Ricerca, Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali dagli anni 60
 

IL CAV. FRANCESCO CIRILLO UN INSIGNE BENEFATTORE FECE COSTRUIRE NEL 1884 LA CHIESA DI SAN GIOACCHINO

Il CAV. FRANCESCO CIRILLO nasce a Cerignola il 9 febbraio 1832. Per  il beneficio della scientificità riportiamo l’atto di nascita tratto dall’Ufficio di Stato Civile del nostro Comune – Vol. 1° – fogl. 116  – Anno 1832 –  “L’anno mille otto cento trentadue il quindeci del mese di Febbraio alle ore sedeci  avanti di noi D. Gio(vanni)  Battista Specchio Sindaco ed Uffiziale dello Stato Civile del Circondario di Cerignola Comune di Cerignola Provincia di Capitanata, è comparso D. Michele Cirilli di Cerignola di anni  quarantasette proprietario domiciliato in detta il quale ci ha presentato un bambino secondocchè abbiam’ ocularmente riconosciuto, ed ha dichiarato che lo stesso è nato da sua moglie D.a Maria Luigia Bruni di Cerignola nel giorno nove del mese corrente anno suddetto alle ore nove nella sua Casa. Lo stesso ci ha inoltre dichiarato di dare al medesimo il nome di Francesco, Modesto, Giuseppe” . Sullo stesso documento al margine destro, per chi guarda il “foglio” è scritto “L’anno mille ottocento trentadue il dì quindeci del mese di Febbraio il Parroco di Cerignola D. Luigi Lavelli ci ha restituito il notamento, che noi l’abbiamo rimesso nel giorno suddetto del mese di Febbraio del controscritto atto di nascita, in piè del quale ha indicato, che il Sagramento del Battesimo è stato amministrato nel detto g(ior)no. In vista di tal notamento, dopo di averlo cifrato, abbiamo disposto, di conservarsi nel volume de’ documenti al foglio centosedeci. Abbiamo inoltre accusato al Parroco anzidetto la ricezione del medesimo, ed abbiamo formato il presente atto, che è stato inscritto ne’ due registri, in margine del corrispondente atto di nascita, ed indi lo abbiamo firmato” – riporta la firma del Sindaco Specchio (1).

FRANCESCO CIRILLO abitava in Via Osteria Ducale al civico 23. Celibe. Molto poco conosciamo della vita di questo insigne Benefattore, che visse ben 92 anni. Di Famiglia ricca, fu studente a Napoli dove, nel 1857, viene colpito per uno scherzo da un “archibugio” da caccia, arma che si pensava fosse “vuota”: per questo motivo restò cieco (questo lo scriviamo per la prima volta) (2).  Nonostante la sua cecità, che comunque non fu totale, studiava, leggeva e riusciva a scrivere. Il CAV. FRANCESCO CIRILLO è noto a tutti per la pubblicazione “Cenni storici della Città di Cerignola”, Cerignola, 1914, Stampata presso la “Premiata Tip. Editrice PESCATORE”. Un opuscolo di 59 pagine con la “Prefazione” a firma dello stesso Cirillo. Studioso, storico, erudito nei vari campi del sapere, affrontò il problema sull’origine della nostra Città. Nella sua menzionata pubblicazione afferma che “Sono tante e così disparate le opinioni dei vari autori circa le origini della nostra Cerignola, che al sottoscritto non sono bastate le forze di farne un completo e severo esame, e si è contentato di tenere conto solo di quelle che sembrano accordarsi maggiormente con i dati storici…[…]” (3). Il testo, suddiviso in 13 Capitoli e VII Appendici, spazia e nel contempo abbraccia un ampio arco di tempo dall’epoca preromana fino ai suoi giorni. Archeologia, Medioevo, Tempi Moderni, Personaggi, Fauna, Flora, Industrie… Per soffermarci solo su di un argomento, l’Archeologia, del quale argomento possedeva una rinomata raccolta di monete provenienti dalle contrade cerignolane dove affioravano testimonianze archeologiche.  Alle pagine 15 e 16 scrive che “[…] Nel fondo Cerina, che fu posseduto dalla Casa Cirillo per moltissimo tempo si trovarono molti vasi etruschi, dolie con anse, ed alcune orcie molto doppie capaci di circa trenta staia e più. Inoltre si rinvennero in diverse epoche tre anelli […]. Ancora, nel 1911…l’incanalamento e deviamento del ruscello detto oggi Marana Castello, furono intrapresi tali lavori e accadde che il condotto venne a tagliare una estremità dell’antica Ceraunilia. Fu rinvenuta così grande quantità di vasi, e tra questi una anforetta piena di monete di Elettro, e si vede Giano bifronte […]”. Ancora, sempre in riferimento ai rinvenimenti archeologici nelle proprietà terriere della “Casa Cirillo”, leggiamo che: “[…]dalla Casa Cirillo si rinvenne un pavimento a mosaico, più un bagno pubblico che richiedeva copiosa acqua dalla fontana, detta oggi Fontana Viola, in derivazione di Fontana Cerasa, con tubolatura di piombo, di cui il padrone ricavò parecchi quintali…La giurisdizione metropolitana di Canusia si estendeva fino al fiume Carapelle, dalla parte di ponente; e ciò è attestato  da un’ara rinvenuta nel tenimento S. Felicita,  sul corso di detto piccolo fiume, ara che trovasi oggi a piè dello scalone del palazzo di Michele Cirillo, (ara dedicata alla dea Diana n.d.r.)…E su di un altro pezzo di pietra rinvenuto pure nella stessa località […]” (3).

