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CHIESA MADRE LA TELA DELLA PIETA’

Di Salvatore Delvecchio

“Quando, speriamo fra non molto, ci sarà ridata la gioia di rivisitare la vecchia Chiesa Madre, fra i tanti punti davanti ai quali sosteremo oltre alle pietre, alle lapidi e agli archi profilati a taglio netto, quello della tela della PIETA’ sarà una stazione obbligatoria. Questa tela fa parte della Cappella Caracciolo di cui il Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna” curerà in seguito un’analisi. Sfuggita ai restauri delle TELE della chiesa, avvenuti nell’anno 1972, è la sola che si presenterà lacerata, maltenuta, non pulita. Ma una tela non è propriamente spettacolo per cui, anche se così malconcia, poiché offre una completa lettura di sé, può essere, come lo è, un oggetto prezioso da considerare. Nei suoi circa 15 mq. Di superficie ci presente, in uno spazio che si spalanca a sinistra a sinistra e a destra con due gruppi di figure e si apre verso l’alto con i due ladroni crocifissi, il Cristo Deposto compianto dalle Marie e dal S. Giovanni. E’ un tema iconografico prediletto dagli artisti da prima e da Giotto a tutto il Cinquecento e Seicento. Si tratta di una lamentazione degli artisti elaborata nei secoli a voci dispiegate oppure trattenute, fondamentalmente interpretata in due maniere: una corale, l’altra mutamente dialogante. Quella corale chiama alla partecipazione del dolore tutta la Natura e l’Umanità; la dialogante invece intesse, silenzioso, il rapporto drammatico tra Madre e Figlio. Della prima concezione è stato Giotto l’interprete più alto; della seconda Michelangelo. La nostra Tela fa parte della versione corale, quella tardo-rinascimentale. E’ una messa in scena, in atto unico, nel tempo e in uno spazio fastosi, adeguato contrappunto, presentata da una dozzina di personaggi.  Disposti ad U, per accentuare la gravità centrale in basso, l’artista mostra chiare reminiscenze umanistico-rinascimentali con chiari riferimenti ai modi leonardeschi e michelangioleschi. La forza compositiva dell’insieme ci induce a pensare di trovarci alla presenza di un buon Maestro e quindi di nuon gusto nella committenza. Notevole infine la colorazione gustosissima, a tinte sapientemente distribuite. Queste spengono in parte l’asprezza del dramma perché lo avvolgono in una tonalità prevalentemente calda, che è invito alla malinconia anziché allo stupore. Il Centro Storico di Cerignola è anche questo” (1).

  • SALVATORE DELVECCHIO, Antichità storiche della nostra Chiesa Madre – Dinanzi ad una Tela, da “LA CICOGNA” – Quindicinale di vita cerignolana, Anno IV – N. 15 – 5 aprile 1982, p. 5.

Cerignola, 11 novembre 2016                              Matteo Stuppiello

 

Cerignola – Terra Vecchia – Chiesa Madre – Parrocchia “San Francesco d’Assisi” – “Cappella Caracciolo 1565” – Tela della Pietà o della Deposizione –  Foto Matteo Stuppiello 24.12.1971.

Cerignola – Terra Vecchia – Chiesa Madre – Parrocchia “San Francesco d’Assisi” – “Cappella Caracciolo 1565” – Tela della Pietà o della Deposizione –  Foto Pasquale Russo (Paky) 22.10.2016.

 

Cerignola – Terra Vecchia – Chiesa Madre – Parrocchia “San Francesco d’Assisi” – “Cappella Caracciolo 1565” – Tela della Pietà o della Deposizione – Particolare – Foto Pasquale Russo (Paky) 22.10.2016.