alternativamente, in marmo nocciola e ruggine, in diverse tonalità; i bottoni centrali delle foglie sono in marmo di colore azzurro.

CANTONALI

– i CANTONALI, come due spartiti litici, sono di una notevole tarsia compositiva e cromatica: si ripetono, scandendosi, con la medesima tecnica, i moduli, i segni iconografici  e i materiali già esaminati per i registri con alcune varianti.

La pregiata ed ampia lastra rettangolare, in marmo bianco, emerge in una delicata fascia perimetrale, nei quattro angoli con altrettante volute semplici e, ancora, nella parte basale, al centro, con due volute che si accostano dorsalmente e terminano in ricca spirale.

Il fondo è ad intarsio con marmo nero, nel quale si articolano le numerosissime tarsie marmoree dai vari colori: un grande vaso, di foggia barocca, poggia sulle due volute bianche della zona basale; dal contenitore fuoriescono numerosi steli con fiori che, in parte cadendo a pioggia, in parte innalzandosi riempiono la formella, toccandone i contorni. Quattro uccelli sono posti, in coppia, alla base del vaso; di questi due si beccano scherzosamente, gli. altri giocano con una farfalla, arricchendo e completando il movimento festoso delle volute, nella parte inferiore. I colori sono tanti, numerosissimi i fiori, i petali, le foglie: tutta la composizione è esuberante.

Due volute laterali a “dorso di bruco” movimentano gli spigoli dei cantonali.

9 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Cantonale – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.

PALIOTTO

PALIOTTO è molto articolato e notevolmente aggettante in più piani prospettici, il primo dei quali, un ulteriore avanzato cantonale, presenta una tarsia in marmo rosato brecciato con listellatura in marmo marrone scuro.

Lo sfarzoso e robusto paliotto è la parte più notevole dell’altare che culmina nel medaglione celebrativo centrale.

Due grosse volute primeggiano, in tutta la loro intensità espressiva, agli spigoli del paliotto, in finissimo marmo bianco con intarsi di vari motivi in marmo brecciato rosa, rosso vinaccia e verde.

La fascia superiore del paliotto si compone di una ricca serie di motivi sub circolari concentrici, in marmo bianco, accostati l’un l’altro con grossi bottoni circolari, e motivi ellittici in marmo brecciato color vinaccia,  alternato a marmo color verde. Segue un’ampia fascia, con modanature esterne che ornano la “gola”, dalla quale si originano vistose palmette, in pregiato marmo bianco, espanse e a bassorilievo, che costituiscono una fascia bombata di fine e delicato disegno; tra una palmetta e l’altra emerge un bottone in marmo color vinaccia.

Segue una serie di  riquadri compositivi, delimitati da piccoli listelli polimodanati in marmo bianco che, sui lati, si piegano morbidamente ad arco verso l’interno per seguire tutto il movimento barocco del paliotto. I listelli circoscrivono un primo riquadro in marmo brecciato color vinaccia ed un secondo in marmo brecciato color verde a grosse tessere compositive.

Al centro del paliotto si staglia la composizione più notevole: un inno, una epifania barocca al simbolo della prestigiosa Congregazione sorta sotto il titolo della Morte. Un grosso medaglione con cornice polimodanata  in marmo bianco, è circoscritto ai lati da due espanse volute che, partendo dalla base, si innalzano, si accartocciano, si contraggono per poi nuovamente espandersi ed arrotolarsi ai lati estremi superiori. Tre queste volute due palme, a fasce costolate, in marmo color beige, toccano e coprono le palmette della fascia superiore; mentre finissimo marmo color verde decora a tarsia le concavità fra le volute e il medaglione.

Questo, su un fondo in marmo verde, reca ad intarsio in pregiato marmo bianco la clessidra posta in diagonale con due ali spiegate che mostrano il notevole impegno da parte dell’autore per la cura dei particolari, nel piumaggio e nei movimentati supporti della clessidra; ancora dietro, in diagonale, la falce inesorabile della morte, con lama molto allungata e sottile manico.