Di FRANCESCO CIRILLO scrive il Prof. Nicola Zingarelli (4): “[…] Un signore assai colto, dei migliori cittadini, è degno di particolare menzione, FRANCESCO CIRILLO, cieco dagli anni giovanili ma sempre signorile e sereno nell’aspetto, elegante nel vestire, tutto dedito a opere di pietà, tra cui l’edificazione e dotazione della chiesa di S. Gioacchino in un rione rurale, raccoglitore di cimeli, e autore di un pregevole curioso opuscoletto Cenni storici della città di Cerignola […]”. Infatti nel 1884 fece costruire la Chiesa di San Gioacchino e nel 1917 istituì la Parrocchia con la dote (5). La sua ricca Biblioteca, di pregevoli e rari libri, circa 2.000 fu lasciata alla suddetta Chiesa come lo stesso Cirillo scrive: “[…] Ora nella traduzione del Tito Livio fatta da Iacopo Nardi in 25 libri, si legge libro 8° cap. 24°, pag. 206 che…Detta opera di 25 libri legati in 2 volumi, più i due libri latini di due edizioni anche legati esistono nella biblioteca al dorso della chiesa di S. Gioacchino” (6). Altra notizia, che attingiamo da Saverio La Sorsa e che ci dà prova di FRANCESCO CIRILLO, galantuomo, uomo di pace e dell’ amore per la sua Città, è la seguente: “[…] Le notizie della rapida e vittoriosa marcia di Garibaldi empivano di gioia l’animo dei liberali, i quali erano ormai intolleranti d’indugi e volevano insorgere a qualunque costo. E già Cerignola nei primi di settembre (1860) i più audaci cospiratori si erano accordati di proclamare il governo provvisorio, quando si ebbe notizia del prossimo arrivo delle truppe borboniche guidate dal generale Flores… Il Flores, che aveva avuto sentore delle intenzioni dei nostri liberali, situò i cannoni vicino al giardino della Casa Ducale quasi per far capire alla cittadinanza che, se si fosse mossa, sarebbe stata cannoneggiata senza pietà…Ed invero alcuni ricchi, tra cui Giuseppe Cannone, raccolsero una grossa somma, che unita a quella avuta dal Comitato dell’ordine di Napoli, formarono ben 8 mila ducati. Allo il Sindaco Achille De Martinis, padre di Cesare, che era uno dei più caldi patrioti, invitò in casa di Francesco Cirillo il generale, e presenti Francesco Conte, Giuseppe Cannone ed altri capi liberali, gli offrì tale somma, purchè passasse al servizio della causa italiana. Il Flores, che era uomo onesto e di carattere, rifiutò di venir meno al giuramento fatto al suo Re ma promise di non adoperare le armi contro il popolo a condizione che si mantenesse calmo e ordinato […]”(7).

