Ricerca, Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali dagli anni 60
 

SAN TRIFONE MARTIRE PROTETTORE MINORE DI CERIGNOLA DAL 1585 *

VITA

“La Frigia (attualmente Anatolia) provincia dell’Asia minore, e propriamente nel villaggio di Campsade, non lungi dalla città di Apamea, nell’anno 226 G.C. da pii ed agiati genitori trasse i suoi natali il nostro celeste Protettore S. Trifone… (1). Sin da fanciullo amava essere condotto alle riunioni dei cristiani, già da allora segrete per tema delle persecuzioni: era oggetto di grande ammirazione tanto che tutti prevedevano una vocazione sacerdotale. A sette anni già compiva miracoli: “alla sua parola, al tocco della sua mano, gl’infermi riacquistavano la salute, gli zoppi si raddrizzavano, i ciechi vedevano… a Lui si ricorreva da quanti fossero afflitti da infermità morale e materiale”. Si racconta che Egli riuscì a liberare una donna impossessata dal demonio e che questi minacciò di vendicarsi dell’ingiuria subita: infatti, si impossessò del corpo della moglie del Proconsole di Roma ma il giovane Trifone, prontamente accorso all’invito, pur triste per dover lasciare la sua vita contemplativa, riuscì per la seconda volta nell’impresa; prontamente ritornò, nonostante le insistenza del Proconsole, nella sua cittadina. “Illuminato dalla grazia di Dio, Trifone conobbe ed apprezzò subito i vantaggi della mortificazione cristiana…Scelse per abitazione una stretta spelonca dove, lontano da tutti, mortificava il suo corpo con asprissime penitenze, mentre con lo spirito ascendeva misticamente a conversare con Dio. Soffriva il freddo ed il caldo, la fame e la senza lamentarsi : frenava i sensi…con una modestia sovrumana ed angelica: osservava un profondo silenzio”.

Nel 238 liberò dal demonio la giovane figlia dell’imperatore Marco Antonio Gordiano: ancora una volta rifiutò la vita caotica di Roma per la sua solitudine. Erano anni di relativa pace per i cristiani finchè sul trono di Roma salì nel 249 il crudelissimo Traiano Decio che riprese la lotta sanguinosa contro i cristiani emanando severissimi decreti: lo zelo apostolico di S. Trifone, la sua illuminata predicazione incontrarono l’opposizione dei persecutori così, quando al Prefetto di Oriente, Aquilino, giunse notizia che S. Trifone disprezzava gli editti imperiali esortando i cristiani alla fedeltà in Cristo sino alla morte, fu arrestato e portato in Nicea: “Caricato di catene, come un malfattore, dopo inauditi maltrattamenti inflittigli durante il viaggio” affrontò il Prefetto con indicibile serenità, rifiutando di rinnegare il Cristo ben sapendo i tormenti cui andava incontro: lo legarono ad un palo e gli strapparono la carne con pettini di ferro, Trifone non parlava nonostante Aquilino lo supplicasse l’abiura: “quasi ignudo, legato come un assassino, spinto per le vie sassose e ghiacciate…fu legato alla coda di due cavalli e così, sbattuto, tutto lacero e pesto, lasciando tra le spine e i sassi brandelli della sua virginia carne…il Prefetto ordinò che gli perforassero i piedi con due acutissimi chiodi e così, ignudo lo menassero per le vie di Nicea battendolo senza alcuna misura”; gli bruciarono i fianchi, fu battuto aspramente e, dopo aver visto morire fra i tormenti il giovane Respicio che gli si era avvicinato, dopo un ultima giornata di sofferenze incredibili, fu affidato al carnefice che tagliò con la spada il suo capo “biondo e ricciuto”. Era il 1° Febbraio dell’anno 254: a soli 28 anni Trifone offriva il suo martirio per la gloria di Gesù Cristo. Per volere dello stesso Santo le sue spoglie, prima sepolte a Nicea, furono trasferite a Campsade il 5 maggio del 254, dopo la morte di Decio; quando la fede delle colonie orientali cominciò ad incrinarsi, fu disposta la traslazione del corpo a Roma: “le reliquie furono deposte con quelle della vergine e martire Ninfa e di Respicio in un’urna sotto l’altare maggiore della Chiesa dell’Ospedale di S. Spirito”.

