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MICHELE PASTORE (1931-2023) – AMICO COLLABORATORE E PROFONDO CONOSCITORE DELL’AGRO CERIGNOLANO NELLA REALTA’ ARCHEOLOGICA

Non è stato facile per me, oggi, di agosto del 2023, quando di buon’ora ho appreso dell’avvenuto decesso, il giorno 29 luglio, del carissimo amico di sempre, MICHELE PASTORE, il nostro “GIGANTE CULTURALE”.

Un BRACCIANTE, un TRATTORISTA, un POTATORE, un INNESTATORE, un professionista autodidatta, con un ricco e nutrito bagaglio esperienziale nelle varie sfaccettature del vasto campo conoscitivo AGRICOLO.

Il CARISSIMO e INDIMENTICABILE MICHELE ci ha lasciato per sempre, materialmente,  a 92 anni, essendo nato il 24 marzo 1931 a Cerignola.

Un instancabile LAVORATORE. In passato, è stato nostro fiduciario, negli anni ’60 – ’70, per la coltivazione dei nostri oliveti, che ha curato con passione e rigore. Lo distingueva la sincerità e la sua notevole forza di volontà, sostenuta dalla caparbietà nel voler portare a termine qualsiasi lavoro iniziato.

UOMO SAGGIO, PERSPICACE, RIFLESSIVO e DETERMINATO!

Conosciutissimo, a Cerignola, nel settore agricolo. Rigoroso e perfezionista nel suo variegato mestiere.  

Convinto e fedele assertore del suo pensiero democratico progressista, disponibilissimo al dialogo e al confronto pacato su qualsiasi argomento del quale aveva, sempre, le idee molto chiare. Da sempre, estremo DIFENSORE dei LAVORATORI rispetto a qualsiasi categoria loro appartenessero.

Più volte, lo sentivo ripetere di persona, espressamente e senza ipocrisia, trovandosi in contesti lavorativi con altri amici suoi LAVORATORI, una frase, che per lui costituiva un DOGMA di vita e di MORALITA’:  ”UN LAVORATORE NON DEVE MAI PARLARE MALE O CRITICARE UN ALTRO LAVORATORE, ANCHE SE SBAGLIA”. Ne era convintissimo e costituiva, per lui, un PENSIERO MORALMENTE ALTO nonostante la sua semplice ESSENZA contenutistica.  Citava spesso, con entusiasmo ed orgoglio, il suo e nostro caro illustre concittadino, GIUSEPPE DI VITTORIO. Il PESIERO di DI  VITTORIO era “vangelo” per MICHELE.

MICHELE non era solo questo, andava molto oltre. Un perfetto UOMO di CULTURA! Un AUTODIDATTA. In questa seconda parte, andando oltre quanto sin d’ora affermato, parlerò del compianto MICHELE come attivo collaboratore del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, del Museo Etnografico Cerignolano (1979) e della Sede locale dell’Archeoclub d’Italia.

Verso la fine degli anni ’60 e con gli inizi degli anni ’70, iniziai con lui un sodalizio culturale, coinvolgendolo, come avevo fatto con miei amici più o meno di pari età e, soprattutto, con i giovani, nell’interessante e affascinante  mondo dell’ARCHEOLOGIA.

Avevo notato, già da parecchio tempo, un suo spiccato interesse per l’ARCHEOLOGIA. I reperti archeologici lo AFFASCINAVANO e coinvolgevano EMOTIVAMENTE. Era preparato nel riconoscere, all’istante, su di un qualsiasi campo arato, un eventuale AFFIORAMENTO di frammenti ceramici archeologici, disseminati in ogni dove.