Come abbiamo già scritto prima, nel 1884 fece costruire la Chiesa di San Gioacchino nel Rione “Porcile” dove i residenti vivevano nella più squallida miseria, una vita fatta di stenti, famiglie abbandonate a sé stesse. Senza il minimo conforto religioso e spirituale. Come uomo religiosissimo pensò bene di edificare una Chiesa, che architettonicamente si rifaceva  alla decorazione con tufo a vista come il Duomo Tonti che era in costruzione, la Chiesa di Sant’Antonio, il prospetto della Chiesa di San Domenico, la Caserma Bixio, il Teatro Mercadante, il Palazzo Rosa (demolito), il costruendo Palazzo Grillo, mai terminato, poi abbattuto, il Palazzo Vasciaveo e tanti altri. Dotò la Chiesa facendola elevare a Parrocchia nel 1917, il Primo Parroco Don Trifone Cellamare. Quest’anno sono 100 anni dalla Erezione. La sua morte avvenuta il 15 novembre del 1924 lasciò la intera Città sgomenta. Riportiamo quello che il Prof. Nicola Zingarelli scrisse, nel 1931, in proposito del CAV. FRANCESCO CIRILLO: “[…] Di questo filantropo religiosissimo, morto in tarda età, a me è rimasta l’impressione come di un santo; e una volta mi son fatto ardito di proporre al Vescovo della diocesi di prenderne in esame la vita se fosse possibile promuovere gli atti della beatificazione” (8). Vogliamo riportare, per la prima volta, quanto scritto nella “Cronistoria della Parrocchia di S. Gioacchino dal 1920” (9): “Il 15 novembre (1924) alle ore 9 circa, fulminea si sparse per la Parrocchia e per la città la ferale notizia “E’ morto il Cav. Cirillo, è morto un Santo!…” Per tutta la Parrocchia furono affissi avvisi funebri che commossero profondamente l’intera cittadinanza. La salma vestita con l’umile saio di S. Francesco venne trasportata nella chiesa parrocchiale a braccia da 4 uomini che sorreggevano la cassa mortuaria con le funi perché così dispose il defunto. Fu celebrato un ufficio funebre con la partecipazione del Capitolo, del Clero extranumero, di tutte le Confraternite laiche, con l’intervento delle autorità cittadine e di moltissimo popolo. Dopo la messa, il parroco lesse l’elogio funebre, ricordando, fra la commozione di tutti, le virtù religiose e civili dell’estinto, ed il bene compiuto pur tra non poche sofferenze familiari e contrarietà da parte di molti, che troppo presto avevano dimenticato i benefici ricevuti. La parrocchia, col proprio Parroco e con tutte le associazioni accompagnarono all’estrema dimora, Colui per cui tanto bene piovve sugli abitanti della suddetta. Furono celebrate parecchie Messe di suffragio per l’anima benedetta. Nel Trigesimo della morte venne celebrato un solenne funerale con l’intervento di Mons. Vescovo che celebrò Messa piana e ricordò con opportune parole l’estinto: alla fine fu scoperta la lapide dalla seguente epigrafe “A perenne memoria / di / Francesco Cirillo / Terziario Francescano / Cavaliere di S. Gregorio Magno / Cameriere Pontificio / Che / Tutta la vita impiegò / Beneficando / E più particolarmente / Il popolo di questo rione / A cui lasciò / Centro di fede e di morale redenzione / Questa Chiesa / Eretta a sue spese nel 1884 / E da Lui elevata a Parrocchia / Nel 1917 / Per il ministero del Vescovo Mons. Sodo / Sotto la cura del primo Parroco D. T. Cellamare / La famiglia e i filiani / Nel trigesimo della morte / Agli albori dell’anno Giubilare 1925 / Posero / 15 dicembre 1924”. Riportiamo l’Atto di Morte tratto dall’Ufficio di Stato Civile del Comune di Cerignola (10): “ – ATTI DI MORTE – l’anno millenovecentoventiquattro, addì sedici, di novembre a ore dieci, minuti cinquanta, nella Casa comunale. Avanti di me Colucci Michele segretario di Sezione delegato dal Commissario Prefettizio con atto 20 gennaio corrente anno, debitamente approvato Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Cerignola sono comparsi Scarpetta Giuseppe, di anni quarantacinque Notaio domiciliato in Cerignola, e Cannone Antonio di anni ventisette industrioso, domiciliato in Cerignola, è qua mi hanno dichiarato che a ore nove di ieri nella casa in Via Osteria Ducale al numero 23 è morto Cirillo Francesco di anni novantadue e mesi nove possidente residente in Cerignola nato in Cerignola , dal fu Michele, proprietario, domiciliato  in nota in Cerignola e dalla fu Bruni Maria Luigia Gentil donna domiciliata in vita in Cerignola Celibe. A questo atto sono stati presenti quali testimoni Cannone Antonio, di anni cinquantasei, impiegato e Brunetti Antonio, di anni cinquantacinque cocchiere ambi residenti in questo Comune. Letto il presente atto a tutti gl’intervenuti, lo hanno con me sottoscritto – seguono le firme – in ultimo quella dell’Ufficiale dello Stato Civile Michele Colucci”.

Voglio riportare delle note storiche sulla FAMIGLIA CIRILLO.