CULTO

“[…] Nell’anno 1585, e seguenti, tutta questa regione (n.d.a, la Puglia) sentiva il flagello, e la rovina dei Bruchi […] (2): in tale circostanza capitò nel nostro territorio un venerando padre greco “religioso dell’Ordine di S. Basilio”, che incitò il Clero e il Popolo a ricorrere devotamente a S. Trifone; egli stesso, percorrendo le campagne, invocando il Santo allontanava e distruggeva le locuste cosicchè tutti riconobbero la validissima protezione del giovane martire e unanimamente lo acclamarono e benedissero    quale speciale Patrono e Protettore di Cerignola. L’Arciprete  del tempo, D. Giovanni Giacomo De Martinis, dedicò al Santo la cappella, che si trova dietro l’attuale sacrestia del Reverendissimo Capitolo Cattedrale (3), collocandovi un quadro  con l’immagine dello stesso che in mezzo ai campi, con l’aspersorio in mano benedice i terreni scacciandone l’infausto flagello (4); per accrescerne la devozione del popolo, finchè visse, celebrò sull’altare, ivi eretto, la Santa Messa. “[…] Ma il tempo e l’amara ingratitudine cercano di oscurare questo insigno favore del Cielo, quando un Vescovo pio, Mons. Giovanni Sodo (5), si accorge che questa popolazione comincia a perdere il ricordo delle sante memorie e per richiamare i fedeli alle tradizioni  religiose degli avi  pensa di rimettere in onore il culto del Martire glorioso, di ridare a Cerignolail Patrono dei suoi campi[…]” (6). “[…]Da Roma, per eccezionale e benigna concessione del Santo Padre Benedetto XV, ed in seguito a non facili pratiche dal Nostro amato Pastore…felicemente esperite, le preziose Reliquie del Corpo di S. Trifone furono trasferite nella nostra Cattedrale il 16 maggio corrente (n.d.a.1917) […]” (7). Fu proprio Mons. Sodo che commissionò la statua del giovane martire: la stessa, in cartone romano, veniva portata solennemente in processione almeno fino agli anni ’30. Nella Cattedrale Tonti durante il Triduo e la festa la statua era collocata alla destra dell’Altare maggiore: per l’occasione venivano  distribuito il “pane di S. Trifone” e una candelina: Due anni dopo, sotto il ministero pastorale dello stesso Mons. Sodo, la nobildonna De Nittis Gatti donò una artistica e pregevole Urna di bronzo e cristallo, nella quale furono esposte le sacre reliquie del Martire; sulla fascia basale corre la seguente iscrizione: “CORPUS S. TRJPHONIS M(ARTYRIS)  PATYR(ONI) CERIN(IOLENSIS) ET SOC(II) CAPSULAM HANC AERE SUO FECIT D(OMI)NA CLEMENTINA GATTI DE NITTIS ANNO MCMXIX – AUSPICE IOANNE SODO EPISCOPO” (Per il corpo di S. Trifone martire, Patrono consociato di Cerignola, donna Clementina Gatti – De Nittis fece preparare a proprie spese questa urna nell’anno 1919 con l’approvazione del Vescovo Giovanni Sodo). Riportiamo la Iscrizione incisa nella fascia basale presente sul retro dell’Urna: “CORPUS S. TRYPHONIS MARTYRIS PATRONI CERINIOLAE ET SOCIORUM A BENEDICTO PAPA XV DONO DATUM ANNO MCMXVI” (Il Corpo di S. Trifone martire Patrono di Cerignola e degli alleati (Ascoli Satriano9 dal Papa Benedetto XV dato in dono nell’annpo 1916). La predetta Urna è a sua volta trasferita, nel 1934, sotto l’Altare della Confessione nel medesimo Duomo Tonti, dove tutt’ora è collocata. “A spese dell’Università, nel primo giorno di Febbraio, si solennizzava ne’ tempi andati un festeggiamento assai devoto e solenne, che ora è andato in disuso, in onore del glorioso Martire S. Trifone, Protettore minore della Città, ma patrono principale delle campagne, sotto il cui patrocinio stanno i nostri campi…Nel giorno festivo enunciato, i Decurioni con il Sindaco intervenivano nella Cattedrale, ed accoppiavano agli effetti religiosi del cuore una oblazione di moltissimi ceri al Reverendissimo Capitolo” (8).  Ed il 1° Febbraio è rimasto per tradizione, da quel lontano 1595 a tutt’oggi, il giorno dedicato alla celebrazione della Festa del nostro Protettore S. Trifone (9). Attesta la devozione al Santo anche la presenza di una Sua effige impressa insieme a quelle dei Compatroni S. Pietro Ap. E Maria SS.ma di Ripalta, e a quella del SS. Crocifisso sulla campana grande del Duomo Tonti (10). Con Decreto Vescovile del 23 novembre  1980, Mons. Mario di Lieto (11) istituiva la Parrocchia, nel nuovo quartiere residenziale “Fornaci”, intitolandola a S. Trifone Martire. La stessa, affidata  inizialmente alle cure dei PP. Salesiani e senza una sede stabile, dal settembre del 1987 fu retta da Don Tommaso Dente che provvide a dotarla di una Cappella, inaugurata la prima domenica di Avvento di quell’anno anche se le celebrazioni sacramentali continuavano nella Chiesa di Cristo Re. Dal 21.2.1988 Don Domenico Carbone ne fu l’animatore pastorale diventandone Vicario Curato nel maggio 1989. Nel gennaio del 1991 lo stesso chiese ed ottenne dal Parroco dell’antica Chiesa di Cristo Re la statua del Santo: l’8 dicembre 1991 è stata ufficialmente inaugurata da Mons. Giovanni Battista Pichierri, nostro Vescovo, la nuova sede, un prefabbricato dello stesso nome.