Sul taccuino dei miei appunti, leggo che, il 18 luglio 1972, con mio padre Michele ci recammo con la nostra auto presso la sua abitazione di  Via Terranova, 21 per prelevarlo ed andare nella ampia contrada TAVOLETTA, per un SOPRALLUOGO da lui richiestomi. Tutto scaturiva da una sua opportuna e sentita segnalazione, riferitami alcuni giorni prima, dove aveva effettuato, come trattorista, lavori di aratura.  Giunti sul posto, davo spiegazioni sui numerosi frammenti di DOLIA,  grossi e capienti recipienti, usati per conservare il grano e il vino, di ceramica a VERNICE ROSSA, vernice ACROMA, vernice NERA; frammenti di MACINE di grano in FONOLITE (pietra vulcanica). Un arricchimento culturale che scaturiva da ambo le parti. Una sincera OSMOSI CULTURALE. Quella fu la prima segnalazione e la conseguente verifica sul luogo che andava a stigmatizzare la sua SCOPERTA. La sua gioia era infinita. Ne seguirono tante altre, negli anni successivi. Tutto questo mi ha dato l’opportunità di effettuare le tempestive SEGNALAZIONI, menzionando il suo nome, alle rispettive SOPRINTENDENZE COMPETENTI. Sul CAMPO, si procedeva tra la polvere, il caldo, il sudore, il terreno accidentato ma con tantissima soddisfazione e immensa gioia, ripagati, alla fine, di aver studiato frammenti archeologici appartenuti a vari periodi: NEOLITICO, BRONZO, DAUNIO, ROMANO e MEDIOEVO.

MICHELE PASTORE (1) con altri BRACCIANTI, quale ad esempio, il compianto GIUSEPPE DIPLOMA (2), mi hanno attivamente collaborato e spronato nella realizzazione del MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO (1979). Mi hanno aiutato a comprendere, con le loro TESTIMONIANZE VERBALI, le esatte denominazioni degli OGGETTI e ATTREZZI della CIVILTA’ CONTADINA,  il loro SIGNIFICATO ed UTILIZZO, i vari ambienti da ricostruire. Il loro preziosissimo sapere era riveniente dal loro VISSUTO in famiglie rurali, in età giovanile, inquadrando la vita povera dei BRACCIANTI, quando, veramente, era difficile riempire il piatto in tavola unitamente a tanti altri disagi quotidiani.

CARISSIMO AMICO MICHELE, sarai sempre con NOI e sei un ESEMPIO PER LE GENERAZIONI FUTURE. Ora viaggi in cielo tra le stelle, che tra l’altro amavi. A tal proposito, ricordo, molto bene, le domandi precise che mi ponevi circa la geografia astronomica e, immediatamente, ti arrivavano le mie puntuali risposte. NOI TUTTI TI RICORDEREMO PER SEMPRE e con PROFONDA GRATITUDINE !

Ci stringiamo al dolore dei tuoi ADORATI FAMILIARI e rivolgiamo agli stessi le nostre più sentite CONDOGLIANZE.

Cerignola, 29 Agosto 2023 – Nel giorno del TRIGESIMO.                    Matteo Stuppiello                                                                                       

Bibliografia

(1) – MATTEO STUPPIELLO, Nel ricordo del 1° Maggio 1979 inaugurazione del Museo Etnografico Cerignolano in Via S. Martino n. 41, alla presenza di un numerosissimo pubblico e autorità cittadine per l’evento culturale eccezionale ed unico per Cerignola – Cerignola, 1 Giugno 2019 – www.archeoclubcerignola.com; inoltre nel testo dell’articolo sia Michele Pastore che Giuseppe Diploma, che erano presenti all’inaugurazione del Museo, vengono espressamente citati come miei collaboratori. Inoltre Michele Pastore viene ripreso in alcuni scatti fotografici tra i presenti ed infine i loro due nomi vengono riportati, insieme ad altri,  nel “Primo Elenco dei Donatori-Collaboratori”. L’Elenco è ripreso in fotografia.

(2) – MATTEO STUPPIELLO, Foto irripetibili e uniche riproducono l’allestimento del Museo Etnografico Cerignolano del 1° Maggio 1979 con la esposizione organica dei 350 oggetti ed attrezzi – Cerignola, 25 Giugno 2019 – www.archeoclubcerignola.com; nell’articolo vi è la foto di Giuseppe Diploma (*Cerignola 19.3.1906 † Cerignola 29.6.1991).