Il medaglione reca alla base, all’esterno della cornice marmorea una pregevolissima decorazione plastica di squisito gusto e sensibilità artistica: una conchiglia che si dilata a ventaglio con le sue profonde costolature, arricchite da segmenti di incisione sul dorso che fanno vibrare la materia movimentata dai giochi chiaroscurali della luce che, colpito l’elemento scultoreo, si diffonde rifrangendosi in mille riverberi.

La parte superiore del medaglione  è costituito da un modellato iconografico antropomorfo: un monolite dal quale emergono tre testine alate di angeli. Notevole è tale elemento per la realizzazione artistica che ben modella il marmo bianco curando i particolari, i tratti somatici, le nuvole, le ali, il piumaggio in un intrecciarsi di zone movimentate e di superfici lisce; michelangiolesche nelle forme, morbide nella realizzazione artistica, le tre testine hanno qualcosa di realisticamente raccapricciante.

Una cospicua serie di piccole modanature, in marmo bianco, con l’alternarsi di due fasce ad intarsio, in marmo brecciato marrone-rossastro e grigio-rosa, completa il paliotto articolandolo con la sottostante predella.

10 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Paliotto – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.

11 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Paliotto – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.

12 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Paliotto – Particolare – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.

PREDELLA

– la PREDELLA, in pregevole marmo bianco, reca una ricca ed ampia tarsia di fondo, in marmo brecciato, a grossi elementi litoidi, di varie sfumature di marrone. Il motivo centrale, che si replica in una fascia rettangolare, percorrente in lunghezza tutta la predella, in marmo bianco con fine listello in marmo nero che borda il perimetro interno ed alcuni elementi compositivi, rimanda alla decorazione  a tarsia delle modanature dei gradini: una serie di volute e di foglie cuoriformi con bottone centrale nero, in una movimentata e composita tarsia “a specchio”.

La decorazione centrale della predella, consunta dall’usura, si articola in un rosone, composto da sei raggi che si muovono a mo’ di voluta a costituire una ruota.

L’alzata, anch’essa finemente decorata ad intarsio, presenta una fascia, in marmo brecciato marrone, listellata perimetralmente da marmo nero ed interrotta da un elemento giustapposto per integrare la parte consunta, in marmo bianco.

Altri due gradini, in marmo bianco, con gli angoli sagomati e con alzata riproponente la decorazione del precedente, delimitano l’altare nel presbiterio, correndo perimetralmente da un estremo all’altro di esso.

13 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Altare Maggiore – Predella – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.

(1) – Nella descrizione dell’altare abbiamo usato sempre, e per comodità, il termine “marmo” che, in realtà, è preciso solo per alcuni elementi compositivi: le tre testine degli angeli, il medaglione, la mensa, gli scalini.

Per quanto riguarda la materia possiamo chiarire che la “pietra di fondo” è il calcare con due differenti e variabili caratteristiche; per esempio:

-calcari rosati, costituiti da brecce inglobanti noduli litici di calcite per lo più inquinati da ossidi di ferro, a volte l’intera struttura presenta stiloliti di calciti spatiche;

-calcare grigio nerastro; marmo leggermente bituminoso con fossili;

-calcari verdi, calcilutiti verdastre con tracce di fossili; -calcari vinaccia, del tipo brecciato, inquinato soprattutto da ossidi di manganese..

Tutti questi materiali sono stati sapientemente scelti ed armoniosamente distribuiti per creare pregiati effetti coloristici e chiaroscurali, ai quali non sono estranee le tessere, numerose e di varie dimensioni e forme, di madreperla, nei registri e nei cantonali, che con il loro vivace balenio conferiscono lucentezza all’insieme;  e le tessere di marmi hanno assunto quelle molteplici sfumature che fanno pensare all’abile pennellata di un artista su un grande affresco.

Resta da definire la discordanza che si nota fra l’altare, nel suo insieme, il paliotto e il tabernacolo. Senza dubbio l’altare è da ascrivere al XVII secolo per la tipologia stilistica e le forme, mentre il paliotto e il tabernacolo sarebbero aggiunte del secolo successivo.