Si ringrazia la Prof.ssa Giustina Specchio per la trascrizione e traduzione dei testi in latino.

Si ringrazia Don Pio Cialdella, Parroco della Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti per la sua sensibilità culturale e l’ampia disponibilità nel realizzazione della documentazione fotografica.

Cerignola, 29 Gennaio 2018                                          Matteo Stuppiello

Bibliografia e Note

  1. Così inizia il “Capo i” del Compendio della vita e martirio del glorioso martire San Trifone protettore di Cerignola, Cerignola, 1917, p. 5. L’opuscolo riporta un prezioso manoscritto del secolo XVII di Gabriele Gabrielli di Cerignola, Predicatore Cappuccino, conservato presso l’Archivio Capitolare e fatto stampare da Mons. Giovanni Sodo. Dalla predetta opera traiamo le notizie sulla vita del Santo. Copia del predetto mi è stata donata da Mons. Antonio Occhionegrelli (*Cerignola 3.7.1931 †Cerignola 27.12.1981), Canonico Cantore – Cancelliere Vescovile.
  2. LUIGI CONTE (Sac.), Memorie filologiche sull’antichità della Chiesa di Cerignola, precedute da un breve cenno storico topografico genealogico della stessa cittàAppendice, Napoli, 1857.
  3. La Cappella, successivamente dedicata a Rita da Cascia, si trova nella Chiesa Madre ed è la prima sulla parete di destra della navata maggiore.
  4. La TELA, attualmente custodita nel Duomo, misura cm. 72 x cm.124: la stessa non riproduce l’immagine del giovane martire ma quella dell’anziano monaco Basiliano che ne introdusse il culto a Cerignola.
  5. Giovanni Sodo (*Napoli 23.1.1862 †Portici 23.8.1930), Vescovo di Ascoli Satriano e Cerignola dal 19.2.1915 alla morte (SALVATORE DELVECCHIO MATTEO STUPPIELLO, A S.E.Mons. Giovanni Battista Pichierri, La Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano nell’araldica episcopale (1819-1991), San Ferdinando di Puglia, 17 marzo 1991, Tav. VII.
  6. SERGIO di GIOIA, Panegirico di S. Trifone martire Patrono di Cerignola, Orazione Panegiriche, Cerignola, 1926, p. 46. Copia dell’opuscolo mi è stata donata da Mons. Michele De Santis, Canonico Teologo della Cattedrale.
  7. “Traslazione delle Sacre Reliquie del Corpo di S. Trifone Martire da Roma a Cerignola, i8n “LA CROCE” – settimanale di propaganda religioso-sociale, Anno XX, N. 21, Napoli, Domenica 27 Maggio 1917, Supplemento p. 2. La copia è stata donata da Mons. Michele De Santis, Canonico Teologo della Cattedrale.
  8. LUIGI CONTE (Sacerdote), Cerignola, in “Il Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato”, Napoli, 1853, a cura di F. CIRELLI, vol. VIII, fs. 1° (Capitanata), p. 19.
  9. Il “MARTIROLOGIO ROMANO”, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1964, riporta a p. 291, come data della morte di S. Trifone il 10 novembre: “Nello stesso giorno il natale anche dei santi Martiri Trifone, Respicio e Ninfa Vergine”.
  10. “Benedizione delle campane”, in “VITA NOSTRA” – Bollettino interdiocesano delle Diocesi di Ascoli Satriano e Cerignola – Numero speciale per la inaugurazione del Duomo “Tonti” di Cerignola, Anno II – N. 21 , Cerignola1 Settembre1934, pag. 14. La campana pesa q.li 10,60.
  11. Mario di Lieto (*Amalfi 13.3.1912 †Cerignola 31.5.1988): Vescovo dal 21.11.1957 al 16.1.4.1987 (SALVATORE DELVECCHIO – MATTEO STUPPIELLO, A S.E. Mons. Giovanni Battista Pichierri…, op. cit., Tav. XI.
  12. * E’ la Scheda a tergo della Litografia edita dalla Parrocchia “San Pietro Apostolo – Duomo Tonti”, dal Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, Archeoclub d’Italia Sede di Cerignola e Museo Etnografico Cerignolano (1979), san Ferdinando di Puglia, 1992. La suddetta Litografia voluta da Don Pio Cialdella, parroco della Cattedrale, reca sul frontespizio, la riproduzione grafica, del Santo, elaborata dal prof. Salvatore Delvecchio.