1 – Cerignola – Sala-Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino”, in Corso Aldo Moro, 89 – Il Sig. MICHELE PASTORE nato a Cerignola il 24 marzo 1931 – Foto Matteo Stuppiello 30.09.2017.

2 – Cerignola – Viale G. Di Vittorio 70 – Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Prima Sala Espositiva – Il primo elenco dei Donatori-Collaboratori – Foto Matteo Stuppiello 20.4.2019 – La Foto è tratta da MATTEO STUPPIELLO, NEL RICORDO DEL 1° MAGGIO 1979 INAUGURAZIONE DEL MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO IN VIA S. MARTINO 41 ALLA PRESENZA DI UN NUMEROSISSIMO PUBBLICO E AUTORITA’ CITTADINE PER L’EVENTO CULTURALE ECCEZIONALE ED UNICO PER CERIGNOLA, Cerignola, 1 Giugno 2019, www.archeoclubcerignola.com.
3 – Cerignola – Via S. Martino 41 – 1 Maggio 1979 – Inaugurazione del Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Foto Oronzo Balzano – ARCHIVIO MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO – La Foto è tratta da MATTEO STUPPIELLO, NEL RICORDO DEL 1° MAGGIO 1979 INAUGURAZIONE DEL MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO IN VIA S. MARTINO 41 ALLA PRESENZA DI UN NUMEROSISSIMO PUBBLICO E AUTORITA’ CITTADINE PER L’EVENTO CULTURALE ECCEZIONALE ED UNICO PER CERIGNOLA, Cerignola, 1 Giugno 2019, www.archeoclubcerignola.com.

4 – Cerignola – Via S. Martino 41 – 1 Maggio 1979 – Inaugurazione del Museo Etnografico Cerignolano (1979) – Foto Oronzo Balzano – ARCHIVIO MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO – La Foto è tratta da MATTEO STUPPIELLO, NEL RICORDO DEL 1° MAGGIO 1979 INAUGURAZIONE DEL MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO IN VIA S. MARTINO 41 ALLA PRESENZA DI UN NUMEROSISSIMO PUBBLICO E AUTORITA’ CITTADINE PER L’EVENTO CULTURALE ECCEZIONALE ED UNICO PER CERIGNOLA, Cerignola, 1 Giugno 2019, www.archeoclubcerignola.com.

5 – Cerignola – Via S. Martino 41 – 1 Maggio 1979 – Inaugurazione del Museo Etnografico Cerignolano (1979) – 1° Volume “REGISTRO DELLE FIRME” – ARCHIVIO MUSEO ETNOGRAFICO CERIGNOLANO – Foto Francesco di Bono 22.08.2023.
Riportiamo con grande orgoglio, evidenziato in rosso, i due nomi dei collaboratori-donatori: PASTORE MICHELE e DIPLOMA GIUSEPPE.

In occasione del TRIGESIMO, mi piace ricordare MICHELE PASTORE da me citato in uno degli articoli pubblicati sul nostro sito web www.archoeclubcerignola.com, per la sua attiva collaborazione segnalandomi Contrade Archeologiche dell’Agro di Cerignola.

NEL 1977 LA CONTRADA TAVOLETTA DI PAVONCELLI EVIDENZIAVA UNA ZONA DI INTERESSE ARCHEOLOGICO

Il nostro esteso AGRO è costellato da insediamenti ARCHEOLOGICI a partire dalla PREISTORIA, con il NEOLITICO, fino ad arrivare al MEDIOEVO. Parecchi sono stati i rinvenimenti di SITI archeologici, ignoti prima,  da noi individuati e segnalati alla competente Soprintendenza Archeologica di Taranto, a partire dagli inizi degli anni ’70.

