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CENTO ANNI DALLA FONDAZIONE DELLA PARROCCHIA DI SAN GIOACCHINO (CERIGNOLA 1917-2017) – QUARTA PARTE

Torniamo al Rione San Gioacchino. Abbiamo letto “in quella plaga la più abbandonata di Cerignola” e come dire il peggiore di tutti i Rioni di Cerignola, messo anche per iscritto, certo non aiutava il riscatto morale e sociale dei residenti. All’abbandono totale da parte dei politici, dove le strade erano in terra battuta  e senza marciapiedi, come in altri rioni degradati ; polvere d’estate e fango d’inverno, con immondizia, sporcizia ed altro per le strade. La Chiesa con la istituzione della Parrocchia volle riscattare socialmente, moralmente e spiritualmente definitivamente con la nomina del Primo Parroco Don Trifone Cellamare (52) che prende pieno possesso nel 1920 al rientro dal 1° conflitto mondiale, impegnato come Cappellano Militare. Uomo, militare e sacerdote che ha visto la sofferenza, i laceranti dolori e la morte quotidianamente e costantemente sui campi di battaglia,  guerra crudele e ingiusta.

Don Trifone si mette subito all’opera. La sua fede granitica lo incoraggerà a mettere in atto il suo Ministero Parrocchiale. Sa molto bene, consapevolmente, che le difficoltà, le sofferenze e le sconfitte saranno tante, ma difronte ai campi di battaglia sui quali si è combattuta la Grande Guerra di cui lui in prima persona è stato Testimone e dispensatore di Sacramenti avrà una marcia in più per il suo apostolato in una Rione degradato e abbandonato da tutti.