1 – Foto-cartolina appartenuta a Mons. Francesco Ladogana (*Cerignola 28.4.1883 †Cerignola 7.10.1963), Arcidiacono – Vicario Generale: la stessa riproduce una rara e preziosa immagine della statua del Santo Patrono, non più esistente, in origine collocata nell’attuale Cappella di S. Rita da Cascia, nella Chiesa Madre.

2 – Cerignola – Rione Terra Vecchia – Chiesa Madre – Cappella S. Rita da Cascia in origine dedicata a S. Trifone – Foto Matteo Stuppiello 27.4.1991.

3 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – Festa di S. Trifone M. – Foto Matteo Stuppiello 3.2.1973.

4 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – Festa di S. Trifone M. – Foto Matteo Stuppiello 1.2.1977.

5 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – Urna in bronzo dorato contenente le ossa di S. Trifone M. – Foto Matteo Stuppiello 25.5.1997.

6 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – Urna in bronzo dorato contenente le ossa di S. Trifone M. – Particolare – Foto Matteo Stuppiello 25.5.1997.

7 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – Urna in bronzo dorato contenente le ossa di S. Trifone M. – Particolare – Foto Matteo Stuppiello 25.5.1997.

8 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – Urna in bronzo dorato contenente le ossa di S. Trifone M. – Particolare – Foto Matteo Stuppiello 25.5.1997.

9 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – Urna in bronzo dorato contenente le ossa di S. Trifone M. – Particolare – Lo Stemma di Mons. Giovanni Sodo – Foto Matteo Stuppiello 25.5.1997.

10 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – Urna in bronzo dorato contenente le ossa di S. Trifone M. – Verso – Foto Matteo Stuppiello 25.5.1997.

11 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – Urna in bronzo dorato contenente le ossa di S. Trifone M. – Verso – Particolare – Lo Stemma della Città di Cerignola – Foto Matteo Stuppiello 25.5.1997.

12 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – L’Urna tolta dall’interno dell’altare maggiore, posta sulla Mensa dello stesso per fotografarla – Foto Matteo Stuppiello 25.5.1997.

13 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – Reliquiario contenente frammenti ossei di S. Trifone M. – Foto Matteo Stuppiello 25.5.1997.

14 – Cerignola – Chiesa Campestre Maria SS.ma Annunziata (secc. XIV-XVI) – Interno – Presbiterio, parete di fondo, lato sinistro – L’Affresco non riproduce l’immagine del giovane martire ma quella dell’anziano monaco Basiliano che ne introdusse il culto a Cerignola (sec. XVI) – Foto Matteo Stuppiello 13.1.1984 – La Chiesa era stata fatta oggetto di vandalismo, erano stati raschiati gli intonaci e per questo il Prof. Matteo Stuppiello aveva chiesto e ottenuto un sopralluogo, nella stessa data, da funzionari della Sopraintendenza ai Monumenti di Bari per constatare i danni.

15 – Cerignola – Cattedrale “San Pietro Apostolo” – Duomo Tonti – Sacrestia – La TELA (sec. XVII), non riproduce l’immagine del giovane martire ma quella dell’anziano monaco Basiliano che ne introdusse il culto a Cerignola – Foto Matteo Stuppiello 1.2.1991.

16 – Donata da Mons. Michele De Santis il 17.2.1982

17 – Donata da Mons. Michele De Santis il 17.2.1982

18 – Donata da Mons. Michele De Santis il 17.2.1982

19 – Litografia realizzata dal Prof. Salvatore Delvecchio – 1992