Saverio Russo ci fornisce un primo dato storico e cioè che: “[…] Michele Cirillo, nato presumibilmente nel 1724, immigra da Trani agli inizi degli anni Quaranta, vive per qualche anno, con due sorelle, in una casa condivisa con suo zio Giovanni (di) Martino, mastro di molini, presso il quale presumibilmente lavora come apprendista […]” (11). Dal Catasto Onciario di Cerignola del 1742 abbiamo un solo nucleo familiare del ramo femminile quale è : ”[…] LIII Crescenzo Raibaldi M(aest)ro de Molini d’ Anny 24, Felicia Cirillo Moglie d’anni 18 – Testa duc(ati) 1, industria onc(ia) 14. Abita nella Casa dell’Abadia di S. Gaetano sita  nella Strada del Carmine pagandone per affitto annui d(ocati) sei, e gran(a) cinquanta. Possiede una porzione di Casa Dotale di detta sua Moglie, dalla quale perché debbansi sodisfare prima un Legato di Messe fatto dal fù Gioachino Fiorente, non ne percepisce cosa ver’una” (12).  Felicia Cirillo è sorella di Michele ci riferisce Saverio Russo (13). Michele Cirillo sposa Marina Fornari nel 1746 (14). Michele e Marina ebbero i seguenti figli: Francesco, Angela Rosa, Cherubina, Maria Concetta, Annuccia, CASIMIRO (15). Abbiamo l’atto di morte “Primo Marzo 1761” di Michele Cirillo tratto dall’ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO” – CERIGNOLA (16) che trascriviamo: “è morto Michele Cirillo della Cirig(no)la à preso tutti li Santiss(i)mi Sacramenti per mano del Par(o)co D. Dom(eni)co d’amato, e si è sepellito nella Ve(nerabi)le Confraternità de’ Morti, era d’anni 33: in circa”. Quindi Cirillo muore a 33 anni essendo nato il 1728. Occupava un notevole posto in società perché era Confratello della Congregazione laicale della Morte’ infatti  è tra i firmatari della Supplica inoltrata al Re di Napoli nel 1754  (17). Sorvolando sui vari figli fermiamo la nostra attenzione all’ultimo figlio CASIMIRO che darà seguito alla discendenza. CASIMIRO nasce a Cerignola nel 1760 (18) il 24 maggio 1783 sposa FRANCESCA GUIDA della Città di Troia. Si riporta l’Atto di Matrimonio (19): “Rev(eren)dus Julius durante cum licentiam conjucavaxit in matrim(oniu)m dominom(in)ne nobiluim Casimirum Cirillo filium q(uonda)m Michaeelis, et Virg(ini)s France(s)ca Guida filiam Petri civitalis Troiae pro testibus Niccolaò Carad(onn)a, et Celestino Bruni huius civitalis stan(te) do(min)us Michaele Battaglino Par(ocho)”. Facciamo seguire l’Atto di Morte (20) di CASIMIRO, morirà per una infezione colerica nel 1837: “E’ morto Cirilli Casimiro di anni 77 deceduto il 24 agosto 1837, figlio dei furono Michele e Fornari Marina, era marito di F(rances)ca Guida”.

Nel nostro Cimitero, appena varcato l’ingresso principale, sulla destra in fondo vi è la monumentale TOMBA della FAMIGLIA CIRILLO con un tempietto che copre una STELE con Epigrafi dedicatorie, una di queste è dedicata proprio a CASIMIRO CIRILLO: “D(E)O O(PTIMO) M(AXIMO) / CASIMIRUS. CIRILLO / ANNO. RECUPERATAE. SALUTIS. MDCCLX. NATUS. / IUSTITIA HONESTATE. ATQUE. IN. PAUPERES. BENEFICENTIA / TOTO. LABORIOSAE. SUAE. VITAE. CURSU. NEMINI. SECUNDUS / CHOLERA. MORBO. CORREPTUS DIEM. CLAUSIT. EXTREMUM / IX. KAL(ENDAS) SEPTEMBRES. MDCCCXXXVII / CUNCTIS. CIVIBUS. MOERENTISSIMIS / FILIIQUE. ADHUC. LACRIMANTES. DOLENTER. GENITORIS. CINERES / E. RURALI.  CERINAE. SACELLO. TRANSLATOS HEIC. PONI CURARUNT / ANNO. A. CHRISTO. NATO . MCCCXLIV / FEDELE GAGGIANO / SCUL(PTO)RE” (A Dio Ottimo Massimo, Casimiro Cirillo nato nell’anno 1760 della recuperata salvezza, per la giustizia, l’onestà e la beneficenza verso i poveri in tutto il corso della sua laboriosa vita a nessuno secondo, colpito dal morbo del colera, chiuse il suo estremo giorno il 23 agosto 1837 con molto pianto di tutti i cittadini, e i figli ancora piangenti con dolore curarono che le ceneri del genitore traslate dal sacello di Cerina fossero poste qui nell’anno 1844 dalla nascita di Cristo, essendo scultore Fedele Caggiano). ”A(NNO) D(OMINI) MCMLXXVIII  AD SACELLUM SERVANDUM / CASIMIRUS CIRILLO – FARRUSI RESTITUIT” (Nell’anno del Signore 1978 per salvaguardare il sacello Casimiro Cirillo-Farrusi (lo) restaurò) (21). Veniamo a conoscenza che CASIMIRO CIRILLO muore nella loro tenuta di contrada CERINA,  seppellito nella Chiesa campestre, di San Michele Arcangelo, e dopo la costruzione del MAUSOLEO nel Cimitero, trasferiranno i resti mortali dopo 7 anni. CASIMIRO ebbe i seguenti figli: MICHELE, Concetta, Rosa Maria, Anna Maria, Francesco, Pietro, Angiola Rosa e Cherubina (22). MICHELE CIRILLO nasce a Cerignola nel 1783, sposa DIAMANTE FARRUSI, nata il 1791, figlia di Vincenzo e Teresa Rosa Bruni. Di Diamante Farrusi abbiamo l’Atto di morte: “A dì 18 Gennaro 1821 – D. Diamante Farrusi di Cerignola di anni 30. Circa figlia di D. Vincenzo, e D. Teresa Rosa Bruni, e moglie di Michele Cirilli è morta, munita co’ Santissimi Sacramenti , ed assistita al ben morire dal Parroco D. Pasquale Canonico Penza, e si è sepellita nella Venerabile Congregazione della Morte” (23). In secondo letto il vedovo Michele Cirillo sposa Maria Luigia Bruni e dalla loro unione nasce FRANCESCO CIRILLO il 9 febbraio 1832 e morirà, celibe, a 92 anni il 15 novembre del 1924 nella sua casa di Via Osteria ducale n. 23.