Ci riferisce la “Cronistoria”: “Il Sacerdote Cellamare primo Parroco di questa chiesa iniziò il suo ministero con lo stabilire subito le pratiche di pietà giornaliere che le danno un’aria di comunità religiosa mentre educare il popolo a esercitare quelle pratiche indispensabili a ogni cristiano perché possa dirsi tali […]”. E allora una serie di pratiche religiose che scandiscono non solo la giornata iniziando “Al mattino” con Preghiere, Meditazioni, S. Messa, Giaculatorie, Ringraziamento della meditazione, Preci per il Papa, per il Vescovo, per il Parroco, per la Propagazione della Fede, per le vocazioni sacerdotali e per la santificazione della Parrocchia e termina “Alla sera”  Rosario alla B. Vergine, Corona  e visita al SS. Sacramento, Devozioni speciali, Benedizione, Mottetti e Canti, Esame di coscienza, De profundis. Ancora le pratiche da seguire per le Domeniche e “Durante il mese vennero stabilite le pratiche di pietà” e segue un lungo elenco a partire dal lunedì fino al sabato per ogni settimana. La “Cronistoria” pone l’attenzione l’anno 1920 riportando quanto segue: “[…] è fecondo d’istituzioni, è l’anno di grazia che resterà memorabile nella storia della Parrocchia la quale diventerà il Cenacolo dove le anime si formeranno alla scuola diretta di Gesù, del suo Cuore ardente d’amore per gli uomini e spasima per essi[…]”. “Il 16 luglio 1920  sorse l’Aggregazione Eucaristica con approvazione del Vescovo e con la partecipazione di tutti i benefici spirituali e Indulgenze della Primaria di Roma…Contemporaneamente…vide la luce la bella “Opera dei Tabernacoli” per il decoro, la pulizia, l’ornamento dell’Altare Eucaristico…Il 16 luglio 1920 venne istituita l’importantissima Confraternita della Dottrina Cristiana allo scopo di raccogliere persone zelanti disposte ad insegnare il catechismo ai piccoli…E i piccoli risposero all’appello e furono strappati alla strada che pullula di tenere candide animucce … Il 22 luglio 1920 fiorì l’Unione dei Paggi del S.S. Sacramento con l’approvazione vescovile e con la partecipazione alla Primaria di Roma … Il 31 luglio 1920 fu fondato il Circolo Femminile “Maria Eustella” … Il 29 Giugno 1921 fu eretta la Congregazione del Terz’Ordine francescano dal Cappuccino P. Lorenzo da Valenzano; che in preparazione, predicò un corso di spirituali esercizi, per otto giorni. In ogni prima domenica del mese i Terziari sono adunati per udire la parola paterna del Direttore che in ogni riunione illustrando la vita del Poverello d’Assisi, di questo santo ardente d’amor per Dio e per le anime, mira a formare una corona di anime generose, disposte a vivere la vita povera e penitente, per riparare i peccati che si commettono col lusso sfrenato e con l’amore dei piaceri illeciti. Il 21 gennaio 1922 fiorì la tanto benemerita associazione delle Figlie di Maria con approvazione vescovile e con la partecipazione alla Primaria di Roma. Con questa Pia Associazione molte anime giovanili sono state strappate alla strada, alla moda invereconda, al demonio e attratte alla virtù dalla divina poesia del nastro ceruleo…Il 2 gennaio 1923 il Rev.mo Parroco istituì la “Lega parrocchiale contro la bestemmia…con una giornata speciale antiblasfema in cui si distribuirono, in moltissime famiglie, targhette, cartellini con esortazioni, massime , contro il vizio ormai tanto diffuso … Anche l’opera della Consacrazione delle famiglie al Sacro Cuore di Gesù…il 6 aprile 1923 in occasione della benedizione e intronizzazione della statua del Sacro Cuore nella Cappella Eucaristica dove rimane permanentemente. Vi fu un triduo di predicazione fatto dal Rev.mo Can.co D. Sergio Di Gioia e per la prima volta la bellissima statua del “Cuore acceso d’amore per gli uomini” acquistata con le offerte del popolo dalla Ditta Rosa Zanascio di Roma fu portata in