Quasi tutti i siti Archeologici messi in luce da lavori di SCASSO profondi. Infatti l’aratro dissodatore nel suo lento ed inesorabile procedere travolgeva tutto, “ferendo”  profondamente gli strati geologici sottostanti. Era il periodo della trasformazione agricola, già in atto da tempo, nelle quali l’antica e tradizionale forma di allevamento della VITE, ad ALBERELLO pugliese segnava il passo al così detto allevamento a “TENDONE” che andava a soppiantare la precedente forma ad ALBERELLO perché più produttivo nella quantità di uva anche se a discapito della qualità. Molti furono, nel passato, gli oliveti e mandorleti coltivati in forma promiscua che subirono in modo violento e totalizzante l’effetto dell’ARATRO DISSODATORE. Bisonti meccanici che tutto strappavano dal “ventre” della terra, trasferendo in superficie, le piccole e grandi SCAGLIE di CRUSTA che poi venivano  in parte polverizzate con grosse FRESATRICI e in parte raccolte, trasportate ed accumulate ai margini dell’appezzamento. E tra queste CRUSTE che si celavano in modo poco visibili le enormi quantità di reperti  “strappati” dalle viscere della terra. La fine degli insediamenti plurimillenari ridotti in un esteso “TAPPETTO” di frammenti più o meno grossolani  venivano disseminati in ogni dove tra i grossi solchi e le robuste radici ancora da rimuovere. Si restava  sgomenti difronte a tanto scempio. Ma che purtroppo nulla si poteva fare davanti all’incessante  progresso agricolo.

E proprio in uno di questi appezzamenti ad oliveto e mandorleto che per preparare il terreno alla successiva semina a grano e, poi, ancora per l’impianto della VITE a TENDONE che, l’11 agosto del 1977, il Sig. MICHELE PASTORE (classe 1931) mi segnalava con precise indicazioni una nuova zona ARCHEOLOGICA  in agro di Cerignola, denominata  contrada “TAVOLETTA DI PAVONCELLI”distante da Cerignola Km. 7,500 posta sulla Strada omonima.

MICHELE PASTORE mio collaboratore  da sempre, esperto conoscitore, autodidatta dell’archeologia e delle tradizioni popolari a carattere agro-pastorale, nostro punto di riferimento da più decenni, ha esercitato il mestiere di trattorista e potatore-innestatore, oggi in pensione. Infaticabile nel suo lavoro, perfezionista incontentabile nell’esecuzione del suo mestiere.

Mi invitava  ad effettuare un sopralluogo sul terreno finitimo al suo, dove da non molto tempo avevano effettuato un’aratura poco  profonda portando alla luce una enorme quantità di testimonianze, presenti  in frantumi, risalenti al periodo DAUNIO-ROMANO. In questo terreno, prima, vi erano piante di olivi e di mandorli e risultavano allineati con gli stessi, posti ai lati di confine, appartenenti ad altri proprietari. La mia attenzione veniva catturata dai solchi non molto profondi,  perfetti, incisi dall’aratro e, soprattutto, pieni di “frammenti” di reperti in COTTO, di argilla,  ben distinguibili.

I reperti rimandavano a terrecotte realizzate in forme diverse e di varia utilizzazione, come: ORLI di vasi  di diversa grandezza, tra questi uno integro; diverse PIRAMIDETTE, sempre in cotto, con impressi i BOLLI; numerosi “frammenti” di vernice nera, alcuni dipinti con decorazione “tipo GNATHIA”; un TAPPO di ANFORA. Ancora, tra i numerosi reperti si evidenziavano anche “frammenti” di ceramica dipinta GEOMETRICA DAUNIA . Notevole la presenza di un fondo appartenente ad una grossa OLLA vinaria o per derrate, con parte della parete della pancia di notevole spessore. Di questa si notavano le spaccature  che avevano riparato con l’applicazione di GRAPPE o PUNTI in PIOMBO ben visibili. Ancora “frammenti” di TEGOLE (coppi) e GRONDAIE (tegole piatte con i bordi rialzati);  lastroni di ARENARIA  e anche di TUFO, credo, coperture di TOMBE. Vicino a queste, che erano state portate in luce da strati non molto profondi, giacevano molti piccoli “frammenti” con “rottura” recente, che, penso, appartenessero a reperti posti nelle tombe come corredo funerario. Ancora, grossi frammenti di fonolite-trachitica  (di natura magmatica) utilizzati per MACINE da GRANO. Numerosi i  grossi CIOTTOLI, probabilmente  utilizzati per la costruzione dei vari ambienti abitativi e dei magazzini.