Per quanto riguarda lo STEMMA gentilizio della FAMIGLIA CIRILLO riportiamo la descrizione di quello ARTISTICO posto nella Chiesa del Purgatorio che sormonta la Lapide funeraria di CHIARA MARIA SAVINA PIGNATARI , moglie di FRANCESCO CIRILLO (1829). La iscrizione è inserita in un articolato monumento a muro, innalzato alla memoria della giovane defunta, che si compone di tre elementi essenziali, con sviluppo verticale e in asse. Lo stemma, sorretto da un robusto chiodo infisso nella parete, occupa una posizione dominante a sovrastare tutto il monumento; realizzato in squisita e pregiata tarsia marmorea policroma, riproduce le insegne della famiglia Cirillo. Il contorno decorativo, in pregiato marmo bianco lievemente venato, si sviluppa in volute sempre più accentuate a partire dalla base, al lato e nella parete superiore. Il centro dello stemma reca uno scudo sagomato, realizzato ad intarsio con 29 piccole tessere marmoree, squadrate, di colore grigio scuro-venato, lievemente bombato. Le figure corrispondono ad una torre torricellata, posta in pali, merlata alla guelfa, con porta e finestra chiusa, il tutto al naturale, sormontata da una colomba. La torre ha due ordini, il primo composto da 39 conci, perfettamente squadrati e miniaturizzati, in marmo bianco, l’ingresso della torre e 4 merli in marmo scuro come gli interstizi fra i conci; il secondo ordine a tronco di piramide rovesciata è realizzato con un ‘unica grossa tessera, in marmo bianco , quadrettata in 76 conci, ulteriormente miniaturizzati con gli interstizi in nero; i due merli laterali e la finestra circolare centrale sono in marmo scuro. Sovrasta la torre un volatile da identificarsi in una colomba con ali schiuse ed arti diritti, volta a sinistra: il volatile, realizzato in un’unica tessera marmorea, di colore scuro, è modellato con perizia riproducendo i particolari essenziali; l’autore ha evidenziato il becco, l’occhio, il piumaggio, l’ala e i contorni anatomici colorandoli con stucco bianco a creare un notevole ed efficace effetto chiaro-scurale. Lo stemma culmina con una corona, quella di duca, che trae origine dalla dilatazione del cartiglio. La fascia basale si adorna di quattro rombi, ad altorilievo, a significazione di pietre preziose incastonate; la parte superiore si articola in un fregio smerlato, culminante in sei rosette, a rilievo, con quattro petali trilobati e bottone centrale. Sempre dello STEMMA della FAMIGLIA CIRILLO , oltre quello descritto, abbiamo varie riproduzioni in materiali diversi, con le seguenti collocazioni:

PALAZZO CIRILLO (già Coccia, costruito da Giuseppe Coccia nel 1779), Corso Garibaldi n. 41: uno in marmo, sulla cornice timpanata della balconata in asse con l’ingresso principale; l’altro, in stucco, nel giardino del cortile interno;