processione per le vie principali della Parrocchia con l’intervento di tutte le opere parrocchiali e al canto dell’inno proprio della consacrazione della Parrocchia, musicato dal prof. Vincenzo De Savino nelle parole dallo stesso Can.co Di Gioia. Venne apposta al lato della Cappella Eucaristica, a perenne ricordo di questo solenne avvenimento, una lapide dalle seguente iscrizione: “Al / Sacro Cuore di Gesù / Trionfatore nei secoli / Popolo devoto Parrocchia / Con slancio unanime / Si consacra / Dedicando questa cappella / Angolo di pace / Nel turbine del mondo / VI aprile 1923”…oltre al Circolo “S. Isidoro” istituito il 13 giugno 1923 aderente alla Federazione Italiana Uomini Cattolici per impedire ai bisognosi della contrada di ricorrere, agli strozzini…il 25 novembre 1923 sorse un’opera con atto del notaio Francesco Colucci, registrato a Cerignola il 9 dicembre 1923, approvato dal Tribunale di Foggia il 18 gennaio 1924…Il canto liturgico bene eseguito trasporta le anime in una sfera tutta soprannaturale…il 18 ottobre 1923 festività di S. Luca evangelista, con grande solennità ebbe inizio la Schola Cantorum Parrocchiale con la benedizione dell’armonium … L’armonium fu acquistato con l’offerta della Madrina, Signora Maria Pizzo nata Carbone … Nel 1923  sorse anche l’opera dell’assistenza agli ammalati poveri e ai moribondi … Per raccogliere  i giovanetti e addestrarli alla pratica del bene, della pietà il 20 ottobre 1924 venne istituito il Circolo Aspiranti “Domenico Savio”… Il 15 novembre alle ore 9 circa fulminea si sparse per la Parrocchia e per la città la ferale notizia “E’ morto il Cav. Cirillo, è morto un Santo!”. La parrocchia  di S. Gioacchino fu provata dolorosamente con la morte del suo santo Benefattore il Cav. Francesco Cirillo, anima veramente francescana che spese tutta intera la sua vita per il bene dell’umanità, in opere di fiorita carità cristiana, che rese alla Chiesa tanti servigi con elevare a sue spese vari ministri dell’altare, e col fondare il tempio di S. Gioacchino che era il suo orgoglio santo… Il 31 dicembre 1925 si celebrò con una solennità particolare la prima festa della Regalità di Cristo istituita da Sua Santità Pio XI … Nel marzo del 1926 per la benevolenza del nostro Vescovo anche in questa chiesa vi fu la sacra missione predicata dal Cappuccino P. Ermenegildo da S. Giovanni Rotondo … Il 4 ottobre (1926) dopo la festa religiosa di chiusura…Vi fu lo scoprimento della lapide commemorativa apposta al lato del Santo con la magnifica iscrizione dettata dal parroco “Al Santo di Assisi / Che / In perfetta letizia anche in questa chiesa vi fu la sacra missione predicata dal  / povero e Penitente / ricondusse le anime / All’osservanza del Vangelo / Unendole al Cristo / In serafico amore / I Terziari / Nel VII Centenario /  Del / Transito glorioso / 4 ottobre 1926”… a questo punto ci fermiamo con la “Cronistoria” senza andare oltre. Le notizie continuano, in modo serrato e dettagliato. Una esplosione di spiritualità, di carità, di amor prossimo. Tantissimi gli avvenimenti scritti. La dedizione, l’impegno, lo zelo profuso dal Parroco Don Trifone Cellamare per la Parrocchia e le sue anime è stato fino all’inverosimile, come Don Antonio Palladino, e pochi altri, Sacerdoti di frontiera hanno lavorato per il riscatto sociale, la promozione umana, per le categorie sociali più deboli, tenute ai margini e oppresse dall’indifferenza e dalla politica strumentale.  Un costruire giorno per giorno tra luci ed ombre. Combattere con una povertà e ignoranza culturale diffusa. Il Dott. Don Trifone Cellamare, dotto, saggio, caritatevole e soprattutto ricco di spiritualità era amico di Don Antonio Palladino, anzi uno dei pochissimi amici sacerdoti confratelli. Fu lui l’ultimo a somministrare la Santa Comunione a Don Antonio Palladino  (53).