C’è chi, poi, (vedi M. PASCULLI FERRARA, Arte napoletana in Puglia dal XVI secolo al XVIII secolo, Fasano di Puglia, 1983, pp.47-48) suppone che la lastra, che decora oggi la predella, sia l’originaria fronte del paliotto: noi dissentiamo da tale opinione, rilevando che la suddetta lastra, confrontata in lunghezza con l’altare ed accostata ad esso, verrebbe, in parte, a coprire i preziosi cantonali, rendendo inutile un lavoro così minuzioso e pregevole.

Ancora ci sembra difficile accettare l’ipotesi che le tre teste di angeli, ora in alto al medaglione, ornassero l’antico ciborio, consuetudine per altro molto diffusa, perché si ravvisa una certa uniformità di struttura e resa artistica con gli altri elementi del medesimo medaglione, tanto da far pensare ad un monolite.

Non ci sembra, invece, azzardato pensare che l’iscrizione, possa dietro l’altare (vedi cap. II, scheda n. 5) ci possa indicare una lettura del medesimo: l’eos, l’oriente, è la parte originaria, quella da ammirare per la squisita finezza della tarsia; il meridias, il mezzogiorno, ma anche il mezzo o centro, é il paliotto, soprattutto il medaglione con la falce della morte, la clessidra con le ali, la parte da ricordare e tramandare come insegnamento morale: il tempo fugge inesorabilmente mentre inesorabile la morte incombe sull’uomo.

Cerignola, 12 Febbraio 2020                                                    Matteo Stuppiello


Bibliografia e Note

(1) – [MATTEO STUPPIELLO], La Chiesa del Purgatorio, REGIONE PUGLIA ASSESSORATO P.I. E CULTURA – CENTRO STUDI E RICERCHE “TORRE ALEMANNA” – Cerignola Centro di Servizio e Programmazione Culturale Regionale – Foggia, 1987, pp. 13-15. Il contributo riporta gran parte la SCHEDA N. 8 del CAPITOLO II – ISCRIZIONI su pietra, tratto dal suddetto libro, pp. 21-28. Si veda MATTEO STUPPIELLOLa realtà confraternale a Cerignola (secc. XVI – XX), in VV.Le Confraternite Pugliesi in Età moderna 2, a cura di LIANA BERTOLDI LENOCI , ATTI DEL SEMINARIO INTERNAZIONALE DI STUDI (27-28-29 Aprile 1989 – Bari, del CENTRO RICERCHE DI STORIA RELIGIOSA IN PUGLIA, Casa Editrice Schena, Fasano (Br.), 1990, pp. 485-486.

(2) – Ibid.Capitolo VIII – “Documenti” – N° 1, pp. 207-208; N° 2, 209-211.

(3) – Ibid., pp. 23, 29.

(4) – CAPITOLO VIII – “Documenti” – N° 5, pp. 219-226.

(5) – pp. 38-39.

(6) – ARCHIVIO CENTRO STUDI E RICERCHE “Torre Alemanna”- Posta in uscita, fascicolo 1982.

(7) – Ibid.

(8) – ARCHIVIO ISPETTORE ONORARIO PER I MONUMENTI – CERIGNOLA – Prof. Matteo Stuppiello – Posta in entrata, fascicolo 1985 – Comunicazione della SOPRINTENDENZA PER I BENI AA.AA.AA.SS. PUGLIA (BARI)3.1985, prot. n. 4054 /1221 V.

14 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Prima del Restauro – Foto Matteo Stuppiello 20.2.1970.

15 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Prospetto principale – Prima del Restauro – Particolare dell’ingresso – Foto Matteo Stuppiello 3.4.1981.

16 – Cerignola – Chiesa del Purgatorio (sec. XVI) – Prospetto principale – Prima del Restauro – Particolare del timpano – Foto Matteo Stuppiello 3.4.1981.