CHIESA del CARMINE: due, in marmo grigio chiaro e di pregevole fattura, sui cantonali del terzo altare, dedicato al Calvario nella navata laterale di destra (la base del paliotto porta la seguente iscrizione: “A.D(EVOZIO)NE ANNA MARIA CIRILLO 1869”; altri due, in marmo grigio chiaro, anch’essi di notevole pregio artistico, sui cantonali dell’altare dedicato a Sant’Alfonso de’ Liguori, il secondo nella navata laterale di sinistra (sulla base del paliotto leggiamo: “A DIVOZIONE DI ANGELA ROSA CIRILLO 1878”); l’altare in origine doveva essere dedicato alle Anime del Purgatorio: ne è testimonianza un pregevole bassorilievo, al centro del paliotto, raffigurante la medesima iconografia;

CHIESA di S. GIOACCHINO: uno in stucco sulla cornice della finestra che sormonta la cantoria, in asse con l’ingresso principale; l’altro, inciso nell’0vale in marmo grigio scuro sulla parete superiore e mediana della lapide dedicata al Cav. Francesco Cirillo, murata sull’intradosso del primo pilastro a sinistra, superato l’ingresso, nella navata centrale. Infine nel Cimitero, di cui si è già accennato prima, vi è il Monumento funebre della Famiglia CIRILLO. E’ un tempietto di stile neoclassico, a base quadrata, con le facce che si risolvono in archi a sesto acuto che sostengono una cupoletta; gli archi sono chiusi, a metà della loro altezza, da cancelli in ferro coronati da stemmi, sempre in ferro, della famiglia; il corpo centrale è costituito da una edicola marmorea, quadrangolare, con facce arricchite da bassorilievi e da tre iscrizioni; due stemmi in marmo coronano due lati, l’uno opposto all’altro, dell’edicola, sorretti da marmorei serti floreali. Due delle Iscrizioni le abbiamo già riportare, ne riporta l’ultima: “D(EO) O(PTIMO) M(AXIMO) / MICHAEL. ET. FRANCISCUS. CIRILLO. GERMANI / AD. PIETATEM. RELIGIONEMQUE. SERVAMDAM / ERGA. PARENTES. BENEMERENTISSIMOS / CASIMIRUM. ET. FRANCISCAM GUIDA / UBI. IPSORUM. OSSA. IN. PACE. QUIESCANT / SIBIMETIPSI. AC. SUIS. OBTENTO. PRIVILEGIO / HOCCE. SARCOPHAGUM. EXCITARUNT” (si fa notare l’erronea incisione della M invece della N in SERVANDAM) – (A Dio Ottimo Massimo. I fratelli Michele e Francesco Cirillo per mantenere la pietà e il rispetto verso i genitori molto benemerenti Casimiro e Francesca Guida, costruirono questo sarcofago dove le ossa degli stessi riposassero in pace per se stessi e per i loro ottenuto il privilegio) (24). Questa parte descritta è quella epigea, poi c’è la parte ipogea dove riposano i componenti della famiglia Cirillo. Penso che anche le ossa del nostra Amato Cav. FRANCESCO CIRILLO riposi tra i suoi antenati. Leggendo i miei appunti trovo, ma ricordo perfettamente, che il 6 aprile del 1978, alle 10,30 mi ero recato presso la Chiesa di San Gioacchino per incontrare il Parroco, il compianto Don Sabino Cianci per avere maggiori delucidazioni sul Cav. Francesco Cirillo. Infatti mi mostrò per la prima volta, la “Cronistoria”, curata dal Primo Parroco Don Trifone Cellamare e scritta dalla Sig.na Angela Botta, insegnante e aggiunge vivente a Pescara. Mi informò sul quadro, posto nell’ufficio Parrocchiale, che ritrae FRANCESCO CIRILLO, è un disegno a carboncino su cartone realizzato dal sig. Nicola Dalessandro di Cerignola, commissionato dallo stesso Don Sabino Cianci il 1949. Il suddetto ritratto reca, sempre disegnata a carboncino sulla giacca, poco distante dal bavero, una CROCE con nastro e mi spiega con la sua proverbiale lentezza e pazienza che si tratta di una Croce Onorifica donata dal Papa come “CAMERIERE PONTIFICIO CAVALIERE DI S. GREGORIO MAGNO”. Inoltre aggiunge che CIRILLO è sepolto al Cimitero di Cerignola in un punto vicino la Tomba della Congrega dell’Assunta appena entrati sulla destra e che qualche anno fa su una segnalazione vide la Tomba composta da una ghirlanda in ferro che circondava un tumulo di terra con sopra una Croce in ferro infissa in una base di cemento, la vide rovesciata. La fece ricollocare nel punto originario e fece ritoccare con la vernice la data di morte poichè solo quella era scolorita. Mi fece notare le riproduzione dello STEMMA dei CIRILLO, presenti nella Chiesa, oltre quello sulla Lapide, un altro posto alla base dell’Altare Maggiore, molto piccolo e inciso nel marmo; un altro più antico sopra il finestrone, posto internamente nella parte che interessa la cantoria; un altro STEMMA, in legno, era collocato sulle porte dell’Organo e che Don Sabino dette alla Famiglia CIRILLO-FARRUSI di Torre Quarto, e proprio su questo, Don Sabino ricorda che vi erano i colori AZZURRO e GIALLO. Sempre dai miei appunti leggo che il l’8 aprile 1978 verso le 12,30 circa mi ero recato al Cimitero per una verifica storica. Appena varcato il cancello di ingresso sul lato destro verso il muro di cinta c’è la TOMBA costituita da una cancellata in ghisa che gira intorno per i quattro lati formando un rettangolo e risulta mancante un battente d’ingresso. Al centro vi è un cumulo di terra e ai piedi della cancellata vi è una CROCE di ferro battuto con una modestissima base di cemento, sulla CROCE che è dipinta con vernice nera , vi è una scritta dipinta con vernice bianca la seguente iscrizione: “T(ERZO) O(RDINE) F(RANCESCANO) CAV. FRANCESCO CIRILLO  + 15 –XI – 1924”. Dietro questo modesto monumento vi è un sontuoso ed imponente MONUMENTO  del quale si è già descritto precedentemente. Certamente per espressa volontà del FRANCESCANO CIRILLO, fu deposta la cassa in una semplice fossa terragna distante dal MAUSOLEO che ostentava potere e ricchezza, termini che non si addicevano a FRANCESCO CIRILLO. La CASSA mortuaria  era ricavata da un troco d’albero scavato, realizzato dall’artigiano MANCINI nella sua bottega di Via San Giuseppe n. 29, così ricordano diversi anziani da me intervistati. Gli stessi riferirono, e lo ricordavano molto bene, la profonda commozione suscitata nelle persone che si assiepavano ai lati delle strade, nell’assistere meravigliati, durante il passaggio della CASSA FUNEBRE che strisciava sulla strada tirata da funi. Uno “spettacolo” inconsueto  perché unico.