Non credo di aver letto delle note di merito o un profilo esaustivo scritto da confratelli sacerdoti o da laici coevi a Don Cellamare su questo dimenticato SACERDOTE. Sarebbe, ora e tempo di far emergere la bella Figura del SACERDOTE  DON TRIFONE CELLAMARE (54) dall’oblio, purtroppo per lungo tempo, proprio in occasione del Centenario di Erezione della Parrocchia. Veramente molto scarne le notizie frammentarie recuperate dalla lettura del Quindicinale Cattolico “L’APE”, voluto da Mons. Angelo Struffolini, Vescovo di Ascoli Satriano e Cerignola, per Don Antonio Palladino, Primo Parroco della Chiesa di San Domenico Confessore nel 1909. Infatti la raccolta inizia dal 1909 fino al 1916. Ma vediamo le notizie su Don Trifone Cellamare.  Nel settembre 1911 leggiamo: “Cronaca Sacra”“Da certo tempo in qua per l’attivo zelo del Rettore don Giacinto Cantatore, nella chiesa di S. Antonio si nota un lodevolissimo slancio di fede ed un avvicendarsi di solenne funzioni religiose. Così la mattina del 10 assistemmo con piacere ad una messa egregiamente cantata dal Sacerdote Cellamare in onore della Madonna della Pietà; titolare della Chiesa e della Congrega[…]” (55); leggiamo  che nel maggio del 1912 in “Cronaca Sacra” –  Patrocinio di S. Giuseppe  – Preceduta da un solenne Settenario s’è celebrata, la festa in onore del glorioso Patriarca S. Giuseppe, nella chiesa omonima. Domenica  28 Aprile. Lode ne sia al Rev. Nuovo Rettore D. Trifone Cellamare , che coadiuvato dalla spett. Congrega non ha risparmiato sudori e sacrifici perché la festa tutta interna, fosse riuscita degna del Santo e conforme alla sana e vera liturgia ecclesiastica[…] (56); ancora leggiamo che nel maggio del 1915 in “Cronachetta Sacra”, il Mese Mariano: “[…]non è mancata seralmente la parola paterna e benevola dei Parroci che nelle proprie chiese hanno saputo riaccendere l’entusiasmo devoto e pio verso la gran Madre di Dio: i Rettori delle Chiese come quelli dell’Assunta, D. Antonio Desantis, di S. Agostino, D. Antonio Giordano, di S. Giuseppe, D. Trifone Cellamare […]” (57); una nota interessante scritta nel giugno del 1915 è la seguente: “Ad un prete – soldato – All’amico carissimo D. Trifone Cellamare che oggi nell’Ospedale Militare Principale di Chieti veste la bella divisa di soldato del Re d’Italia giunga dalle modeste colonne del nostro periodico il fraterno saluto. Alle virtù sue religiose e civili egli aggiunga ora le virtù militari, dando così il magnifico esempio che un sacerdote buono come lui sia anche un buon soldato. A lui  che di lontano si ricorda con piacere degli amici di lavoro gli sia di gran conforto la nostra parola, le nostre preghiere sono per lui, perché dopo aver ben servito la patria, ritorni presto tra noi a riprendere l’assiduo e zelante ministero sacerdotale, che ha fatto di lui uno dei migliori nostri sacerdoti” (58). Infatti il Vescovo Mons. Giovanni Sodo lo volle Primo Parroco della Chiesa di S. GioacchinoDon Trifone Cellamare, un vero Confratello nel sacerdozio, amico di Don Antonio Palladino che  seguì per due lunghissimi anni di malattia, sofferenze e di dolori, così scrive in una nota Don Trifone Cellamare: “[…]Se lo aveste veduto, specialmente negli ultimi mesi, come lo vedevo io, quando giornalmente gli amministravo la S. Comunione, vi avreste intraveduto il campione, l’eroe, il martire che nella lotta aspra e difficile contro un nemico più forte, soccombe sì, ma calmo, sorridente come colui che vince! … Il giorno stesso della sua morte, nelle prime ore del mattino, gli amministrai per l’ultima volta la S. Comunione… A sera, il suo confessore, Mons. Can. D. Pasquale Traversi, vedendolo così sfinito, assente… gli domandò se avesse voluto ricevere il S. Viatico…ed egli senz’altro acconsentì…E venne il Parroco D. Trifone Cellamare, che, per due mesi circa, s’era compiaciuto portargli Gesù ogni mattina, venne col S. Viatico. Chi potrà dire con quanto amore ricevette Gesù, con quanta fede se lo strinse calmo e sorridente nel suo povero cuore infermo ! Gli volevano anche somministrare l’Estrema Unzione, ma egli assicurò che non ne era il caso…In un momento al Parroco Cellamare, che gli stava a fianco, domandò se davvero si trovasse alla fine della sua carriera e avendogli questi risposto di confidare sempre nella onnipotenza di Dio esclamò con nostalgico accento: Cupio dissolvi et esse cum Cristo !…Si alternavano ad assisterlo con i famigliari ed amici, i suoi confratelli nel sacerdozio: D. Francesco Ruocco, D. Luigi Giannatempo, D. Antonio Giordano, D. Vincenzo Uva, D. Trifone Cellamare, che alle 3 e ½ gli portò la S. Comunione… Le nostre dirigenti, pochi giorni dopo il decesso di Mons. Palladino, intervenendo alle lezioni che ha tenuto loro quest’anno l’assistente diocesano parroco D. Cellamare, sospesero, in segno di lutto, la lezione, e dopo che D. Cellamare ebbe commemorato con brevi e sentite parole il defunto, inviarono particolari condoglianze alla famiglia. Il 19 giugno poi, ad iniziativa del Consiglio diocesano G.F.C.I. venne celebrato nella Chiesa parrocchiale di S. Gioacchino un ufficio funebre con l’intervento del Consiglio direttivo dell’ U.F.C.I. diocesano, della Presidente Diocesana D.C. e di tutti i Consigli di Presidenza de’ sei Circoli Femminili parrocchiali con buon numero di soci. La Chiesa era parata a lutto: nel mezzo con l’austerità del rito, era distesa una coltre funebre circondata da piante ornamentali e ceri, sorreggevano la bandiera abbrunita dei nostri Circoli tre membri del Consiglio diocesano. Su la porta della Chiesa si leggeva la seguente epigrafe: LO ZELO DI APOSTOLO CONSUMO’ / TUTTA LA SUA ESISTENZA / – / LA FAMIGLIA DELLA G.F.C.I. / CHE LO EBBE PRIMO MAESTRO / RIMANE A LUI UNITA NELLA PREGHIERA / COME LO FU QUANDO CON LA SUA DOLCE PAROLA / ECCITAVA AL SACRIFICIO E ALL’IMMOLAZIONE. La s. messa fu celebrata dall’assistente diocesano D. Cellamare nella quale tutti si accostarono alla S. Comunione […]” (59).