Ma la cosa sorprendente, in ultimo, è stata la presenza di TESSERE laterizie pavimentali a forma ESAGONALE. Le “MATTONELLE” in cotto, coprivano la intera zona arata e provenivano da un ESTESA area PAVIMENTATA con le suddette TESSERE laterizie. Disseminata la zona di queste pregevoli MATTONELLE e grossi lacerti dello stesso PAVIMENTO evidenziavano sotto le TESSERE laterizie  uno strato molto spesso di malta cementizia durissima.

La suddetta zona ARCHEOLOGICA fu segnalata, a nome del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, il 21.8.1977 alla  Soprintendenza Archeologica di Taranto e p.c. alla Soprintendenza Archeologica di Bari.

Pensiamo possa trattarsi di una delle “FATTORIE” o “VILLE RUSTICHE” presenti numerose nel nostro TERRITORIO.  Erano delle residenze agresti a carattere agricolo-pastorale costituite da vari ambienti, la residenza del proprietario, degli schiavi, dei magazzini, delle stalle. Le amene colline che costellano il nostro agro hanno restituito nel tempo diverse di queste “FATTORIE”, che certamente erano ben organizzate vista la varietà dei reperti, anche se in minuti frammenti i quali denotano la pregevolezza degli oggetti. I vari ambienti dovevano essere ben strutturati. La pregevolezza dei pavimenti andavano a dare valore decorativo al complesso architettonico, come quello  sopra riportato, ma anche il tipo “opus spicatum” riscontrato in altre contrade. Probabilmente la presenza di grosse OLLE o ANFORE o DOLII fanno pensare ad una produzione di VINO che veniva conservato in questi grossi orci interrati protetti da COPERCHI in argilla per poter essere commercializzato; ma potevano queste OLLE conservare il GRANO.  Vi era l’allevamento di animali, come le pecore dalle quali la LANA veniva utilizzata mettendo in atto un’ attività TESSILE. Sono testimonianza  la presenza di PIRAMIDETTE o PESI da TELAIO presenti nel sito archeologico. Queste piramidette in terracotta aventi forma troncopiramidale a base quadrata o rettangolare, si caratterizzano per avere due fori nella parte superiore dove passava il filo dell’ordito.

Sempre nella stessa contrada nel novembre del 1982 ero venuto a conoscenza di un altro terreno che presentava un ESTESO PAVIMENTO in cotto con mattoni posti a spina pesce. Sul posto era coperto da pochissimi centimetri di terreno e con l’amico Michele PASTORE cercammo di rimuovere quei pochi strati di terreno che lo coprivano e potemmo constatare la maestosità e integrità dell’intero PAVIMENTO delimitandolo con l’ausilio di uno strumento che lo stesso Michele lo eseguì. Purtroppo quando tornai per poterlo pulire e fotografarlo era stato rimosso.

Cerignola, 12 ottobre 2017                         Matteo Stuppiello

1 – Cerignola – Museo Etnografico Cerignolano – Lacerto di tessere laterizie – Foto Matteo Stuppiello 01.04.1979.

2 – Cerignola – Sala-Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino”, in Corso Aldo Moro, 89 – Il Sig. MICHELE PASTORE nato a Cerignola il 24 marzo 1931 – Foto Matteo Stuppiello 30.09.2017.