Cerignola, 31 Luglio 2017                                                                         Matteo Stuppiello

 

Bibliografia e Note

1. COMUNE DI CERIGNOLA – UFFICIO DI STATO CIVILE – “Atto di nascita di Francesco Cirillo” – Rintracciato il 6.4.1978 e rilasciatami in fotocopia.

2. FRANCESCO CIRILLO, il numero sette – Edizione unica. Si tratta di un Manoscritto dello stesso Autore donatomi nel 1964 da Fr. DANIELE NATALE o.f.m. cappuccino. Per via dell’amicizia con la mia famiglia e con me, perché sapeva del mio interesse per la storia di Cerignola mi volle fare omaggio di questo raro e prezioso manoscritto del Cav. FRANCESCO CIRILLO. Si veda MATTEO STUPPIELLO, L’Amicizia di Fr. Daniele Natale, in “L’AMICIZIA DI FR. DANIELE NATALE”Decennale della Morte (1994-2004), Mostra Documentale – Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” Corso Aldo Moro 89 – Cerignola, 7-18 luglio 2004. Per l’occasione viene realizzata una LITOGRAFIA, dal Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, dall’Archeoclub d’Italia Sede di Cerignola e dal Museo Etnografico Cerignolano (1979), rielaborazione grafica del Prof. Salvatore Delvecchio che è autore dell’acquerellatura. Tiratura limitata N° 200 copie.

3. FRANCESCO CIRILLO (CAV.), Cenni storici della Città di Cerignola, 1914, pp. 15-16; pp. 22-23.

4. SAVERIO LA SORSA, La Città di Cerignola nel Secolo XIX – con prefazione di NICOLA ZINGARELLI, Bari-Roma, 1931, p. 14.

5. Date che vengono riportate sulla LAPIDE posta nella Chiesa di San Gioacchino.

6. FRANCESCO CIRILLO (CAV.), Cenni storici…, cit., p. 19.

7. SAVERIO LA SORSA, La Città di Cerignola…, cit., p. 168.

8. ibid., p. 14.

9. “Cronistoria”.

10. COMUNE DI CERIGNOLA – UFFICIO DI STATO CIVILE“Atto di Morte di Francesco Cirillo”Rintracciato il 6.4.1878 e rilasciatomi in fotocopia.

11. SAVERIO RUSSO, I Cirillo: un’ascesa tra “negozio”. Credito e Impresa agricola, in SAVERIO RUSSO, Storie di Famiglie – Mobilità della ricchezza in Capitanata tra Sette e Ottocento, Modugno, 1995, EDILPUGLIA, p. 91.

12. ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLIRegia Camera Sommaria – Catasto Onciario – vol. 7035 – Cerignola; MATTEO STUPPIELLO, La Chiesa del Purgatorio, Cerignola – Centro di Servizio e Programmazione Culturale Regionale, Foggia, 1987, p. 82 .

13-14-15 SAVERIO RUSSO, I Cirillo…, op. cit., p. 91.; p. 101.

16. ARCHIVIO PARROCCHIALE “SAN PIETRO APOSTOLO”CERIGNOLA –  “DEFUNCTORUM / LIBER / 1759”, f. 29. MATTEO STUPPIELLO, La Chiesa del Purgatorio…, op. cit., p. 82.

17. MATTEO STUPPIELLO, La Chiesa del Purgatorio…, op. cit., p. 82.

18. SAVERIO RUSSO, I Cirillo…, op. cit., p. 101.

19. MATTEO STUPPIELLO, La Chiesa del Purgatorio…, op. cit., p. 82.

20. COMUNE DI CERIGNOLA UFFICIO DI STATO CIVILE“Atto di Morte di Casimiro Cirillo”. Si ringrazia per la ricerca dell’Atto l’amico NICOLA BORRELLI.

21. MATTEO STUPPIELLO, La Chiesa del Purgatorio…, op. cit., p. 83-84. Si ringrazia la Prof.ssa Giustina Specchio per la trascrizione e la traduzione delle Iscrizioni in latino.

22. SAVERIO RUSSO, I Cirillo…, op. cit., p. 101.

23. ARCHIVIO PARROCCHIALE…, op. cit., “Libro se’ Morti dell’Anno 1819 Sino / al 1826 / Primo Novembre / Essendo Vescovo Monsignor / D. Antonio Maria Nappi / Arciprete D. Salvatore Mastantuono” –  f. 55.

24. MATTEO STUPPIELLO, La Chiesa del Purgatorio…, op. cit., pp. 76-79; pp. 82-84.

 

Cerignola – Chiesa Parrocchiale “San Gioacchino” – Ufficio Parrocchiale – Ritratto del CAV. FRANCESCO CIRILLO – Disegno a carboncino su cartone realizzato da Nicola Dalessandro di Cerignola, commissionato, nel 1949 dal Parroco Don Sabino Cianci – Foto Matteo Stuppiello 8.12.1973.

 

Cerignola – Comune – Ufficio di Stato Civile – Atto di Nascita del CAV. FRANCESCO CIRILLO (1832) – Riproduzione in fotocopia del 6.4.1978.

 

Cerignola – Comune – Ufficio di Stato Civile – Atto di Morte del CAV. FRANCESCO CIRILLO (1832) – Riproduzione in fotocopia del 6.4.1978.

 

Cerignola – Chiesa Parrocchiale “San Gioacchino” – Interno, intradosso primo pilastro, navata laterale di sinistra –  Lapide commemorativa a ricordo della Costruzione della Chiesa (1884) e Fondazione della Parrocchia volute dal BENEFATTORE CAV. FRANCESCO CIRILLO – Foto Matteo Stuppiello 26.11.1995.

 

Cerignola – Chiesa del Purgatorio – Navata laterale di sinistra – Monumento funebre, sulla parete, dedicato a Maria Savina Pignatari dal coniuge Michele Cirillo (1829) – Lo Stemma della Famiglia Cirillo – Foto Matteo Stuppiello 28.10.1980.

 

Cerignola – Palazzo Coccia, 1779 (poi Cirillo) – Cortile interno – Stemma in stucco della Famiglia Cirillo – Foto Matteo Stuppiello 12.4.1974.

 

Cerignola – Cimitero Monumentale – Tomba – Tempietto Neoclassico della Famiglia Cirillo – Farrusi – Parte Epigea (1844) – Foto Matteo Stuppiello 12.5.1985.

 

Cerignola – Cimitero Monumentale – Tomba – Tempietto Neoclassico della Famiglia Cirillo – Farrusi – Parte Epigea (1844) – In primo piano lo Stemma della Famiglia Cirillo in ghisa – Foto Matteo Stuppiello 12.5.1985.

 

Cerignola – Agro – Contrada Cerina – Casa Padronale della Famiglia Cirillo, dove morì nel 1837 colpito dal morbo del colera Casimiro Cirillo – Foto Matteo Stuppiello 7.10.1973.

 

Cerignola – Agro – Contrada Cerina – Chiesa Padronale della Famiglia Cirillo dedicata a San Michele Arcangelo (sec. XVIII) dove fu seppellito, nel 1837 Casimiro Cirillo, morto di colera – Foto Matteo Stuppiello 7.10.1973.