Molto si può percepire da queste righe quanto fosse profonda l’amicizia tra Don Trifone Cellamare e Don Antonio Palladino, due APOSTOLI che hanno combattuto, senza risparmiarsi, in “trincea” in due Parrocchie difficili, accumunate da enormi e pesanti realtà politiche, sociali, culturali e spirituali. Un “terreno” aspro, difficile, complicato, logorante. I frutti di questi due Uomini di Dio sono riusciti ad assaporali già da viventi e per Loro è stata una grande e meravigliosa vittoria davanti a Dio e agli uomini.

La Parrocchia, ereditata da Don Sabino Cianci, nel 1948, continuò sulla stessa strada  del Suo predecessore, ricca e feconda di spiritualità e amore filiale per l’intera Comunità parrocchiale esercitando con il suo carisma e forte dedizione al suo Ministero Sacerdotale e Parrocchiale.

Cerignola, 28 Luglio 2017                                             Matteo Stuppiello

 

Bibliografia e Note

52. “Cronistoria”.

53. MATTEO STUPPIELLO, Don Antonio Palladino…, op. cit., p. 85, foto n. 138.

54. “Don Trifone Cellamare nacque il 23 novembre 1886 da Francesco e Ripalta Dibisceglia. Portò a termine la sua formazione presso la Facoltà teologica di Anagni, nella cui cappella fu ordinato sacerdote il 31 luglio 1910. Laureatosi in Teologia, iniziò la sua esperienza apostolica in Cerignola e la continuò come Cappellano militare durante la prima guerra mondiale. Tornato dal servizio militare fu nominato da Mons. Angelo Struffolini primo parroco della nuova parrocchia di S. Gioacchino in Cerignola, dove manifestò grande zelo apostolico nel curare, con costante impegno, la formazione delle anime a lui affidate. Ebbe particolare riguardo verso le associazioni di Azione Cattolica, della quale era assistente diocesano. Passò a miglior vita in Cerignola il 2 gennaio 1946, lasciando un ottimo ricordo di sé tra il clero ed il popolo” (da GIOVANNI BATTISTA PICHIERRI, Un prefazio … da cantare, Foggia, 2000, p. 79. Si precisa che per un refuso tipografico è stato riportato erroneamente il nome di Mons. Angelo Struffolini a nominare Don Trifone Cellamare, Primo Parroco della Chiesa di San Gioacchino ma Mons. Giovanni Sodo; inoltre la data di nascita va sostituita con il giorno 13.

55.“CRONACA SACRA”, in “L’APE”…, op. cit., ANNO III: – NUM. 18, Cerignola, 24 Settembre 1911.

56. “CRONACA SACRA” Patrocinio di S. Giuseppe, in “L’APE”…, op. cit., ANNO IV. – NUM. 10, Cerignola, 12 Maggio 1912.

57. “CRONACHETTA SACRA”Mese Mariano, in “L’APE”…, op. cit., ANNO VII – N. 12, Cerignola, 13 Giugno 1915.

58. “Ad un prete soldato”, in “L’APE”… op. cit., ANNO VII – N. 12, Cerignola, 13 giugno 1915.

59. AA.VV., In memoria di Mgr. Can. D. Antonio Palladino – Cameriere Segreto di S.S. Papa pio XI – Nel Trigesimo della sua morte, Società Editrice “Fiammata” – Foggia, s.d. [ma 1926], p. 21; pp. 102-103; pp. 110 – 111.

 

Cerignola – Chiesa Parrocchiale “San Gioacchino” – Foto Matteo Stuppiello 22.9.1970.

 

Cerignola – Chiesa Parrocchiale San Gioacchino – Navata laterale destra – Cappella Eucaristica – Foto Matteo Stuppiello 8.12.1973.

 

Cerignola – Chiesa Parrocchiale San Gioacchino – Navata laterale destra – Murata sul pilastro a precedere l’Altare di San Francesco d’Assisi – Foto Matteo Stuppiello 8.12.1973.

 

Cerignola – Chiesa Parrocchiale San Gioacchino – Navata centrale – Sull’intradosso del primo pilastro sinistro – Foto Matteo Stuppiello 8.12.1973.

 

Cerignola – Chiesa Parrocchiale San Gioacchino – Navata centrale – Sull’intradosso del primo pilastro destro – Foto Matteo Stuppiello 8.12.1973.

 

                  Mons. Trifone Cellamare

(*Cerignola 13.11.1886 †Cerignola 2.1.1946)

Primo Parroco della Chiesa di San Gioacchino

La Foto è tratta da: MATTEO STUPPIELLO, Don Antonio Palladino e il suo tempo, San Ferdinando di Puglia, 1996, p. 85 foto n° 138. La Foto è stata riprodotta da un quadro esposto nell’Ufficio Parrocchiale della Chiesa di San Gioacchino con autorizzazione del 5.9.1989 da parte del Parroco DON SABINO CIANCI (*Cerignola 1.3.1922 †Cerignola 26.9.2003). La Foto è stata esposta per la prima volta nella Mostra foto-documentale: ‘La Parrocchia storia – personaggi – istituzioni’ in occasione dei festeggiamenti, voluti dalla Parrocchia e dalla Confraternita di Maria SS.ma Addolorata, per il 150° anniversario della Erezione della Parrocchia (1839-1989), nei locali della Parrocchia di Maria SS.ma Addolorata a cura del Centro Studi e Ricerche “Torre Alemanna”, dalla Sede locale dell’Archeoclub d’Italia e dal Museo Etnografico Cerignolano (1979), inagurata da S. Ecc. Mons. Vincenzo D’Addario, Vescovo della Diocesi di Ascoli Satriano – Cerignola l’ 8.12.1989 tenuta aperta fino al 16 dicembre.


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